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Roberto, pacchiazzu is the anatomic characteristic of female population in the eastern part of Sicily.

Angelo | 31/10/2013 ore 17:33:49 | @

 

Angelo, mi sono posto lo stesso quesito quando ho letto (ricamato) "è nato braian".

lillo | 30/10/2013 ore 07:03:47 | @

 

Noto che a molti di noi, più spesso di quanto vorremmo, vengono delle idee che, ufficialmente, non condividiamo. (Altan insegna)

fara | 30/10/2013 ore 07:00:33

 

What's pacchiazzo?

roberto alajmo | 29/10/2013 ore 18:42:15

 

Riguardo le scritte sui muri, consiglio un tour al prontosoccorso ostetrico del Policlinico di Catania. Dopo aver passato ore a leggere i pensieri lasciati sui muri dai parenti in attesa della nascita di un bimbo indifeso, per impegnare il tempo della mia attesa, mi sono chiesto: perchè la capacità di procreazione è data a tutti?
Come crescerà una bimba sotto la guida di un padre che per festeggiare la sua nascita scrive: "Si u pacchiazzu ro papà"?

Angelo | 29/10/2013 ore 16:39:54 | @

 

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antonia | 29/10/2013 ore 11:14:39

 

Questi treni della metro di Roma non sarebbero neanche male, a patto però, come mi è successo più volte, che i finestrini non vengano totalmente oscurati (= claustrofobia) e che quindi tu passeggero sia costretto ad alzarti e mettere la testa fuori dalla porta per vedere che fermata è. Annunci? Come???

antonia | 29/10/2013 ore 11:14:17

 

questi, poi....

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antonia | 29/10/2013 ore 11:08:15

 

Penultim'ora: mi piace quello che scrivi.
Io penso che i graffiti potrebbero aiutare molto a migliorare i nostri panorami cittadini spesso squallidi, ma a patto che non si giudichi tutto come "arte". Non tutti sono Bansky, per intenderci.
A Vévéy, in Svizzera, sono riusciti a dare un tocco di grazia ad un quartiere di case popolari grigissime con dei bei graffiti colorati. Anche la stazione metro della Giustiniana, a Roma, era (quando stavo là) stata abbellita da un bellissimo murale colorato.
I graffiti neri, però, ovunque e per forza no. E no anche a chi dice che impedirli è impedire un'espressione artistica.

antonia | 29/10/2013 ore 11:06:31

 

Mi sembra strano, Lello...Riprova.

RAI | 27/10/2013 ore 20:07:34

 

l'altra faccia della medaglia, a proposito dell'ora legale, te la porgo io.
questa mattina, al risveglio, c'era già tanta luce, mentre da parecchi giorni mi svegliavo ch'era ancora buio pesto.
ho gioito.
m'è sembrato di tornare giovane, ai tempi in cui mi svegliavo quando gli altri stavano già pranzando....

lillo | 27/10/2013 ore 16:52:14 | @

 

Oggi avevo scritto una cosa e non è stata pubblicata. Come mai?
Le offese si e i commenti educati no?

Lello | 27/10/2013 ore 15:27:11

 

Penultim'ora: hai ragione Roberto, il cambio di orario è una cosa malinconica, specie quando, come qui, tornano le nuvole dopo un paio di giorni quasi estivi, il vento fa cadere le ultime foglie che restano abbarbicate sui rami e la pioggia le fa diventare una pericolosissima poltiglia per i tuoi passi.
Ma io, che ho appena fatto 57 anni, che ormai senza occhiali non posso neanche più digitare gli sms, che di mattina ci metto un mezzo minuto prima di raddrizzarmi completamente, ebbene, io non mi arrendo. Non sto diventando vecchia. Come le foglie, sto diventando piacevolmente dorata.

antonia | 27/10/2013 ore 12:47:09

 

alla prossima. ;)

rosi | 27/10/2013 ore 08:25:46 | @

 

Ma almeno dammi un'attenuante, Rosi: vado a capo solo di rado.

roberto alajmo | 27/10/2013 ore 08:13:21

 

In quart'ultima e terz'ultima riga,
sta, Poesia.
Nel titanico sforzo,
si impone.
E Conquista,
quel minimo spazio.

