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Posso essere io una volta tanto a fare i complimenti a voi?
Devo dire che gli interventi sono sempre molto stimolanti. I mitomani si tengono alla larga da un po' e mi pare che si sia creato un forum di persone civili, colte e intelligenti.
Non montiamoci la testa, però.


               











 

RA | 30/09/2006 ore 21:09:00 | @

 

Rispondendo a Daniela V.
Scrivere é togliere, almeno secondo me, o aggiungere togliendo.
Balzac, un'autore che non amo molto, scrisse comunque in una lettera ad un amico la seguente frase: ' ti mando una lunga lettera perché non ho tempo'.
Ossia la scrittura é togliere aggiungendo. Credo capiti a tutti di rileggere un testo e trovarlo prolisso, o poco efficace, o troppo divagante.
Si scrive meglio quando più periodi si condensano in poche frasi ma con vocaboli ricchi, che contengono le frasi dei periodi cancellati. Trovare la parola giusta, che esprima e condensi un certo concetto o stato d'animo a volte richiede giorni. Quando la trovi, senti che la musica delle parole, ed il senso del contenuto combaciano. In quel momento ci si ferma.
 

Uma | 28/09/2006 ore 20:15:00 | @

 

Con tutto il rispetto per le tue posizioni, anche "generalmente" mi sembra un tantino eccessivo. "Ogni tanto", secondo me andrebbe meglio.
 

Roberto Puglisi | 28/09/2006 ore 16:35:00 | @

 

Vada per l'ogni tanto, ma ogni tanto la prosa di chi scrive di calcio - concorderai con me - è insopportabilmente retorica. O no?
 

Daniela V. | 28/09/2006 ore 16:34:00 | @

 


Oe', ragazzi:datevi una calmata. Vi leggo e mi preoccupo: questo e' culto della personalità.
Un saluto dalla Normandia.
 

RA | 28/09/2006 ore 09:48:00 | @

 

Caro Roberto, beato tu che sei in Normandia. Forse abbiamo un pò esagerato, é vero!! Spero che questo tam tam va un pò al di fuori del tuo blog. Ciao e buone vacanze.
 

Cz | 27/09/2006 ore 16:23:00 | @

 

Cari amici non dimentichiamoci i Beati Paoli di Luigi Natoli.
 

cz | 27/09/2006 ore 16:22:00 | @

 

Io mi chiedo, invece, se il fatto di dire subito che il protagonista - presumibilmente - morirà non possa togliere qualcosa alla suspense dell'intera vicenda. Dici subito che è un vinto ex vincitore. Ma ci hai abituato a tali capovolgimenti, nei tuoi romanzi, che aspetto con ansia di sapere dove ci condurrai.
Per quanto riguarda la seconda persona, sarà certamente faticosa, ma chi ha detto che leggere deve essere per forza una cosa facile? Qui devo per forza citare Greg: ogni tanto bisogna mangiare un calletto, invece della pappa omogeneizzata. Sennò i denti non si rinforzano mai.
Aspettiamo il resto, comunque.
 

Daniela V. | 27/09/2006 ore 15:43:00 | @

 

Cara Gabriella,
aspetterò che tu legga tutto, allora. Va bene?
 
 

RA | 27/09/2006 ore 14:50:00 | @

 

Infatti. Trattasi di romanzo. E allora come faccio me tapina a dire se questa o quella talaltra cosa che al momento e in poche pagine può magari apparirmi bellissima o pessima non acquisterà poi un senso diverso nel corso dell'intera opera? Che c'entro io? Che ne posso sapere io se alcune cose che al momento non mi convincono sono sviste, oppure sono volute ed acquisteranno un particolare significato in seguito? O se al contrario un passaggio che mi ha colpito positivamente e che ritengo importante si rivelerà in seguito soltanto marginale? Mi manca la visione progettuale di insieme che solo l'autore può possedere, anche se ancora in modo confuso e magmatico. No, io non mi sento di dire nulla. Intervenire sull'uso di alcuni aggettivi o di qualche citazione? La seconda persona singolare è faticosa oppure no? Ma che ti importa se è faticosa oppure no, scusa caro RA. Tu cosa ritieni essere meglio, per il tuo romanzo? La seconda persona singolare? E allora quella adopera. Che c'è da chiedere. Mah. Riepilogando e sintetizzando: sul primo capitolo di un romanzo non mi sento proprio di dire alcunchè. Però questo è un problema mio, e sono curiosa di leggere le osservazioni di altri.
 
