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D'altra parte, chi conosce la città di PA sa bene che l'unico problema che abbiamo è il traffico (Johnny Stecchino docet), no? A proposito, giusto sotto casa mia ci sono almeno quattro enormi faccioni infilzati ai lampioni...Quando scendo in strada incombono con aria minacciosa... Spaventano pure i bambini...Ce li dobbiamo proprio tenere? Forse sono tutti troppo occupati a dare la caccia al pericoloso criminale "Pennarello-Giustiziere-della-Notte"?! Annamo bbene...
 

Gabriella Alù | 30/10/2006 ore 13:27:00 | @

 

Leggo su un importante quotidiano del ritrovamento di due inediti di Leopardi. Le poesie in questione andrebbero contro la vulgata che vuole il gobbo di Recanati sempre malinconico e pedante. Sono giocose. Le ho lette, ho scoperto che abbondano di citazioni pedanti e sulla giocosità... Mah. Poi ho scoperto pure che il poeta le scrisse alla pedante età di dodici anni. Dio perdoni i giornalisti.
 

Roberto Puglisi | 30/10/2006 ore 12:42:00 | @

 

Caro RP,
il fatto di morire comporta una serie di rischi. Per esempio, due secoli dopo scoprono le poesie che scrivevi alla tua compagna di banco e ti s*****no di fronte al mondo.
Certuni vorrebbero morire nel sonno, all'improvviso. Io preferirei un preavviso minimo, senza dolore: giusto il tempo di eliminare certi file dal computer.
 

RA | 30/10/2006 ore 12:31:00 | @

 

Buon 2006! Mi hai ispirato... mi sono fatta anche io un blog... E tu invece cosa aspetti a fare il repertorio dei pazzi siciliani??? Non vedo l'ora di leggere di quello che abita sotto casa del mio ragazzo a Trapani!
 

garoflea | 29/10/2006 ore 15:53:00 | @

 

La libertà in qualunque attività é data solo dalla garanzia di mantenersi liberi dal ricatto della sopravvivenza. Laddove la propria sopravvivenza (intesa anche come possibilità di accedere a risorse minime o anche minimali per sopravvivere) dipende da altri piuttosto che da se stessi, la propria personale libertà é naturalmente diminuita.
La libertà assoluta é garantita così solo da due estremi: l'assoluta povertà, quale rinuncia ai bisogni, e l'assoluta ricchezza, quale assenza analoga di bisogni perché tutti immediatamente soddisfacibili.
Nel mezzo, ci sta chi dipende da altri, che hanno i loro interessi (come gli editori di giornale), e da chi deve ottemperare un po' alle direttive padronali, ed un po' mantenere la propria personale autonomia. I giornalisti stanno nel mezzo, in questo, come altri, credo.
 

Uma | 28/10/2006 ore 11:03:00 | @

 

Caro Roberto:
il 22 luglio forse non ha avuto luogo la manifestazione "I Meridionali", ma certamente il mio compleanno ... !
Spero tu stia bene ...
Baci,
Francesca (d'Andrea) - una meridionale emigrata
 
 

Francesca d'Andrea | 27/10/2006 ore 16:05:00 | @

 

Questa è la prova che nelle redazioni non sanno riconoscere il vero talento. Mi ricordo che Achille Campanile, giovane titolista, si trovò a impaginare la storia di una vecchina che ogni giorno portava un fiore sulla tomba del marito, finché un giorno non la trovarono riversa proprio sulla tomba. Titolo di Campanile: "Tanto va la gatta al lardo". Venne licenziato.
 

RA | 27/10/2006 ore 08:32:00 | @

 

Ho appena letto il tuo pezzo sui CRG. Ma gli scrittori di "medio calibro" non hanno un agente? ah, è vero, bisognerebbe pagarlo. Comunque il pezzo mi ha fatto tornare con i piedi per terra dopo che ieri mi ero illuso ascoltando l'ultima battuta del "Pranzo di Babette", la protagonista sperpera tutta la sua eredità in un pranzo raffinato per i vecchi del villaggio e poi, senza più un soldo, spiega: "un artista non è mai povero".