(Rosi Lesto)Tramonto

Magico momento,Tu pensa a questa prima ora solare di un mattino di questo primo giorno che sfugge alla routine del tempo degli altri. Non ti regala niente nessuno, a parte eccezioni-persone di generosità: niente per niente. E questa ora cambia comprensione. Tra i giorni, si apre libera, e se vuole, può farti fare cosa vuoi. 'Al-l'ora' te la centellini con attenzione. Se vive, sta in una dimensione di infanzia del suo tempo che dilata e poi...scopro che anche Alajmo, se vuole, ne fa poesia. Ma che fortuite combinazioni di incontri.

rosi | 27/10/2013 ore 07:38:02 | @

 

sollievo, sì. Ma anche perché adesso anche loro sanno da chi siamo governati. Chissà ci fosse stato ancora qualche dubbio, spero sia stato dissolto dalle intercettazioni.

paola | 26/10/2013 ore 22:53:28

 

Le leggi antimafia non mi mi sono mai piaciute. Ma non perché voglio favorire la mafia ma perché queste leggi, come le indagini fiscali, si limitano ad impedire o quanto meno a rendere difficile l'impresa a chi mafioso non è o a far pagare multe stratosferiche e more a chi le tasse le ha pagate e purtroppo ha sbagliato di 20 euro nella denunzia . 20 euro che nell'arco di 5 , 6 anni diventano 800, 1000 e più euro .
Non può funzionare così

fara | 24/10/2013 ore 21:57:53

 

avete notato anche voi lo stato d'ansia, il panico, il terrore che serpeggia tra le maggiori cosche mafiose a seguito dell'elezione di rosi bindi a presidente dell'antimafia?
ehhhhh!!!!! quando lo stato fa sul serio mette paura, altroché!

lillo | 23/10/2013 ore 07:39:43 | @

 

A proposito di statua, legga la commedia "Diana e la Tuda" di Pirandello, oppure "Quando noi morti ci vestiamo" di ibsen, forse, capirà cosa vuo dire statua, buona lettura, Lu

Luisa Guerrini | 22/10/2013 ore 14:50:40 | @

 

Roberto in bocca al lupo a te e a Palermo. Se fossi presente direi - ma scopro l'acqua calda - di aprire il teatro alle scuole. I ragazzi devono iniziare dallABC. Conoscere il luogo-teatro, il contenitore prima del contenuto.Magari con delle visite in cui gli si spieghi perché nasce il desiderio umano di raccontare e di raccontarsi.

mingo | 22/10/2013 ore 08:38:11

 

Roberto, dagli sotto: è una sfida che dobbiamo vincere, che Palermo deve vincere!

Pippo La Barba | 21/10/2013 ore 23:04:37 | @

 

non potendo essere presente credo che tenterò anch'io l'esperimento di Antonia! :)sono sicura che sentirai l'energia della nostra amicizia e del nostro sostegno!

rosita | 21/10/2013 ore 21:36:57

 

Domani, alle 9, mi arrizzolo da scuola e arrivo. Un po' in ritardo.

Daniela | 21/10/2013 ore 15:09:08

 

Grazie. A te e a tutti quelli che mi saranno vicini anche solo col pensiero.

roberto alajmo | 21/10/2013 ore 11:51:39

 

Domani, 22 Ottobre, ore 9, tenterò un esperimento di invio di intensa energia positiva da nord a sud. Spero che funzioni e che passi le Alpi senza problemi.
In bocca al lupo, Roberto

antonia | 21/10/2013 ore 10:22:58

 

Ecco, Pippo: solo in questo senso mi pare che al mondo oggi nascano meno poeti.

roberto alajmo | 20/10/2013 ore 08:59:14

 

La "pietas" cristiana per me è la cosa fondamentale; come diceva il grande poeta inglese John Donne,
"ogni morte di uomo mi diminuisce, perchè io sono parte dell'umanità".

Pippo La Barba | 18/10/2013 ore 19:27:05 | @

 

ps
per favore, smettiamola di pensare che la guerra, se fatta da noi o dagli USA, sia una "roba da gentiluomini"!

fara | 17/10/2013 ore 14:26:20

 

Lungi da me voler giustificare Priebke, però la pratica della decimazione era comune anche tra i militari italiani . Era una pratica militare assai diffusa. Non è che se a farla, contro i propri soldati tra l'altro, siano stati i Cadorna o i Diaz perde di orrore!
Chi ha pazienza si legga la decimazione sul battaglione Catanzaro di cui fece parte Ungaretti e che fu descritta da D'annunzio

fara | 17/10/2013 ore 14:24:05

 

Per roberto alajmo

Grazie per il benvenuto, lei è veramente molto gentile, solitamente i titolari dei blog non danno il benvenuto ai commentatori, è una piacevole sorpresa.


