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E soprattutto: vuoi mettere il piacere di scandalizzare i puristi?

Roberto Alajmo | 28/04/2016 ore 12:45:16 | @

 

Acqua nel vino non ne ho mai aggiunta, ma gassosa nel vino rosso si:l'ho imparato da amici argentini, lo chiamano tinto de Verano (se non sbaglio). Molto piacevole, dissetante. E ne approfitto per confessare che a me piace pure la birra con la limonata, o meglio con la granita al limone: credo che certe birre molto in voga (tutte rigorosamente bionde) sia meglio correggerle con la granita al limone. Questo perché, alla fine, l'importante è che la bevanda piaccia a chi la consuma.

Angelo | 27/04/2016 ore 21:01:13 | @

 

La ringrazio per la sua cortese risposta...ribadisco però che allora non ho capito qual è, esattamente, il suo pensiero.

Antonio | 17/04/2016 ore 19:25:16

 

No.

Roberto Alajmo | 16/04/2016 ore 00:26:52 | @

 

Non ho proprio capito la sua, laconicissima, risposta.
Personalmente, comunque, considero l’argomento “mafia” molto, molto più scabroso, delicato e, soprattutto, molto, molto più pericoloso da trattare e potenzialmente corruttivo dell’argomento “sesso”. Mi sembrava ovvio, inoltre, che il mio fosse solo un esempio, un’analogia, per cercare di chiarire meglio certi concetti. Che cosa vuol dire, in ogni caso, questa sua puntualizzazione sul giornalismo? Per caso vuol dire che il giornalismo, secondo lei, non deve perdere tempo con remore etiche ? Che un giornalista, secondo lei, deve sempre essere assolutamente libero di fare tutto quello che vuole senza alcuna censure ma, nello stesso tempo, non deve mai, assolutamente, perdere tempo ad interrogarsi profondamente su quello che fa e sulle conseguenze di quello che fa ? Che il giornalista, insomma, deve costringere, secondo lei, il pubblico a guardare l’abisso ma l’abisso che il giornalista si porta dentro, invece, lo deve allegramente ignorare ? Poi, “pubblico adulto” ?! E che cosa vuol dire anche questo ?! Se quindi, per esempio, io sono fortissimo fisicamente, e maggiorenne, e lei è debolissimo fisicamente, e maggiorenne, e io la massacro allora non ho nessuna colpa, responsabilità, giusto ? E, cortesemente, non mi risponda, ancora, che non stiamo parlando di muscoli o che ci sono leggi che puniscono certi comportamenti, esiste anche la forza e la debolezza morale, intellettiva, culturale, sociale, economica e non esistono leggi per tutte le sopraffazioni, i crimini, possibili e l’etica, la responsabilità etica, servono proprio per cercare di porre un argine a questa gravissima lacuna. A me sembra, piuttosto, che lei, con quest’altra puntualizzazione, voglia, semplicemente e banalmente, considerare, un dato puramente burocratico e assolutamente fittizio, come la maggiore età di un individuo (non importa in quale condizione), come automatica assoluzione, deresponsabilizzazione, per lei.
Andiamo comunque al sodo...lei ha, in ogni caso e inconfutabilmente, nelle mani uno strumento, un potere, che altri non hanno, che può avere ripercussioni e conseguenze su molti e in molti settori, come lo vorrebbe usare ? Facendo ulteriore pubblicità ad un mafioso ? Perché, fino ad ora, ho voluto credere che la sua fosse solo una battuta, una provocazione, un modo per invitare a riflettere su certi argomenti ma, oramai, non ne sono più sicuro, lei, quindi, parlava proprio seriamente ?! Gradirei una risposta chiara da parte sua su questo punto (le basta un sì o un no, non dovrà certo perdere molto tempo a scriverlo) perché, nel caso di una sua risposta affermativa, questa discussione è, per me, già totalmente “risolta”, anzi, per essere sincero fino in fondo, non l’avrei neanche iniziata se avessi sospettato una simile risposta.