               











 

nicola | 27/10/2006 ore 04:03:00 | @

 

A proposito di storielle strane, ma vere. Provincia di Messina. Lui esce di notte. Vuole uccidersi. Si dirige con l'auto verso il porto con l'intenzione di affogare. Sulla strada del suicidio lo coglie un ictus. Lo ricoverano in coma nel locale reparto di rianimazione. Il corrispondente nel raccontare la storia concluse: "Quando si dice, non tutti i mali vengono per nuocere". Sul giornale, l'ultima frase fu tagliata. Saluti.
 

Roberto Puglisi | 27/10/2006 ore 00:11:00 | @

 

Cara Garoflea, Ti devo ringraziare per la segnalazione sul tuo blog. Ma non contare su di me per altri repertori dei pazzi. Basta, giuro che coi pazzi ho chiuso. Sebbene nel mio pc giaccia insepolto un file "Trapani" che forse ti manderò...
 

RA | 24/10/2006 ore 19:11:00 | @

 

E' vero, un artista non è mai povero. Ma c'è sempre un mercante d'arte che si arricchisce alle sue spalle. Augh.
 

RA | 24/10/2006 ore 09:27:00 | @

 

Ciao Roberto, bel blog!
 

Gianni | 24/10/2006 ore 08:22:00 | @

 

Ho avuto il piacere di conoscere Presti e trovo piuttosto normale che il suo doloroso senso estetico non abbia avuto fortuna. La ricerca della bellezza appare spaventosa specialmente a noi siciliani abituati, da sempre, a respirare il brutto e l'ingiusto come parametri consolanti delle nostre esistenze e del nostro ordinamento sociale.
 

Roberto Puglisi | 23/10/2006 ore 00:09:00 | @

 

Caro Roberto, abbiamo letto il post in cui parli di quel bar dove andavi a prendere il caffè e abbiamo anche letto la domanda che ti poni alla fine, riferendoti a noi. La risposta è che trovare i commercianti "pizzo free", da soli, non è facile. Ma sappi che sono ben più di 20 quelli che, nell'arco di 7 mesi di duro lavoro, siamo riusciti a trovare. Più di 60 anzi, finora. Al riguardo, abbiamo anche mandato un comunicato a dicembre e, tra i nostri destinatari, c'era anche la sede della Rai dove lavori. Il motivo per cui questa lista non è ancora uscita, comunque, è molto semplice. Stiamo continuando a cercare commercianti, perché ci siamo posti un numero minimo da cui partire, soprattutto per ragioni di sicurezza. Sappiamo che chi ha seguito la nostra campagna fin dall'inizio aspetta con impazienza il giorno in cui verrà diffusa una prima lista. Ma noi, da soli, non possiamo fare miracoli e, nonostante questo, ti assicuriamo che ce la stiamo mettendo tutta. A presto, Comitato Addiopizzo. P.S. Complimenti per il tuo ultimo libro, "Palermo è una cipolla"...non sai quanto hai ragione!
 

Comitato Addiopizzo | 20/10/2006 ore 11:55:00 | @

 

Cari Addiopizzo, avete capito che il mio non era un rimprovero. Temo di capire le difficoltà che state riscontrando nella vostra ricerca. Nemmeno voglio abbandonarmi a una geremiade sull'irredimibilità di quest'Isola, per cui dico solo che avremo la possibilità, nei prossimi mesi, di votare ed essere protagonisti del nostro destino. Commercianti e imprenditori, gli elettori nel loro complesso considerino che l'alibi "tanto i candidati sono tutti uguali" stavolta non regge.
 

RA | 20/10/2006 ore 06:53:00 | @

 

Un minuto di silenzio per il piccolo Tommaso. Poi il gol di Toni. C'è un Galateo per capire quanto sia necessario, in termini di bon ton, soffermarsi sul dolore degli altri?
 

Roberto Puglisi | 19/10/2006 ore 17:35:00 | @

 

silenzio? ne so qualcosa...
 

francesca | 18/10/2006 ore 16:13:00 | @

 



Caro RP,
un minuto di silenzio un corno. Un minuto di applausi. Un minuto di silenzio è un'unità di misura diventata inconcepibile.
 

RA | 16/10/2006 ore 03:47:00 | @

 

nella regione coltivata a pizzini, pianificata dall'abusivismo, backstage culturale del cinema americano e soprattutto governata dalla vasata; l'idea di accontentare chi vive ai margini di una delle metropoli più grandi del mediterraneo ci sembrava più uno slancio fideistico che un intervento sociale.