Per antonia

Probabilmente c'è stato un fraintendimento. Io non ho mai minimamente sostenuto che l'arte è entrata in crisi perché ha raggiunto dei livelli artigianali d'eccellenza oltre i quali non ci può essere niente di meglio. Il mio pensiero non è assolutamente questo.
Prima di tutto l'arte ha sempre avuto dei livelli artigianali d'eccellenza e li ha avuti fino agli inizi del 900, quando, fra l'indifferenza generale, sono stati cancellati dalla faccia della terra il "mestiere del pittore", il "mestiere dello scultore".
In secondo luogo, in arte, non è mai esistito alcun progresso, alcuna novità, è infantile credere, per esempio, che un'opera di arte arcaica greca sia "involuta" rispetto a un'opera di arte classica greca.
L'ossessione per il "nuovo" nasce con l'impressionismo ma è un'ossessione figlia di una crisi già conclamata,l'arte entra in crisi molto prima con l'arte romantica.
La crisi dell'arte è, secondo me, generata, da una parte, dalla crisi della committenza, dalla fine del mondo aristocratico e dall'inizio del mondo borghese e, dall'altra, da un diverso approccio alla vita, alla realtà, all'essere. Il discorso,anche in questo caso, sarebbe infinito...

Antonio | 17/10/2013 ore 01:46:11 | @

 

Diceva Ruggero Orlando: nessuna intelligenza è in grado di sopravvivere quando viene esposta alle radiazioni del potere.

roberto alajmo | 16/10/2013 ore 13:04:26

 

Penultim'ora: se lo lasciassero stare.... se gli dessero meno soldi e meno visibilità, se la stampa non facesse un caso di ogni starnuto che fa Balotelli sarebbe sicuramente migliore.
Un altro caso, che notavo, questa volta nel tennis: Djokovic è sempre stato un ragazzo simpatico, che applaudiva gli avversari quando facevano un colpo geniale che lo spiazzava. Adesso lo vedo sempre più spiritato, invasato, molla calci ai tabelloni, sbatte in terra la racchetta. Troppi soldi, troppi "incensi", troppa visibilità e pubblicità.
A quanti mini divi di Hollywood è già successo di essere portati alle stelle e poi schiacciati come fossero nulla?

Fermiamo questa spirale stupida che rende noi stupidi e fa male a delle creature umane

antonia | 16/10/2013 ore 12:08:44

 

Secondo il problema è il nostro concetto di "avanzare" nel senso di andare avanti. Concordo con Antonio che nel momento in cui l'arte ha raggiunto dei livelli artigiani di eccellenza è caduta in crisi: cosa ci può essere di ancora migliore? E allora si è cominciato a destrutturarla, a lavorare sulle provocazioni ecc ecc. Perché c'è un'ossessione permanente per il nuovo. Se non ricordo male, i giapponesi hanno un altro concetto. Ritrovato: "Il concetto di Shibusa permette di collegare tra loro moderazione e spontaneità nella realizzazione di un'opera d'arte. Infatti il concetto ruota proprio attorno alla sapiente miscela di moderazione e spontaneita'." Tranquilla, sobria raffinatezza.

antonia | 16/10/2013 ore 11:19:09

 

condivido quello che ha detto antonio.
e sono strafelice d'averlo letto.
in realtà accusavo la mia totale ignoranza per l'arte moderna, quale causa del mio mancato apprezzamento.
non mi piace, dicevo, perché non la capisco proprio.
ad esempio, mi ha indignato sentire parlare di opera d'arte per le feci contenute in una lattina, per le fotografie della lenta agonia del cane legato al palo e morto di fame e sete, ma anche per i buchi nei fogli di carta.
ora dirò: non solo non mi piace, ma neanche la capisco!

lillo | 16/10/2013 ore 07:30:06 | @

 

Benvenuto Antonio.

roberto alajmo | 16/10/2013 ore 06:46:46

 

Gli artisti, un tempo, erano solo dei sublimi artigiani, non si poteva essere artisti se non si sapeva dipingere, scolpire. Fare il pittore, per esempio, era una professione rispettata e perfettamente inserita nella società. Poi l'arte è entrata in crisi ed è iniziata la cosiddetta "arte moderna", un'espressione così abissalmente e inconciliabilmente diversa dall'arte antica che è, secondo me, già mistificante usare la stessa parola. Non si può definire con la stessa parola "Apollo e Dafne" del Bernini e "Fontana" di Duchamp, la prima opera richiede una perizia tecnica sovrumana, vertiginosa, irraggiungibile, la seconda nessuna, visto che chiunque può prendere un pisciatoio e portarlo in una galleria d'arte. Il "luogo comune" sull'arte moderna è assolutamente fondato. Bisogna fare sicuramente degli accurati distinguo, è però evidente che nell'arte moderna si è perso completamente l'oggettività del valore dell'opera.
Ultimo punto: "arte contemporanea" e "arte moderna" non sono sinonimi, solitamente Picasso viene considerato esponente dell'arte moderna non dell'arte contemporanea, il discorso sarebbe però lunghissimo e spesso cavilloso...

Antonio | 16/10/2013 ore 04:29:10 | @

 

Può darsi.