Antonio | 15/04/2016 ore 00:36:57

 

La tristezza del "io sono...." diventata oramai quasi una routine inutile che non serve più a nulla. Anche questa forma di pacata, civile solidarietà è ormai diventata un automatismo mediatico. Anche questa forma di protesta macinata e banalizzata dalla rete

antonia | 14/04/2016 ore 13:36:26

 

Un film pornografico è un film pornografico e un bambino è un bambino. Qui stiamo parlando di giornalismo e di un pubblico adulto.

Roberto Alajmo | 13/04/2016 ore 08:00:54 | @

 

Io non ho mai minimamente auspicato la censura, il mio discorso è profondamente diverso...se io voglio guardare un film pornografico penso che devo assolutamente avere la libertà di farlo, questo però non vuol certo dire che allora sono d’accordo col trasmettere film pornografici nei programmi per bambini, lei è di opinione diversa ? Ci sono cose, secondo me, che, in un determinato contesto, sono sacrosante e in un altro totalmente sbagliate e non penso che questa sia censura ma, semplicemente, buonsenso, rispetto, civiltà, responsabilità, senso del limite. Al contrario di lei io penso che ci deve assolutamente essere qualcuno che decide (e si assume la responsabilità di quello che decide), non cosa mandare in onda e cosa no, ma quando, come, con chi, in che modo, con quale linguaggio mandarlo in onda, anche il giornalismo deve avere, secondo me, un’etica. Il problema, comunque, non è proteggere il “popolo” nel suo complesso ma coloro che sono più deboli, incolti, sprovveduti all’interno di quel popolo. Il suo “’intervistatore all’altezza” è poi, secondo me, solo un modo per eludere il problema che è invece molto, molto più complesso ed ambiguo. Per esempio, come mai, eventualmente, un intervistatore non all’altezza ha affrontato un argomento che non era minimamente in grado di affrontare ? Esiste una responsabilità per questo ? Un intervistatore, del resto, seleziona, a monte e automaticamente, il suo pubblico proprio con i programmi che fa, non è d’accordo ? Non crede che moltissimi troverebbero insopportabilmente noioso un intervistatore rigorosissimo (all’altezza) che non concede nulla allo spettacolo (e automaticamente e senza nessuna censura non lo guarderebbero) ? Pensa che un simile intervistatore avrebbe forse gli stessi indici di ascolto di Vespa ? Riesce ad immaginare un giornalista come Biagi che fa un programma come quello di Vespa ? Pensa che il pubblico di Biagi sia anche quello di Vespa ? Ecc...ecc...È, insomma, come se fosse andato in onda un film pornografico in un programma per bambini e lei minimizzasse la faccenda, rispondendo che è sempre sacrosanta la trasmissione dei film pornografici, che non deve essere posto nessun limite a tale trasmissione, che se il film è un capolavoro non può, comunque, fare male ai bambini, che i bambini devono assolutamente guardare film pornografici anche se li trovano “scomodi”, ecc...ecc... ed evocasse lo spettro della censura per coloro che non condividono queste sue idee. Sono d’accordo anch’io che è sacrosanta la trasmissione dei film pornografici ma non sono minimamente d’accordo sul suo “sempre e comunque”, è proprio questo, secondo me, il suo “bug”.

Antonio | 13/04/2016 ore 01:50:32

 

Caro Antonio, faccio come Windows: ammetto il bug nel momento stesso in cui ho pronto il rimedio, ossia un intervistatore all'altezza.
Mi pare che censurare a priori per proteggere il popolo rappresenti l'esordio di una china pericolosa, che porta diritto alla creazione di un Ente Superiore col compito di decidere cosa va bene trasmettere e cosa no.
Ne approfitto per ringraziare i lettori che, pur nella diversità delle opinioni, sanno mantenere la discussione sul piano della correttezza.