Così un antropologa, un ingegnere meccanico e un artista ciclabile nati e vissuti tra palazzi fatiscenti e saracinesche mezze aperte hanno dato visibilità a chi per scelta o per karma vive in un corpo che vorrebbe palesare la propria sessualità e non per forza sottostare allo sguardo morboso dei passanti.

Cagne gravide e seni fasciati, canazzi ri bancata e canazzi ri mannara, suore e ancelle che della produzione dolciaria ne hanno fatto un impresa si incontrano virtualmente e danno libero sfogo alle proprie pulsioni demolendo tabù e moralità che hanno tutto il sapore del sacrificio.

 


               











 

anita | 15/10/2006 ore 23:52:00 | @

 

Augurissimi a Daniela. Anche io sto intraprendendo questa strada.
 

Uma | 15/10/2006 ore 23:42:00 | @

 

In tema con il messaggio di Francesca...io il 22 luglio sono diventata insegnante di ruolo e vi assicuro che di questi tempi è un evento! E poi...io sono una meridionale emigrata al contrario, ovvero prima emigrata e poi tornata, e adesso emigro di nuovo (in provincia di Enna) per un po'...magari i manifesti li avevano messi lì per me e io non lo sapevo!


               











 

Daniela V. | 15/10/2006 ore 20:55:00 | @

 

In verità non ho visto nemmeno un manifesto di questa rappresentazione " i meridionali".Non viviamo in una città forse di matti? Non facciamolo diventare il tormentone dell'estate! Buone vacanze a tutti!!
 

Cz | 15/10/2006 ore 12:51:00 | @

 

allora, buona la prima.


               











 

francesca | 15/10/2006 ore 08:17:00 | @

 

come scrive bene Roberto! ero rimasta colpita dal suo eloquio garbato eppure incisivo, dolce ma preciso, e dal tono diretto e per nulla presuntuoso della sua conversazione l'altro giorno a Gavoi. Pensi che ero lì per sentire Maltese, e quando ho saputo che non ci sarebbe stato ho avuto un momento di stizza. Che sciocchezza! Ecco, solo per dirle che il suo ritratto di Palermo mi è piaciuto così tanto che leggero' sicuramente gli altri suoi libri. e non mi prenda, la prego, per una sciocca per averle scritto: la verità è che il clima del festival sardo era così amicale da far credere, per un attimo, di aver davvero 'incontrato' chi era lì.... Con molta stima Maura
 

maura | 11/10/2006 ore 22:12:00 | @

 

Ciao Roberto, un saluto dalla città eterna
P.S. da "BIBLI" capiterai di nuovo?
 

Roberta Foschi | 11/10/2006 ore 11:17:00 | @

 

Sono " una donna meridionale", mi sono dovuta adeguare ed inventarmi un lavoro: ho aperto una nuova libreria in questa città. ( La libraia é l'unico lavoro che so fare). Cercare un lavoro in questo sud essendo donna e mamma é quasi un reato: non serve l'esperienza o la professionalità, passano in secondo ordine. Sono contenta di essere meridionale e non essere emigrata al nord per un lavoro. Forza tornate al sud se potete!
 

Cz | 11/10/2006 ore 10:37:00 | @

 


C'è qualcuno che ha avuto l'avventura di assistere allo spettacolo tratto da "E' stato il figlio", a Palermo? Mi piacerebbe sapere che ne pensate.
 

RA | 11/10/2006 ore 00:24:00 | @

 

Caro Roberto,
sono una studentessa di lettere moderne di Milano e ho 23 anni. Mio papà è di Palermo e così ogni estate, da quando sono nata, la passo a Carini. Mi sono imbattuta in "Palermo è una cipolla", che faceva capolino simpaticamente da uno scaffale della piccola libreria dell'aeroporto.
Volevo solo dirti che l'ho apprezzato molto, realistico, toccante, disarmante in alcuni tratti per la sua rapidità d'immagini.
Hai descritto una città che amo con l'occhio di chi sa guardare oltre, ed è proprio vero, Palermo ha tante facce e tanti strati.
E concordo sul fatto che chi ci passa solo le vacanze se ne innamora irrimediabilmente. A me è successo. Grazie delle belle emozioni. Ora leggerò anche gli altri!
 