Lello | 15/10/2013 ore 20:13:36

 

Lello, ma non è che ogni tanto ti inventi avversari che non esistono? A me il sospetto viene.

roberto alajmo | 15/10/2013 ore 17:57:47

 

Roberto non sei equo: qui c'è qualcuno che pretende di dare lezioni, non sa scrivere in italiano ( negato, poverino ) eppure non viene mai cancellato da te.
P.S.
Ogni riferimento non è affatto casuale.

Lello | 15/10/2013 ore 13:14:04

 

Vi confesso una cosa "inconfessabile". La Monna Lisa di Leonardo non ha suscitato , in me, alcuna emozione . Il busto di Nefertari, di ignoto, invece sì.
Le ho viste "dal vivo"

fara | 15/10/2013 ore 12:25:14

 

Antonia, non è tutta arte quella che luce! Ci vuole poco a distinguere. Se ti colpisce, ti suscita emozioni, è arte , altrimenti ...

fara | 15/10/2013 ore 12:21:07

 

Seguo ormai da due anni un corso di storia dell'arte con un'insegnante americana-greca davvero innamorata dell'arte.
Spesso ci scontriamo sull'arte contemporanea.
Secondo me c'è il genio ma anche la furbizia. Ho visto i quadri di Klein, quelli di Warhol, cose strane di Jeff Koons e mi sono sembrate geniali. Però ci sono alcune cose che non mi convincono per nulla.
L'inverno scorso c'è stata una mostra di arte contemporanea e sono andata a visitarla con la mia insegnante. Ad un certo punto c'era una fila di sassolini per terra (stile Pollicino): l'artista americano sosteneva di creare dei percorsi utilizzando i materiali che trovava sul posto in cui sceglieva di dare vita alla sua creazione. OK, d'accordo. Ma ci trovavamo in un edificio. Ed io ho detto in tutta semplicità che se l'artista davvero seguiva quel tipo di ispirazione avrebbe dovuto prendere dei pezzi di mattonella del pavimento e metterli in fila. quei sassolini portati da chissà dove non avevano nessun senso. Per me quella era una presa in giro.

antonia | 15/10/2013 ore 11:17:44

 

A proposito di Kapoor, che non ho avuto il piacere di gustare dal vivo, e alla frase fatta sull'arte contemporanea “questo lo sapevo fare pure io”, rispondo semplicemente "perché , allora, non l'hai fatto?"

fara | 15/10/2013 ore 10:16:18

 

non male, come rappresentazione.
te ne propongo un'altra: se uno si fa addosso, e vede che tutti gli altri gli stanno alla larga, alla fine o si lava (non dico che va a risciacquar i panni in arno....) o se ne va.
ieri pensavo di intervenire in risposta al messaggio, in veste di "avvocato-non-richiesto" o "sua sponte".
poi ho pensato che ignorare certi soggetti è moooooolto più divertente.
perchè loro continuano a farsi addosso.

lillo | 15/10/2013 ore 09:15:57 | @

 

Ci avevo pensato, perché se qualcuno fa la cacca in salotto si qualifica da solo. Il salotto è quello di casa mia, però. E la puzza non la posso sentire.

roberto alajmo | 15/10/2013 ore 08:20:46

 

RA io l'avrei lasciato, il commento maleducato ed idiota.
alla gogna.
tanto, tutti quelli che leggono capiscono perfettamente le caratteristiche di chi scrive.
;-)

lillo | 15/10/2013 ore 07:23:30 | @

 

Al posto di questo commento ce n'era uno che è stato cancellato perché scritto da un anonimo che pretendeva di dare lezioni ma non sapeva scrivere in italiano.

roberto alajmo | 15/10/2013 ore 06:40:03

 

Ovvero, forse, un'altra che di arte non capisce nulla: un giorno ho visitato la collezione privata di Gunther Sachs e, arrivata in una stanza sono stata (e non solo io) davvero magneticamente attratta da un quadro alla mia destra. Era blu. solo blu. Di Yves Klein. Un blu oltremare saturo e luminoso (usava un fissativo speciale, il Rhodopas per rendere luminosi i colori), magnifico. Magnetico, riposante, veniva voglia di entrarci dentro.

antonia | 14/10/2013 ore 16:54:49

 

E' vero, Gippe.
Politicamente sono molto distante dalla De Gregorio.
Tuttavia, stanne certo, di fronte ad un parere che condivido, non vado a vedere chi lo ha espresso: una banalità rimane tale chiunque la dica, una cosa intelligente rimane tale anche se la dice il figlio di bossi.
Ciò detto, Concita ha espresso un pensiero che mi vede in pieno accordo e se la vuoi sapere tutta, mi vergogno di far parte di un paese in cui c'è una legge, la bossi-fini, che punisce chi aiuta dei poveri disgraziati.
E chi se ne frega se quella legge l'ha voluta una parte delle destra.
Si tratta, semplicemente, di onestà intellettuale.

lillo | 13/10/2013 ore 17:52:46 | @

 


Bene Lillo, ma cosa vuoi dire ?
Se non sbaglio l'articolo dice proprio il contrario di quello che dicono amici tuoi vecchi e nuovi come Alfano, Bossi e Grillo.