 

gabriella | 27/09/2006 ore 10:04:00 | @

 

Non è detto che debba morire per forza. Si dice solo quel che si aspettano tutti da lui. Forse si può smorzare qualcosa, però.
 

RA | 27/09/2006 ore 05:41:00 | @

 

Parliamoci chiaro Palermo è invivibile.


               











 

Franz | 26/09/2006 ore 19:12:00 | @

 

complimenti per la foto! cinema!
 

nuccio dispenza | 26/09/2006 ore 15:04:00 | @

 

Lasciando per un attimo da parte le denunce antiestorsione, l'attack mi ricorda una tappa fondamentale della mia formazione di giovane donna, forse la vera radice della mia avversità agli abusi della chirurgia estetica. Correva il 1986, avevo 12 anni, e un dente, l'incisivo superiore destro, ricostruito dalla terza elementare. Il dente faceva un rumore curioso quando addentavo il libro di geografia, una specie di scricchiolio gradevole, più caro dello studio in quegli anni difficili della preadolescenza. Mordi l'Eurasia, mordi i Monsoni il dente mi salta e io, non ancora "signorina", vado nel panico e inizio a strillare. In preda alla disperazione da eccesso di decibel, mia madre raccoglie il frammento eburneo e me lo incolla al moncherino che spunta dalla gengiva. L'attack è un cianoacrilato. Io sono una miracolata. Complimenti per il blog.
 

ichias | 26/09/2006 ore 15:01:00 | @

 

Leggo in compagnia del sorriso e dei ricordi, universali e senza tempo. Grazie, Signor Alajmo, il suo scrivere è stata una piacevolissima scoperta.
 

Albamarina | 25/09/2006 ore 21:53:00 | @

 

Ma lo volevamo, oppure no?
Ho come l'impressione che si sia rotto il giocattolo e che adesso siamo tutti più che scontenti imbarazzati.
Insomma: ci fa piacere o era meglio per tutti pensarlo libero e inafferrabile per sempre, come l'uomo nero delle filastrocche o come il senso stesso della mafia?
Ancora una volta bisogna stare attenti a quello che si desidera, magari poi se le cose si avverano si rischiano spiacevoli sorprese.
All'indomani della cattura dell'uccel di bosco è davvero tollerabile tutta questa circospezione, questi imbarazzi incrociati, questi silenzi svogliati, per la strada, nelle case e sopratutto a Palazzo?

Ma la mafia, esattamente, che cos'è?
 

Luigi Sperabene | 25/09/2006 ore 16:55:00 | @

 

Come è banale il male. Ti aspetti le lingue di fuoco di un drago, invece... Ecco un vecchietto con una camicetta stinta e gli occhiali sul naso. Ditemi, sarebbe quello Binnu, il temuto capo dei capi?
Lo so che è un sentimento sbagliato. Lo so che la pietà e il cordoglio devono stare a guardia devota di un camposanto di eroi antimafia, ma....
Oggi ero davanti alla questura. Ho visto Binnu, il male, un vecchierello mangiacicoria con la camicia a quadri. E il male mi ha fatto pena.
 

Roberto Puglisi | 23/09/2006 ore 14:55:00 | @

 

Vorrei raccontarvi il mio personale sistema per asciugare un testo senza perdere il senso dell'aggettivazione.
Nelle prime stesure io adopero moltissimi aggettivi, avverbi oltre che una scrittura generalmente fiorita. Non lesino, insomma. Poi lascio il sostantivo a macerare lì fra gli aggettivi per un po', come se fosse in salamoia. Nelle revisioni successive tolgo la salamoia e il sostantivo rimane bello intriso di sapore, come una bella oliva grassoccia. Pare scaramantico, ma a me pare che misteriosamente funzioni.
PS: Sì, ho letto la storia del marito che scippa la moglie. Troppo bella per essere vera. O troppo vera per essere anche verosimile, cioè utilizzabile letterariamente.
 

RA | 23/09/2006 ore 14:01:00 | @

 

Daniela, riflettevo in generale, il mio discorso non era rivolto in particolare a te, avevo capito benissimo che certo non ti riferivi al numero di pagine...Mi spiace dell'equivoco.
 