Valeria | 10/10/2006 ore 20:07:00 | @

 

troppo corto ma...... abbastanza lungo... poi ti dico, un abbraccio
 

roberta | 10/10/2006 ore 19:26:00 | @

 

Caro Alfio, non preoccuparti: gli scacchi sono un rifermimento inutile, in questa fase. Semmai, alla fine del romanzo potrai ricostruire la partita su una scacchiera. Ma per capire la trama, puoi fare a meno persino di conoscere il gioco.
A proposito: il libro si chiama, per ora: Cronaca del Matto Affogato. Anche su questo si accettano consigli.
 

RA | 10/10/2006 ore 18:32:00 | @

 

Fantastico! Adesso mi lancio sulla lettura della tua prima mossa (devo proprio riprendere il manuale di scacchi per capirci qualcosa). Grazie Roberto Alajmo, il regalo è più che piaciuto. Ma adesso leggiamo...
 

Alfio C | 10/10/2006 ore 15:15:00 | @

 

Cari amici, vi si aprono i pop up? E ancora a monte: sapete che significa l'espressione "vi si aprono i pop up?"? Io, per esempio, non lo sapevo. Ve lo chiedo perchè su questa pagina c'è un pop up a cui tengo molto. Dateci un'occhiata, per favore.
 

RA | 10/10/2006 ore 14:18:00 | @

 

CI VOLEVA!
 

greg | 10/10/2006 ore 11:21:00 | @

 

Io sono contraria al ponte.
Secondo me andrebbe fatto come descriveva un episodio di un Topolino di tanti anni fa: in corallo.
Però poi la storia andava a finire che il ponte crollava perchè tutti quelli che ci passavano prendevano un pezzettino come souvenir..
 

garoflea | 10/10/2006 ore 10:55:00 | @

 


Il concetto di "darsi una mossa semantica" è assolutamente geniale.


               











 

RA | 10/10/2006 ore 10:19:00 | @

 

E' possibile che chi ami leggere ami scrivere, o chi legga molto acquisisca certi linguaggi. O che leggere letteratura ti porti a scrivere in un certo modo, o a riflettere su come comunicare attraverso la scrittura, in quelli che tu chiami 'esercizi di stile'.
A questo proposito ti ricordo, un libretto (provocatorio) di Queneau, dal titolo appunto di 'Esercizi di stile', in cui uno stesso fatto, é raccontanto in modi e forme molto diverse fra loro. E nel raccontarlo in diverse modi e forme, spesso capisci che cambia anche il senso del fatto in sè, (sempre uguale), ma diversamente 'interpretato dal racconto di questo.
Quindi, la forma é solo forma, nella scrittura? O modifica anche il senso della cosa raccontata?
 

Uma | 10/10/2006 ore 01:40:00 | @

 

La questione è: scrivere è aggiungere o togliere? Personalmente penso che scrivere sia togliere tutto ciò che è inessenziale. E come lettrice mi piacciono gli autori spartani, che non mettono in bella mostra aggettivi e avverbi per farmi vedere quanti ne conoscono...per questo mi piace RA.
Se ci fate caso, la prosa calcistica, che è generalmente uno sfoggio di retorica insopportabile, è piena zeppa di aggettivi, avverbi e verbi inventati.
 

Daniela V. | 09/10/2006 ore 16:12:00 | @

 

Gianni Brera era un cronista sportivo e un grande scrittore. Fu lui a inventare il neologismo "intramontabile", d'accezione comune, oltre a diversi termini di gergo puramente calcistico che sono diventati "pezzi" del discorso. Osvaldo Soriano ha scritto di calcio. Leggere "il rigore più lungo del mondo" per capire che il calcio può essere veicolo di grandissima letteratura.
 

Roberto Puglisi | 09/10/2006 ore 12:15:00 | @

 

Io ho detto generalmente, non sempre.
 

Daniela V. | 09/10/2006 ore 12:12:00 | @

 

Alfio, sono d'accordo con Gabriella e non mi piace il perbenismo lessicale
 

Roberto Puglisi | 09/10/2006 ore 12:11:00 | @

 

e se si ci si incatenasse con sciopero della fame e della sete davanti garzanti o feltrinelli, fino a far rieditare scarpe di polifemo e notizia del disastro? Si potrebbe provare. Quello che è sicuro è che così facendo potremmo anche finire nel prossimo repertorio dei pazzi, e non sarebbe poco...
 

greg | 08/10/2006 ore 23:05:00 | @

 

ANCORA NON SAI QUANDO USCIRA??????
NOOOOOO!!!!!!!
Ed io come farò nel frattempo ad evitare di imbattermi in altre pappe omogeneizzate come quelle lette di recente?
Oh my god... prendi tutto il tempo necessario ma considera i tuoi poveri lettori lasciati ancora in balìa di chissà che cosa...