O allora non ho capito niente, ma capita ....

gippe | 13/10/2013 ore 09:44:23

 

per la stima che nutro nei confronti di quasi tutti i frequentatori di questo sito, sento impellente il bisogno di condividere un articolo scritto da Concita De Gregorio.
Non abbiatemene a male.
"È la legge del mare. È la legge di Dio. È la legge degli uomini da prima che ogni legge sia mai stata scritta. Salvare un uomo in mare. Non c’è nemmeno da spiegarlo, mancano le parole. Provate solo ad immaginare che succeda a voi. Siete in barca, vedete qualcuno che sta annegando e che vi chiede aiuto. Un ragazzo, una donna che annega a pochi metri da voi. Sareste capaci di lasciarlo morire sotto i vostri occhi? Gli chiedereste – di qualunque religione, partito politico, di qualunque razza voi siate – da dove viene e a fare che cosa o gli gettereste prima un salvagente? Vi buttereste voi stessi, quasi certamente. Non è una regola, è istinto. È ineludibile afflato di umanità. È quel che distingue gli essere umani dalle bestie, e non sempre perché spesso la lezione arriva dagli animali.

Ecco. Si fa moltissima fatica a dare un giudizio politico della censura di Beppe Grillo e dell’ideologo Casaleggio ai parlamentari cinque stelle che al Senato hanno proposto e poi votato un emendamento che dice questo: chi trova una persona in mezzo al mare può soccorrerla senza rischiare di commettere reato. «Non li lasceremo più morire. Più sicurezza e umanità», hanno scritto Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, i senatori cinque stelle poi sconfessati con durezza dal Capo. Si fa fatica a dare un giudizio politico su chi pensa ai suoi elettori – al suo consenso attuale ed eventuale – prima che ai morti. «Se avessimo proposto di abolire il reato di clandestinità avremmo ottenuto dei risultati elettorali da prefisso telefonico», si legge nella risoluzione pomeridiana del blog sovrano, la voce del Padrone. Non ci sarebbe convenuto, non ci conviene.

Quindi ora scusate se ai cinici sembrerà demagogia ma provate a pensare ai trecento morti in fondo al mare di Lampedusa, al morto «numero 11, maschio, forse anni 3», che se fosse stato vivo sarebbe stato clandestino anche lui, e perseguibile chi avesse salvato quel bambino di tre anni dal mare. Provate a dire se vi sembra degna di un essere umano una legge che sanziona chi soccorre un bimbo in mare, chiunque quel bambino sia perché questo e solo questo è: un bambino. Provate adesso a dare un giudizio politico a due leader politici che pretendono di rinnovare la politica e il Paese e intanto dicono questo: soccorrere uomini e donne in mare «è un invito ai clandestini di Africa e Medio Oriente ad imbarcarsi, ma qui un italiano su otto non ha i soldi per mangiare». Quindi non vengano, o se vengono affoghino. Servirà da lezione agli altri.

La Lega ha applaudito Grillo con osceno entusiasmo. Il Pdl, in una sua buona parte, si è accodato. L’emendamento è passato coi voti di altri Pdl, di Scelta civica di Sel e del Pd, oltre che dei quattro senatori cinque stelle in commissione. Niente affatto pentiti, questi ultimi. Immediata assemblea del gruppo, questa volta stranamente non in streaming. Giornalisti e militanti fuori dai piedi. Il tema immigrati non era nel programma, è l’argomento del fedelissimi al capo: gli eletti devono attenersi al mandato e non prendere iniziative personali. Ma, domandiamoci, ci sarà una ragione se non c’era una parola, neanche una, sul tema dell’immigrazione e delle leggi sui clandestini nel programma di Grillo, molto netto invece nel proporre – per esempio– un referendum sull’uscita dall’euro.