Gabriella A. | 21/09/2006 ore 06:25:00 | @

 

Quando ho usato la frase "scrivere è togliere, non mettere" non mi riferivo certo al numero di pagine...Kant diceva che certi libri sarebbero molto più brevi, se non fossero così brevi.
Volevo sapere da RA se ha saputo dello scippatore palermitano che ha scippato la propria moglie...pane per i tuoi denti, no?
 

Daniela V. | 20/09/2006 ore 16:24:00 | @

 

Mah. 'sta storia del "si scrive meglio aggiungendo o togliendo?" è una di quelle eterne querelles che periodicamente rispuntano e che per la vertità mi sembra un falso problema. Anzi, proprio un non-problema. Capisco che molte scuole di scrittura (robe che oggi spuntano fuori come i funghi e sono molto di moda) campano anche di queste cose, ma se davvero ci fosse una regola valida sempre (e per fortuna non c'è) basterebbe studiarla per diventare bravi scrittori. E invece così non è. Ci sono eccellenti scrittori dalla scrittura torrenziale ed eccellenti scrittori dalla scrittura minimalista e spartana (e viceversa: pessimi scrittori etc.). Dovessimo classificare gli scrittori sulla base di questo criterio, sai quanta gente finirebbe nell'immondizia...A cominciare da Proust e Balzac e Toltstoj (e il solo pensiero mi provoca brividi gelati lungo la colonna vertebrale) Ma come si fa a paragonare tra loro, ad es., un Balzac e un Flaubert utilizzando prevalentemente il criterio del numero di pagine e/o di parole usate? Giusto qualche giorno fa riportavo sul mio blog il ricordo di Francesco Orlando secondo il quale Tomasi di Lampedusa classificava empiricamente gli scrittori in "grassi" e magri", ma saggiamente non privilegiando una categoria piuttosto che un'altra. Certo, è più difficile tagliare che aggiungere, ma il tagliare di per sè non è che garantisca il miglioramento del testo... Insomma io mi ritrovo d'accordo con Lampedusa.
 

Gabriella A. | 18/09/2006 ore 15:30:00 | @

 

Roberto Puglisi non so se sei lo stesso che scrive sul Giornale di Sicilia, giornale che leggo, per la cronaca locale in genere, e per i servizi locali.
Ma se sei tu, l'autore della mancanza del colore verde, di qualche giorno fa, ecco, é un'articolo che ho letto (in genere guardo i titoli del Sicilia). Se sei tu, era molto bello, al di là poi della situazione contestuale di quella persona, anche se anche lì ci sarebbe molto da pensare e riflettere.
 

Uma | 18/09/2006 ore 00:07:00 | @

 

Trovo molto significativo che il censore automatico censuri il prefisso "culi". D'ora in poi eviterò di scrivere "culinario". Ma anche "rinculiamo" e "Brucculino"
 

RA | 17/09/2006 ore 11:15:00 | @

 

Il censore automatico ha tranciato la prima parte di una cosa che ha a che fare con la gastronomia, ma che nella sua prima parte riecheggia il posteriore al plurale.
 

Roberto Puglisi | 17/09/2006 ore 10:36:00 | @

 

La questione morale. Potrebbe essere il nome adatto per un ristorante di lusso La regola si sa: mai ficcanasare in cucina, mai indagare sugli ingredienti. Pietanze raffinate, altrimenti, rischierebbero di risultare indigeste per intercettazione culinaria. Colpa anche di Berlusconi, certo. Con l'ingresso in campo di uno che è il conflitto d'interessi personificato, la politica ha sterzato verso le lobby. Il consenso si produce all'origine, annettendo le sue fonti: editoriali, sociali e finanziarie. Ma siccome poi le lobby vogliono sempre qualcosa in cambio, chi potrà mai più legiferare in nome e per conto del famoso "interesse generale"? Saluti
 

Roberto Puglisi | 17/09/2006 ore 09:48:00 | @

 

Il suo libro Palermo è una cipolla è bellissmo, e da moglie di un siciliano "emigrato" per lavoro mi ci sono riconosciuta tanto, sia io che mio marito. Nella freschezza di quello che scrive ho ritrovato la mie identiche constatazioni di ogni volta che torno a Palermo e ri-compio quel viaggio nella Città. Complimenti ancora e se passa da Perugia, noi siamo qua. Mariangela Musolino - Riccardo Di Liberto
 

mariangela musolino | 16/09/2006 ore 23:03:00 | @

 