               











 

greg | 08/10/2006 ore 22:34:00 | @

 

Ciao Roberto.
Solo ora sono riuscita ( a sistemnazione effettuata) a scaricare le 5 pagine del tuo libro.
Domani inizio e mi rifaccio viva quanto prima.
Notte
 

Marzia | 08/10/2006 ore 22:25:00 | @

 

mi..h.a! sono 6 libri!! ho capito và... ci sarà parecchio da aspettare ma ho la sensazione che ne varrà davvero la pena. E visto che anche fra quelli che hai elencato sei il migliore, buon lavoro Roberto...
 

greg | 07/10/2006 ore 19:42:00 | @

 


Per lenire le crisi di astinenza di Greg, ecco alcuni dei libri che ho apprezzato di recente: "Donne informate sui fatti", di Fruttero. Avventure della ragazza cattiva, di Vargas Llosa, Non è per cattiveria di Pascale. Caos Calmo di Veronesi. Dimmi ancora una parola, di Caputo. Hotel Borg di Lecca.
 

RA | 07/10/2006 ore 13:26:00 | @

 

Grazie, CZ
ancora non so quando uscirà. Dipende pure da quando finirò di rimaneggiarlo.
 

RA | 06/10/2006 ore 20:16:00 | @

 

Marzia e Massimo,
avete messo a fuoco i dubbi che ho anche io. Il dubbio che sia un primo capitolo troppo concettuale esiste, così come rischiosa è la seconda persona. La risposta però si potrà avere solo alla distanza (è un romanzo, non un racconto). Vedremo
 

RA | 06/10/2006 ore 17:34:00 | @

 

Ciao Roberto,
la scelta di utilizzare la "seconda persona" per tutta la narrazione è senz'altro originale, ma anche - a mio avviso - piuttosto coraggiosa.
L'uso della seconda persona (ma è una mia opinabilissima opinione) potrebbe portare a un'affievolimento della tensione narrativa.
Sono molto curioso di leggere i successivi capitoli per "vedere" come sei riuscito a tenere costante ritmo e, appunto, tensione narrativa (tu sei un mago in questo!).
 

Massimo Maugeri | 06/10/2006 ore 15:44:00 | @

 

Mi piace molto. Quando esce il libro? Sicuramente te ne venderò moltissime copie.
 

cz | 06/10/2006 ore 14:08:00 | @

 

Ciao.
Ho letto le pagine ( finalmente scaricate).
Credo tu voglia la opinione di chi ti legge.
Ho letto a fatica. Non per via del tema della morte, intendiamoci.
C'è una buona dose di originalità in questo incipit ma io amo il discorso diretto, a dirla tutta.
Io non ci vedrei male dei flash back quando narri.Insomma dettagli che facciamo capire e incuriosiscano sullo scrivente. Dettagli non descrizioni beninteso.
Leggendo mi sembra di trovarmi tra le pagine di un'opera tra il pirandelliano e il filosofico.
Absit iniura verbo.( si scriverà così?)
Il mordente. Quello che mi spinge a sfogliare un libro.
Grazie Roberto
 
 

Marzia | 05/10/2006 ore 22:03:00 | @

 

Io credo che la mafia ci piaccia, non lo dico come provocazione, ne sono convinto. Sta bene ai commercianti che vengono tosati e non spennati, perché sanno che i costi di una rivoluzione morale (il cui esito, peraltro, non vedrebbero) sono infinitamente più alti del pizzo. Piace ai giornalisti che hanno ambientato le loro cronache in una sorta di epopea malvagia da vecchio West e si sono fatti un nome. Piace ai pm che possono fare carriera. Piace a noi, perché in fondo garantisce l'ordine pubblico meglio dei carabinieri e perché, comunque, è un prodotto "nostro", come la cassata. Che triste destino da comparse, altrimenti, ci toccherebbe.. Cosa sarebbe la Sicilia senza la mafia?
 