Poco a poco si delinea un profilo politico che pure era chiaro, ma che ha confuso una buona parte dell’elettorato di sinistra attratto dai temi sacrosanti del rinnovamento e dello strapotere corrotto della casta. Questa roba con un’Italia migliore non c’entra. È un calcolo, una strategia di marketing elettorale di ambigua origine e di sempre più nitido approdo. Ma di nuovo: dare un giudizio politico, in un caso come questo, è troppo onore. «Non li lasceremo più morire», non è una posizione politica, è la declinazione di un essere umano. Chi preferisce che anneghino faccia i conti con se stesso e certo poi, se crede, anche col suo elettorato."

lillo | 12/10/2013 ore 09:19:48 | @

 

Arrivano rumori, dalla politica regionale. Non parole, non suoni. Rumori.

roberto alajmo | 12/10/2013 ore 06:12:58

 

[LINK]
scusate la divagazione, ma vista la premessa meteorologica che caratterizza la politica regionale, oggi abbiamo corso un grosso rischio!

giuseppe bianca | 11/10/2013 ore 19:03:35 | @

 

Tu descrivi l'ordinaria quotidianità, caro Lillo. Ma questo non ci dice niente dell'artista, che può essere un grande o un grande impostore. Ci dice solo che il critico è un imprudente.
Non vedo come si possa costruire una grandezza artistica basandosi su una piccineria.
E non credere che mi sfuggano i risvolti politici del discorso.
Aspettiamo la corte dell'Aia, e poi promettiamo di arrenderci ad essa.

roberto alajmo | 11/10/2013 ore 17:41:08

 

piccola nota polemica, solo per scuncicare un poco:
e se il critico d'arte non fosse obiettivo, e giudicasse l'artista (per le sue idee politiche, per i suoi orientamenti sessuali, per il suo credo, per il suo passato) al posto dell'opera?
e se le sue critiche fossero strumentali?
e se il critico organizzasse una stroncatura al fine di favorire un altro artista?
certo, non sarebbe il primo e neanche l'ultimo.
e se si vantasse, addirittura, d'averlo fatto?

lillo | 11/10/2013 ore 17:14:06 | @

 

Ti ringrazio, Pippo. Sento molto entusiasmo, molte speranze tutto intorno al teatro. Spero di non deluderle, dopo che mi sarò insediato.

roberto alajmo | 09/10/2013 ore 21:58:52

 

Caro Roberto, a proposito della tua nomina a direttore artistico del Biondo è stato detto che sarebbe stata preferibile una figura "alta" come Luca Ronconi.
Non credo avrebbe risolto i problemi dello stabile: sarebbe stato un secondo Carriglio.
Non abbiamo bisogno di questi personaggi autoreferenziali, ma di chi è disposto a rimboccarsi le maniche per operare con umiltà e passione nella nostra realtà.

Pippo La Barba | 09/10/2013 ore 15:04:07 | @

 

Già che cerchi una risposta, Fara, mettici pure questo: perché noi siamo gli unici esponenti del genere umano che rinunciano a lasciare un segno qualificato della loro epoca sul territorio? A parte l'abusivismo edilizio, naturalmente.

roberto alajmo | 09/10/2013 ore 14:34:25

 

A proposito di teatro. C'è una cosa che mi lascia perplessa: Aristofane non era un classico quando inscenava le sue commedie, Shakespeare non era un classico quando recitava al Globe, nemmeno Goldoni, Molière o Pirandello erano classici, parlavano del loro presente e scrivevano per il loro presente. Perché noi ci aggrappiamo al "classico"? Al presente di autori del passato? Non abbiamo una nostra voce? O non la vogliamo ascoltare?

fara | 09/10/2013 ore 10:35:27

 

Buongiorno e grazie, Gea. Spero di meritare la fiducia tua e di tutti, quando finalmente mi sarò insediato.

roberto alajmo | 09/10/2013 ore 06:46:16

 

Appartengo agli affezionati del Biondo. Lo frequento da quando avevo tredici anni e facevo l'abbonamento da studentessa del Liceo Umberto. C'è stata una pausa nella mia vita di frequentatrice del teatro Biondo ma, gli ultimi anni sono stati sempre e comunque una piacevole attesa.: il Biondo è tanto : storia e ricordi della città e delle sue domeniche .
Appuntamento atteso.
Ma si, è forse anche molta malinconia. Che l'età media ci faccia pensare al fatto che fra qualche anno nessuno più ci sarà è tristemente sospettabile. Io non ho raggiunto i cinquanta e confesso che mi piacerebbe trovare attorno a me qualche coetaneo in più.
Dal nuovo cartellone mi aspetto grandi sorprese. Penso che non sia male la strada intrapresa con gli interessanti spettacoli del Bellini, ma ovviamente la grande prosa classica è sempre un meraviglioso piacere. Ho trovato devastante Shakespeare in coreano ma ricordo ancora l'ultimo Lavia.
Il teatro, questo teatro deve regalarci ancora grandi emozioni e, le emozioni ci possono arrivare ovviamente dalla parola intelligente dei nuovi autori e dei grandi testi.
Con rammarico penso tuttavia che il problema non sia soltanto nella scelta degli spettacoli ma in certa indifferenza della città verso la cultura in generale.Non mi stupisce vedere sale cinematografiche piene per certe idiozie e poi trovare venti persone per pellicole di qualità.
Auguri.
Noi ci saremo.