Pubblico questo articolo di Giacomo Montana, uno dei pochi che ha preso a cuore la mia grave vicenda di lavoro per la quale nessuna istituzione italiana ha mai svolto il proprio dovere per farmi avere giustizia secondo il diritto positivo (le leggi dello Stato). Chiedo PASSAPAROLA. Grazie Giovanna Nigris

UNA RIVOLTA NON SI GIUSTIFICA MAI: MA NEPPURE L’ABERRAZIONE DEI GOVERNANTI ATTUALMENTE IN CARICA IN ITALIA
–di Giacomo Montana


L’altro giorno con una rabbia fenomenale vi è stata una rivolta urbana e giovanile dei centri sociali in Corso Buenos Aires a Milano che ha assunto proporzioni notevoli. Le forze dell’ordine hanno fermato quarantacinque giovani.

Dell’incremento del malcontento generale per una politica di governo di stampo quasi dittatoriale assolutamente non se ne parla. Ciò come se si volesse fare credere che la rivolta si è scatenata a fronte di un governo impeccabile e pulito.

Si è detto che i manifestanti volevano impedire un’altra manifestazione, ma non che quest’ultima fa parte della corrente politica che è attualmente al governo e quindi di riflesso la rivolta, era contro il governo.

I feriti accertati con contusione sono nove: quattro carabinieri e cinque poliziotti. Lo scontro si è svolto con centinaia di attivisti dei centri sociali protetti da caschi e muniti di mazze, sassi e petardi.

Nell’occasione è stato evacuato uno stabile per il rischio che si incendiasse.

Giustamente si è scatenata l’ira dei residenti contro gli ultras in quanto vittime danneggiate solo l’intervento della forze dell’ordine ne ha evitato il linciaggio ai rivoltosi.

Nel pomeriggio il clima si è normalizzato ma con tutti i segni evidenti della rivolta: auto incendiate, vetrine rotte ecc.

Le rivolte non si giustificano mai da qualunque parte esse provengano, ma non si possono non considerare pure le gravi cause di malcostume con crimini protetti e nascosti dalla politica sporca, persino anche ai danni di chi è stato ridotto ammalato e disabile sul posto di lavoro.

Crimini sempre tollerati dal governo con la più assoluta inerzia, come se i malviventi ottenessero il beneplacito dallo stesso governo. Se i giornalisti avessero il coraggio di pubblicare i crimini protetti e nascosti agli occhi dell’opinione pubblica, ai danni dei cittadini più indifesi, ci sarebbero scandali elevati a potenza, credo mille volte superiori a quelli che sono accaduti l'altro giorno.

Il governo forse ora si dedicherà a seguire la repressione contro i simpatizzanti della sinistra extraparlamentare e degli ambienti autonomi, ma credo che non gli passerà neppure “nell’anticamera dei cervelli”, di fare pulizia della malvivenza che vegeta persino negli apparati dello stato e che il governo nulla fa, per proteggere chi continua a subire reati e tutte le mostruose indicibili conseguenze!

Basta vedere per esempio, il caso della signora dipendente della Pubblica Amministrazione, la signora Giovanna Nigris, ancora vittima di una catena di abusi sul posto di lavoro, ovvero vittima di reati penali e conseguenze gravi tuttora in corso, sistematicamente lasciati impuniti. Tutto come meglio spiegato nel suo sito internet di legittima difesa: http://www.mobbing-sisu.com .

Oggi quella stessa signora, dopo tutte le torture psicofisiche narrate e documentate persino con due vittorie contro l’ente datore di lavoro avanti al Tribunale Amministrativo Regionale e dopo che sono stati tenuti quattro imputati per lesioni colpose in attesa di giudizio gravissime ai danni della stessa, senza ricevere un regolare processo e sino alla prescrizione dei reati, la vittima vive derisa e schernita ancora dai funzionari amministrativi dirigenti dell’ospedale pubblico dal quale dipende come assistente amministrativo, sino al punto che mi dice che la si fa sentire come fosse agli arresti domiciliari.