Roberto Puglisi | 05/10/2006 ore 20:07:00 | @

 

La tua idea è meno assurda di come potrebbe sembrare. Quel che pubblicamente noi siciliani stentiamo ad ammettere è che la strada conosciuta è più comoda da percorrere. Ogni parte politica, chi più chi meno in malafede, non vuole sentirsi dire che la mafia è "vantaggiosa", stando all'attuale mercato della domanda e dell'offerta. Il problema è che lo Stato si è tirato fuori da questo mercato. Non sono d'accordo invece sulla necessità del lungo periodo per un cambiamento. Il problema è che se vogliamo fare affidamento sull'intraprendenza di certe categorie, possiamo stare freschi. Ne riparleremo.
 

RA | 05/10/2006 ore 11:30:00 | @

 

Qua in Toscana si trova normalmente alla Coop gli anelletti e le maglie da agricoltura biologica griffate "Terre liberate dalla mafia".
Anche se non sono dell'Addiopizzo credo abbiano comunque dato una svolta.
 

garoflea | 05/10/2006 ore 10:33:00 | @

 

visto che in questo blog si parla anche di libri oltre che di ponti, volevo ricordarne uno di quelli che non si leggono più da molto tempo: Il diavolo a Pontelungo di Riccardo Bacchelli. E' la storia di un certo Bakunin che voleva cambiare il mondo e che non si riusciva ad accorgere che il mondo era già cambiato. Non sarà un male di quelli che tengono il cuore a sinistra?

Ad ogni modo è un libro noioso ed esilarante al tempo stesso, uno di quei libri che varrebbe la pena di rileggere oggi che anche un comunista può essere il presidente di tutti gli italiani.
 

Ruychi | 04/10/2006 ore 23:35:00 | @

 


Caro Ruychi,
sono d'accordo. Solo che non mi ero accorto del comunista Presidente della Repubblica. Ti riferisci a Napolitano?
 

RA | 04/10/2006 ore 17:48:00 | @

 

Mah. Io credo che siano più piene di retorica le telecronache. In tanti hanno urlacchiato "Campioni del mondo", cercando di fare il verso a Martellini '82 e non riuscendo a intercettare la sua meravigliosa sobrietà, in blilco tra gioia ed equilibrio. Tutti quelli che scrivono, dalla lista della spesa al romanzo storico, sanno che più grande è l'emozione, più la narrazione deve concentrarsi sui fatti, per lasciare non detta e perciò in agguato la bolla magica delle sensazioni. Insomma, sulle telecronache ti dò ragione, sul "Problema di girarsi", sottolineato da Roberto. Ma in fondo una telecronaca è come una musica di pura tappezzeria, non conta molto.
 

Roberto Puglisi | 04/10/2006 ore 16:07:00 | @

 

Alla fine abbiamo trovato un punto d'accordo...e soprattutto siamo d'accordo su un punto, mi sembra. Scrivere è togliere, non mettere.
 

Daniela V. | 04/10/2006 ore 14:20:00 | @

 

Sulla telecronaca come musica di pura tappezzeria e che non conta molto non sono d'accordo. Una cattiva telecronaca può essere fastidiosa ai limiti dell'insopportabile: es. alcune telecronache delle recenti Olimpiadi e alcune di questi mondiali. Quello che non sopporto è che la maggior parte di questi telecronisti non riesce a stare zitta MAI, nemmeno nei momenti in cui l'unico commento dovrebbe essere il silenzio (es. durante l'esecuzione degli inni nazionali, o in momenti di particolare tensione nelle gare). Invece questi parlano, parlano, non fanno che parlare, parlano sempre e anche a sproposito e di questioni che hanno poca attinenza con quello che si vede sul teleschermo. Tirano fuori gossip imbecilli, aneddoti insignificanti, sempre affetti da horror vacui (sonoro). Nemmeno per un secondo gli passa per la capa che sono alla TV, mica alla radio, che la stragrande maggioranze dei telespettatori è fornita di occhi per vedere. Quindi loro non devono necessariamente parlare in continuazione e soprattutto dovrebbero capire che a volte bisogna far parlare solo le immagini. No, questa intelligenza e sensibilità non ce l'hanno...Durante le Olimpiadi ho provato parecchie volte a togliere l'audio dalle gare, ma se escludevo le voci ovviamente escludevo anche tutto il resto...Una tragedia.
 

Gabriella A. | 04/10/2006 ore 12:18:00 | @

 

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