gea graffagnino | 09/10/2013 ore 00:39:39 | @

 

Benvenuta, Luisa. Io parlavo però di una polvere diversa, quella che si deposita sulle cose vecchie.

roberto alajmo | 08/10/2013 ore 05:46:43

 



La polvere del palcoscenico non crea allergie, ma soltanto magia. La magia nasce dal rigore, dalla disciplina e dalla precisione. La polvere è poesia come quella ad esempio che il grande regista lettone Alvis Hermanis è riuscito a riprodurre concretamente sul palcoscenico attraverso lo splendido spettacolo “Le signorine di Wilko” con un cast eccezionale nel quale primeggiava Laura Marinoni visto a Milano davanti a un pubblico eterogeneo nel quale predominavano persone di una “certa” età a causa della nostra popolazione che invecchia e soltanto a causa di quella. Ci sono registi come lo svizzero Marthaler, il lituano Nekrosius, l’italiana Emma Dante che hanno puntato a “svecchiare” il pubblico, ma è chiaro però che quello che conta sulla scena è il dato artistico, ovvero la qualità, ovvero la creatività, dinnanzi alla quale non esiste né il pubblico vecchio né il pubblico giovane e non esiste nemmeno “Lo spettatore addormentato” di Ennio Flaiano.

Luisa Guerrini | 07/10/2013 ore 21:19:45 | @

 

penultimora:
io sono d'accordo, il teatro deve tornare ad essere uno spazio di conoscenza e di rivoluzione psicologica,come dice Eugenio Barba, "permette di non essere ancorato a una sola prospettiva, di rimanere in transizione”.
Nello stesso tempo penso che ci sono molti autori "classici" ancora nuovi e attuali, che non dovrebbero essere esclusi solo perchè sono stati banalizzati e penalizzati da regie assurde.

rosita | 07/10/2013 ore 15:05:16

 

immagino che i magistrati dei processi in cui è stato assolto fossero imparziali.

rosita | 07/10/2013 ore 14:56:23

 

...Anche se a me risulta che persino il colore turchese dei calzini, per gli avvocati difensori, costituisce motivo di ricusazione...

roberto alajmo | 07/10/2013 ore 12:54:59

 

Roberto, al momento credo che certamente il tribunale internazionale potrà offrire maggiori garanzie di quelli locali, nei quali i "giudici" si sono preoccupati di rendere pubblica la loro non-terzietà prima, durante e dopo il "giudizio".
Tuttavia, se prima, durante o dopo il processo anche i magistrati dell'Aja dovessero concedere interviste nelle quali informano che "se pigliano Berlusconi gli fanno un ... così" (e si faranno rinviare al giudizio disciplinare dal CSM), ovvero vanno su fb o su twitter a sproloquiare sul soggetto che dovrebbero giudicare (per i fatti e non per le idee), o ancora si candidano alle elezioni in un partito di sinistra (ma è sufficiente che abbiano sentito la necessità di possedere una tessera di partito), o ancora lascino che alle loro cancellerie sfuggano tutte le intercettazioni (riservate per definizione), anche loro perderebbero credibilità.
Vedi, Roberto, sto ancora aspettando che qualche collega, tra quelli che certamente frequentano questo luogo, mi dica di aver mai visto processi condotti come quelli di Berlusconi.
E, che tu lo disprezzi o meno, non puoi negare che i magistrati che si sono occupati di lui hanno dato adito a parecchi dubbi, ed a qualche certezza.
Con questo risultato: le loro sentenze non hanno credibilità alcuna.
Continuo a seguirti con interesse, perché la tua opinione mi incuriosisce sempre, i tuoi punti di vista essendo degni di riflessione anche se differenti dai miei.
Cordialità.

lillo | 07/10/2013 ore 06:34:58 | @

 

C'è questa convinzione che Berlusconi non sia mai stato giudicato da magistrati imparziali. Mai.
A prescindere dalla fondatezza di questa tesi, Lillo, almeno con te, possiamo fare un patto?
L'alta Corte di giustizia dell'Aja come ti pare? Sono comunisti? Sono di Magistratura Democratica? Complottano per conto dei Savi di Sion? Li vogliamo prendere per imparziali, ORA? Firmiamo e sottoscriviamo sul fatto che la sentenza dell'Alta Corte si dovrà rispettare? Perché qui mi pare che ogni giudice che condanna Silvio Berlusconi diventi comunista ex post.

roberto alajmo | 07/10/2013 ore 05:35:46

 

Lello, questo tono è fuori luogo

RA | 07/10/2013 ore 02:24:45

 

Lillo, senza offesa, da come scrivi non puoi dare lezioni a nessuno. Anzi, a che ci sei, prendi tu qualche lezione. Se invece sei laureato come dici, torna all'università: o restituisci la pergamena, o riprendi gli studi( parti dalla grammatica, soggetto, predicato, punteggiatura, ecc. )