Ciò perché ora è ridotta al punto che non può usufruire dei mezzi pubblici di trasporto per via del fatto che per il suo handicap non riesce ad accedervi in quanto è priva di normale equilibrio sulle gambe.

Contestualmente le si è rotta l’autovettura e non avendo possibilità economiche per farla riparare, non può più uscire regolarmente di casa per farsi effettuare i controlli clinici di routine (esami di laboratorio e visite mediche specialistiche prescritte dovere andare a fare gli acquisti alimentari per il suo sostentamento, andare in farmacia per le sue numerose necessità, ecc..).

Ha provato a chiedere per questo un aiuto economico alla chiesa del suo quartiere Greco di Milano, ma mi ha detto che è stata chiusa la porta anche lì senza potere ricevere aiuto. Ha provato a chiedere aiuto all’assistente sociale di competenza e anche qui non è andata meglio.

Ho il sospetto che ci siano un’infinità di casi di cittadini vittime di reato abbandonati a sé stessi.

Questa vergogna vogliamo ancora chiamarla civiltà e democrazia? Vogliamo andare ancora ed insegnare la democrazia ai popoli arabi? Personalmente resto sbigottito a vedere una società ridotta a questo abissale degrado morale!

Poi ci si scandalizza se una parte della società manifesta un paio di ore di ribellione. Guardiamo invece nella giusta direzione e osserviamo dov’è il vero marcio, dov’è radicata la violenza più viscida di un’anguilla, costante e mostruosa con l’aberrazione politica dalla norma. Ma per che cosa ci ha preso il cavaliere, ci ha preso tutti per dei cittadini deficienti e senza spina dorsale?

Questo governo, a mio modesto parere, sul piano politico ha dimostrato il peggiore comportamento umano che si possa mantenere prima di entrare in dittatura.

Chi scrive come credo chi legge, sa bene che tutto questo malcostume legalizzato tacitamente, in quanto protetto, non può continuare a lungo, visto che i giornalisti informano solo in parte, qualcuno deve pure portare alla ribalta tutte le insufficienze, l’arretratezza, il malcostume protetto e l’inadeguatezza dei quadri legislativi in una società in continua mutazione.


Tutto questo priva chi è vittima del crimine della loro dignità come persone e diffonde con l’inerzia dello Stato da una parte e con la violenza dall’altra la lezione secondo cui l’esercizio dei diritti civili può essere castigato con un’atroce sofferenza per le conseguenze dei reati subiti e la contestuale emarginazione della vittima con scherno e derisione.

Questo stillicidio di sofferenza e dolore dato dal sistematico indottrinamento, continua a lasciare profondi tracce nell’inconscio delle vittime e nella società italiana.

La paura,l’incognita, il silenzio, l’apatia e la mancanza di interesse nella cosiddetta sfera della partecipazione politica sono alcune delle crudeli conseguenze risultanti dalla privazione del diritto di legge di potere fare ottenere giustizia a chi è vittima del crimine e attualmente a causa degli artifizi posti in essere da parte di chi è a capo del governo, rappresenta un ostacolo,per un intervento attivo di tutta la cittadinanza nella normalizzazione della democrazia.


Tutto ciò scredita infinitamente la classe dirigente di questo governo nel suo insieme a guida del cavaliere Berlusconi. E’ inutile che lo stesso mostri sostegno di stima,dal Presidente Americano Bush. Non credo che gli italiani non guardino ai fatti e si fermino solo alla parole anche se rinforzate con il tocco… americano.

I fatti sono anche quelli che sul piano sociale, bisogna notare una continua ondata di aumenti (luce,gas,benzina…ecc..)e poi paradossalmente v’è l’inquietante mutamento del lavoro sicuro in lavoro a tempo determinato e quindi senza alcuna garanzia e sicurezza neppure per i giovani.

Berlusconi che cosa fa? Sta a bocca aperta sorridendo a guardare come se tutto fosse un film.

Mobile: +393478269426

MOBBING SISU

Questo messaggio,come pure gli allegati, sono protetti da sistema antivirus
 
 

Giovanna Nigris | 16/09/2006 ore 19:00:00 | @

 


Cara, Ada, magari sulla mafia si abusa di retorica e luoghi comuni. Ma non è detto che i luoghi comuni siano falsi. Semmai sono narcotizzanti.
Quanto alla montagna mafiosa che ha partorito il topolino di questo vecchietto mangiacicoria, come giustamente lo chiama RP, non dimentichiamo che almeno dal nazismo in poi s'è scoperto quale potenza possa scaturire dalla banalità del male.
 