Roberto Alajmo | 11/04/2016 ore 17:35:01 | @

 

Sostanzialmente sono d’accordo con lei ma, secondo me, c’è un pericolosissimo “bug” nel suo ragionamento. Lei ha sicuramente il diritto di guardare l’abisso, di conoscerlo, di resistere, di prenderne le distanze ma questa è una sua scelta personale che non può però diventare un obbligo per tutti, una cosa è quindi rendere scomoda un’intervista ad un mafioso, tutt’altra renderla scomoda ad un ascoltatore qualsiasi che mafioso non è. È assolutamente ovvio, del resto, che il mondo si regge su ridicole “certezze”, totalmente fittizie, e chiunque abbia un cervello degno di questo nome questo lo sa benissimo e da sempre, evidenziarne però l’inconsistenza troppo brutalmente e senza considerare quanto gli uomini, spesso, siano stupidi, deboli, fragili, immaturi è estremamente pericoloso. Il problema, quindi, non dovrebbe essere, secondo me, la censura (ovviamente) o chi propone la visione dell’abisso ma, piuttosto, il mezzo usato, una cosa è proporre tale visione, per esempio, in un libro (tanto la massa non legge), tutt’altra proporla in un programma di grande ascolto alla televisione che, spesso, si occupa di argomenti estremamente vacui (molto graditi alla massa). Lei, per esempio, è sicuro che dando in pasto, ad un ascoltatore qualsiasi, privo di adeguati strumenti intellettivi, di adeguati anticorpi, la visione dell’abisso, invece di indurlo a resistere e a prenderne le distanze non lo possa indurre a trovarlo normale e magari anche simpatico (come qualcuno ha, giustamente, fatto notare) ? Mi sembra, insomma, che lei dia sempre per scontata un’ipotetica funzione terapeutica di tale visione (se chi la propone ha sufficiente grinta) ed escluda invece totalmente una sua possibile capacità di contagio sui più deboli, mi sbaglio ?

Antonio | 10/04/2016 ore 20:51:10

 

Certo. Oltretutto, qual è il punto di discrimine. Capi di stato, ok. Anche quelli non legittimamente eletti? Peter Arnett per la CNN fece una intervista esemplare a Saddam Hussein quando già l'America era in guerra con l'Iraq, e suscitò molte polemiche pregiudiziali. Il vero problema è che Bruno Vespa non è Peter Arnett.

Roberto Alajmo | 07/04/2016 ore 14:18:40 | @

 

Assolutamente d'accordo.
Qualcuno dei commentatori fa un distinguo fra le interviste ai capi di stato e i delinquenti comuni. E allora penso al caso recente del padre di Manul Foffo ( il ragazzo che ha torturato e ucciso per vedere cosa si provasse e dopo aver scelto la vittima con un vero e proprio casting), il quale a 24 ore dal massacro è andato in TV a difendere il figlio, definito ragazzo modello, minacciando di adire le vie legali qualora si continuasse ad oltraggiarne l'onore. È l'insensatezza e l'arroganza del Male,( qualcuno ha detto la banalità ) ed esiste dai tempi in cui un agnello avrebbe intorbidito l'acqua pur trovandosi a valle.
Ma se nessuno vi guardasse dentro e lo testimoniasse, il Male, non staremmo qui a ragionarvi, non avremmo materia per indignarci e forse lo subiremmo e basta.
A parte che, volendo imbavagliare, resterebbe sempre la domanda di fondo: chi censura chi?

Patrizia Seminara | 07/04/2016 ore 10:25:58 | @

 

grazie Roberto, non sono una esperta ma faccio parte di una associazione che si è schierata per il "SI" al referendum del 17 aprile. grazie perchè credo che ogni uno ha le proprie idee confuse. ma una cosa è certa BISOGNA ANDARE A VOTARE. Grazie dunque del tuo articolo che esorta a farlo. Un abbraccio

Maria Giammarresi | 01/04/2016 ore 12:32:28 | @

 

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