Lello | 06/10/2013 ore 23:43:09

 

Audaces fortuna iuvat diceva la mia vecchissima nonna latina ...

luisa | 06/10/2013 ore 20:33:47 | @

 

rileggendo quello che ho scritto ho notato di aver perso qualche soggetto e commesso qualche grossolano errore grammaticale.
spero d'essere perdonato: capita, a chi scrive di getto.

lillo | 06/10/2013 ore 19:41:24 | @

 

bene: concordiamo adesso una soglia oltre la quale una parte degli italiani smetterebbe di difendere Berlusconi.
propongo che sia giudicato da un giudice imparziale.
a quel punto, se condannato, non credo resterebbero italiano ancora pronti a sostenerlo.
Poi, nell'intento di moralizzare una nazione che nella costituzione (la più bella del mondo) ha dovuto inserire un articolo a tenore del quale potevano aspirare alla carica di senatori solamente persone che fossero state in carcere, proporrei che a partire da emilio fede, bruno vespa, michele santoro, fabio fazio, marco travaglio e gli altri (elenco, ahimè, troppo lungo) restassero a parlare di politica solamente giornalisti non sfacciatamente schierati.
perché veramente, più che notizie leggiamo opinioni personali che non solo non sono state richieste ma spesso non sono nemmeno qualificate e ormai nemmeno fingono d'essere obiettivi e anzi quasi si vantano d'essere schierati.
ad esempio, sento parlare di costituzione, processi, diritto penale, addirittura diritto processuale penale, diritto privato internazionale comparato, (e a volte anche di moralità) a gente che, in possesso magari (se va bene) della laurea in economia e commercio, non ha alcuna nozione in proposito, salvo qualche raro sentito dire.
Berlusconi secondo me è politicamente finito.
Spero che così tutti gli altri (a partire dalla sinistra) comincino a pensare alla politica del Paese.
Sempre ammesso che sappiano pensare a qualcosa di diverso che Silvio Berlusconi.
Ed è tutto ancora da dimostrare.

p.s. parola antispam CAPEZZALE..... luogo attorno al quale stanno festeggiando quelli che non sono riusciti a vincere nelle urne.

lillo | 06/10/2013 ore 19:19:10 | @

 

Alla faccia del politicamente corretto...

roberto alajmo | 06/10/2013 ore 14:25:05

 

Roberto, anche il 5% della popolazione è disabile mentale, non ti sembra strano che i due dati coincidano ????

Lello | 06/10/2013 ore 12:38:33

 

Ma la frase di Tommaso Moro, prima, c'era?

Daniela | 02/10/2013 ore 14:20:45

 

Applauso per la contaminazione dei generi...

Daniela | 02/10/2013 ore 14:20:01

 

E' un po' quello che ti invitavo a fare nella mia precedente osservazione,solo che tu lo sai dire infinitamente meglio di me:non fa mai male ricordare che Rappresentare= trasferire ad uso di tutti,con i mezzi che preferiamo,tutto ciò che vogliamo,crediamo,fantastichiamo.
Anche il Teatro è Sogno:direi che lo è soprattutto!
Buona e serena giornata a tutti

Adriana | 02/10/2013 ore 09:57:24

 

Roberto, un giorno il Biondo con te ed Emma Dante diventerà Castano!
Cambiare look fa bene!

Lello | 01/10/2013 ore 22:46:27

 

Questa cosa l'avete letta? Mi pare ottima...

[LINK]

Gaetano | 01/10/2013 ore 17:26:52

 

Una grande occasione!!!
ovviamente per il teatro!
Auguri

fiorella | 01/10/2013 ore 13:11:19 | @

 

AUGURI!!! IL TEATRO BIONDO SARA' FIERO DI TE

Francesca Luzzio | 01/10/2013 ore 11:18:19 | @

 

Anche "Diversamente Stabile". Secondo voi?

roberto alajmo | 01/10/2013 ore 05:21:43

 

Mi piace come slogan questo "pensare l'impensabile"abbilo sempre in mente e proponilo per qualsiasi cosa,anche per quelle che sembrano insignificanti.
Sai qual'è il mio "pensare l'impensabile" da vecchia abbonata del Biondo,mai sazia di buon Teatro?: vedere le persone comuni( nel senso buono,normale del termine-potrei fare un'analisi sociologica dei frequentatori del Biondo- e c'è moltissima gente normale)apprezzare,arricchirsi,educarsi nell'ascolto.
Ciò che spero per me nel momento in cui rifarò l'abbonamento? ritornare a sentirmi coinvolta da buona cultura e soprattutto dimenticare tante cose passate

adriana | 01/10/2013 ore 01:11:37

 

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