RA | 15/09/2006 ore 22:10:00 | @

 

A proposito di Provenzano - il cui nome è stato tanto usurato da essere diventato impronunciabile, allusivo e illusorio - credo che che il signore che si meravigliava degli imabarazzati silenzi riceverà una controconferma alle sue perplessità con i cori che seguiranno nei prossimi giorni (sono già iniziati).

Ma anch'io mi sono accorta di quell'imbarazzo: lo si prova soprattutto quando si è terminato di inveire e attribuirsi meriti... Che ne è stato, davvero, della mafia? E domani? Ogni volta che la si decapita cambia forma e si inabissa un'altra volta... ma non sono virtù mitologiche, sono le solite storie italiane, fatte di connivenze, di ragioni di stato che preferiscono l'ombra e tutto quello che può passare sottobanco.

Il sig. Alajmo penserà che si fa retorichetta... e vorrei essere io pronta ad anticiparlo con un "echisenefrega"... eppure avrebbe ragione.
 

Ada Sidoti | 15/09/2006 ore 10:48:00 | @

 

Gent. Dott. Alajmo, Le scrivo per chiederLe una sorta di "autorizzazione" ad esporre brani del suo libro "Nuovo repertorio dei pazzi della città di Palermo" nel locale in cui lavoro. Pochi giorni fa ho acquistato il Suo libro e l'ho praticamente divorato in poche ore, tra curiosità e divertimento. Ho voluto condividere questo divertimento nella lettura con diversi amici, compreso il mio datore di lavoro, titolare di un pub, il Lab Café Gallery, in via Pignatelli Aragona 11 qui a Palermo. Ci è venuta subito un'idea: perché non trascrivere alcune delle brevi storie narrate nel libro in strisce di carta da appendere nei pannelli delle pareti del locale, dove abitualmente ospitiamo mostre di quadri, fotografie,ecc.? Naturalmente sempre che l'autore sia d'accordo! Le chiedo quindi, se Le va, di rispondermi in modo tale da metterci d'accordo, oppure venirci a trovare al locale per parlarne di persona. In attesa di una Sua gradita risposta, Le porgo i miei più cordiali saluti nonché sinceri ringraziamenti ed auguri per il suo lavoro.
Maria Sferrazza
 

Maria Sferrazza | 15/09/2006 ore 10:33:00 | @

 

Leggo ora il delizioso scritto sugli innamoramenti giovanili. Mi verrebbe da commentar male, sai, sono parecchio mora. Di nascita, proprio.
 

Albamarina | 15/09/2006 ore 05:53:00 | @

 

Alle fine, internet é un'immesa biblioteca, come anche una banca dati sociologoca.
 

Uma | 15/09/2006 ore 01:27:00 | @

 

Ma cosa spinge una persona a scrivere tutti quegli indirizzi alle 6 o poco più del mattino?
Comunque io il primo Repertorio ce l'ho e c'è pure scritto "Roberto Alajmo ha 33 anni". Divertente, no?
 

Daniela V. | 13/09/2006 ore 13:07:00 | @

 

Cara DV,
un po' di rispetto per gli scrittori ormai anziani.
Del resto tu conosci le tre età dello scrittore: Giovane Promessa - Solito Stronzo - Venerabile Maestro.
Io temo di essere proprio al limitare fra le prime due età e non vedo l'ora, dunque, di approdare alla terza.
 

RA | 11/09/2006 ore 15:36:00 | @

 

Nessun equivoco, naturalmente. Mi piace discutere con persone intelligenti in questi giorni di demenza estiva...
 

Daniela V. | 09/09/2006 ore 20:48:00 | @

 

Io ti ringrazio molto per la gentilezza e per l'attenzione, perchè non tutti si soffermano sulle storie dei vinti. Grazie.
 

Roberto Puglisi | 09/09/2006 ore 11:55:00 | @

 

Buongiorno/ciao,

non so bene se il messaggio arriverà direttamente a te, confido.
Tempo fa (parecchio tempo fa), ti avevo cercato e contattato per parlarti di un progetto teatrale che coinvolge indirettamente anche te. Un lavoro sul disastro di cui narri in "Notizia del Disastro". Bene al tempo non ero riuscito a partecipare al concorso in oggetto "ustica per il Teatro" inserito in "Scenario", per motivi di tempo e priorità d'altra natura teatrale. Quest'anno l'intenzione è concentrata a prendervi parte. Purtroppo mi hanno resettato il sistema operativo e ho perso gli address di posta compreso il tuo...

Per ora mi fermo

Grazie

Domenico Cicchetti
 

Domenico Cicchetti | 08/09/2006 ore 22:55:00 | @

 

salve,
non so come contattarla, mi affido (con poche speranze) a questo messaggio.
Sono un capo scout dell'agesci e sto organizzando nella mia città e per i miei ragazzi la giornata della memoria del 21 marzo. Mi piacerebbe leggere alcuni estratti del suo lavoro "il dovere della scemenza".
Ricordo sempre con piacere quando l'ascoltai appassionato a palermo quanche anno fa.
Sa indicarmi come posso procurarmi il testo.
Grazie
 

salvatore tomarchio | 08/09/2006 ore 17:53:00 | @

 

Gentile Signor Alajmo,
mi chiamo Matteo Baldi, Le scrivo da Milano. Sono un suo ammiratore dai tempi del "Repertorio dei matti" sul "Diario della settimana", ma Le sto scrivendo in veste di redattore di una nuova web radio (appartenente al Gruppo Messaggerie Italiane) che tratta - essenzialmente - di musica e di libri. Si chiama "RadioAlt" e la sua offerta musicale ed informativa è disponibile all'ascolto presso l'indirizzo internet che Le ho indicato più in alto. Ci piacerebbe molto intervistarla aa proposito di Palermo, cipolle, libri...ed insomma a proposito di tutto ciò che possa interessarLa ed abbia voglia di raccontare. Una nostra corrispondente - Alessandra Vercesi - sarà a Palermo la settimana prossima...potrebbe andar bene, per Lei? Soprattutto: è interessato?
La ringrazio molto per l'attenzione, e Le auguro buon fine settimana

Cordialmente

Matteo Baldi
 
 

Matteo Baldi | 08/09/2006 ore 16:16:00 | @

 

Sono davvero spiacente per l'uso improprio che ho fatto di questo spazio di discussione. Mi scuso con tutte le persone che vi scrivono, credetemi non avevo idea che il mio messaggio venisse pubblicato qui insieme agli altri (leggi IMBRANATA!). Mi scuso poi con Roberto per la difficoltà in cui s'è trovato a causa del mio errore e lo ringrazio per la sua disponiblità e la sua risposta immediata. Un saluto a tutti!!
 

Maria | 08/09/2006 ore 11:07:00 | @

 

(Vi prego di credermi: non sono io stesso che mando commenti come quello di Maria, qui sotto, o altri in procedenza. Rispondo privatamente per discrezione, ringraziando e mostrando disponibilità.
Ma insisto: non sono io stesso, e nemmeno un mio parente.)
 

RA | 08/09/2006 ore 11:00:00 | @

 

caro Roberto, grazie per l'offerta, accetto volentieri lo scambio almanacco contro caffè. Però se nel frattempo dovesse capitarti di passare da Milano, il caffè puoi riscuoterlo in anticipo (chiedi a Roberto di duepunti il mio recapito). Tengo comunque a puntualizzare che non mi manca l'oggetto-libro, ma poterne interpellare quando ne ho voglia i personaggi, molti conosciuti, tutti familiari, e assaporarne le atmosfere. Sopperisco discretamente con questo blog. ciao


               











 

GJ | 08/09/2006 ore 10:20:00 | @

 

Gran contastorie fa venire in mente il gran ciabellano e una corte con nani di stato e altrettanti dignitari al seguito di cortigiane più che reali. Ma se RA è il gran contastorie qual è il reame? Se non erro un certo poeta di corte Antonio Veneziano passava la maggior parte del suo tempo dietro le sbarre, e, sempre se non erro, ha chiuso in bellezza (con i fuochi d'artificio) nel carcere della Vicaria a Palermo. Auguro a RA una lontanissima postumità e di non perdere mai il taglio del suo spadino di carta. Ogni tanto una sua stilettata è quello che serve... ma niente titoli di stato, niente medagliette... meglio il prurito e la voglia di grattarsi.

(cito a sproposito Dante: gratta, gratta che sotto c'è la rogna)
 

Ruychi | 07/09/2006 ore 20:49:00 | @

 

Non mancherei mai di rispetto al mio contastorie preferito (la o non è un refuso). anzi, propongo una quarta categoria per gli scrittori, che elimini i problemi generazionali: gran contastorie.
 

Daniela V. | 07/09/2006 ore 18:58:00 | @

 

Ottima questa del sostantivo in salamoia. L'aggettivo non si vede, è nascosto dentro la pancia del sostantivo, ma si sente il suo profumo
 

Roberto Puglisi | 07/09/2006 ore 10:37:00 | @

 

comunicazione di servizio: chiedo scusa a tutti gli abitanti di Siculiana che potrebbero giustamente ritenersi offesi dalla censura (sempre invadente e ottusa) che un correttore automatico applica a questi commenti al diario di Roberto Alajmo. Posso soltanto garantire che l'inconveniente sarà presto risolto. Comunque il mare di Si

*ana è splendido.
 

rospe | 07/09/2006 ore 00:57:00 | @

 

Ha un sapore morettiano questo diffondersi di rotatorie in città.
Nella grande blogosphera c'è chi non si è lasciato sfuggire il fenomeno...
http://rotatorie.splinder.com/

Con affetto
Giovanni impegnato attualmente in una rotatoria sentimentale...
 

Giovanni Villino | 06/09/2006 ore 16:42:00 | @

 

No. Significa che è arrivata l'estate e i giornali hanno ocminciato a sparare

*te.


               











 

RA | 06/09/2006 ore 14:20:00 | @

 

Grande scalpore per le magliettine "Mafia Made in Italy". Indignazione antimafiosa. Ma il fatto che si vendano a carrettate non significa forse che l'antimafia di ruolo ha fallito la sua battaglia d'immagine?
 

Roberto Puglisi | 06/09/2006 ore 12:18:00 | @

 

Festino. Fuochi sul valzer che esce dagli altoparlanti. Bambini spaventati dai botti. I bambini di Beirut si spaventano allo stesso modo? Le bombe, laggiù, cadono sulla colonna sonora di Strauss?
 

Roberto Puglisi | 06/09/2006 ore 12:04:00 | @

 

Ti sbagli, Gabriella. Come vedi dalla tempistica di questo post, leggo sempre tutto e vi ascolto. Intervengo sempre e solo se penso di aver qualcosa da dire, altrimenti lascio che la conversazione prosegua senza interventi ex machina.
Piuttosto, si avvicina il momento in cui questo blog servirà davvero a qualcosa di specifico.
 

RA | 05/09/2006 ore 19:40:00 | @

 

Io ormai mi chiedo perchè RA ha pensato di (dover?) metter su un blog. Ho l'impressione che non lo interessi poi tanto, gestire un blog. O mi sbaglio?


               











 

gabriella | 05/09/2006 ore 17:34:00 | @

 

Caro Claudio,
se ho ben capito, e di questo non sono affatto sicuro, secondo te io sono troppo crudele con la nostra città. Non saprei. So solo che mi sforzo sempre di mettere uno specchio davanti alla realtà, bella o brutta che sia. Una corretta diagnosi è il primo passo verso una eventuale cura.
Quanto al resto: vivere da turisti la propria città è quel che fanno spesso gli abitanti di Palermo. La sera vanno a bere una birra nel centro storico e poi se ne tornano alle rispettive case. Come potrebbero andare a Calcutta o a visitare una favela di Rio. Con lo stesso spirito.
Altre domande?
 

RA | 04/09/2006 ore 11:47:00 | @

 

Il mio vivere da turista è riferito al fatto che non lavoro + a Palermo (e neanche in Italia).

Chi ti scrive intoltre non è mai stato lavativo nei confronti della città e di chi la popola, visto che ho speso una buona fetta del mio tempo ad assistere i più poveri....

....e ti assicuro che tanti ancora continuano ad operare con tanto di quell'amore che il tuo specchio forse non è in grado di riflettere, visto che non è mai emerso in circa cento pagine.

Dai merito a chi merita (me escluso)!
 

Claudio | 04/09/2006 ore 04:34:00 | @

 

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