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antonia | 29/05/2014 ore 15:12:17

 

In Germania sono più sbrigativi, con gli effetti di cui parla Antonia.
In Italia si rappezzano case vecchie - non antiche: vecchie, e mal fondate - fino allo stremo.

roberto alajmo | 29/05/2014 ore 11:22:41

 

Stanno buttando giù un sacco di casette qui intorno. E al posto di queste costruiscono palazzine tutte uguali, bianche e squadrate, pieno stile "tedesco senza gusto che copia la bauhaus e così si sente a posto".
E' una sofferenza, per quello che ho scritto prima, ma anche una solenne rottura di scatole perché ogni giorno ti trovi una gru in più a sbarrarti la strada e 10 camion che sollevano pruvulazzu a più non posso.
Si, più non posso.... sopportarli

Ma il bravo cittadino tedesco si muove. C'è già un comitato agguerritissimo che conduce una lotta senza quartiere contro gli speculatori. Ma l'€€€ tedesco vince anche contro di loro, purtroppo

antonia | 28/05/2014 ore 18:28:01

 

Quando vedo buttare giù le case vecchie un po soffro. Specie se sono case modeste. Perché lì ha vissuto della gente e le tracce di quella vita si vedono ancora per poco nelle tappezzerie consumate, nei pavimenti un po scoloriti, nei lavandini di vecchia fattura, nei segni dei quadri sui muri. C'è un momento, prima della distruzione completa, in cui sembra che il sipario si apra su quelle realtà intime oramai vuote. Tutte quelle cose spariranno e diventeranno briciole e polvere. I vecchi abitanti avranno già cominciato a sistemare i vecchi ricordi in un nuovo contenitore. Anche lì sorgerà un nuovo contenitore. Ma dovranno passare tanti anni prima che l'odore di vernice fresca e quel freddo particolare da muri appena asciugati lasci il posto agli odori familiari, al calore di tante zuppe cotte e di persone passate da lì.

antonia | 28/05/2014 ore 18:22:56

 

La linea della palma è arrivata al nord, e ancora avanza.

roberto alajmo | 28/05/2014 ore 15:18:59

 

E' vero, in Italia si nota sempre di più questo indurimento del cuore, specie quando la si guarda "da fuori".
Naturalmente penso che in pochi altri Paesi ci siano stati così tanti pasticci e per quello gli italiani sono diventati così diffidenti. Però,, secondo me, una parte importante l'ha giocata anche certa stampa che ha portato ad una costante esasperazione dei toni o a uno scetticismo militante. Per cui ognuno si è un po trincerato nei confronti degli altri. IO, per esempio, non sopporto Lucia Annunziata. Non so se sia una brava giornalista, a me personalmente non pare, ma quel suo costante atteggiamento da "io la so lunga" o la sua espressione sempre mezza "schifiata" rendono bene l'atteggiamento di chi invia in continuazione notizie filtrate dalla propria supposta superiorità che nessuno può prendere in giro. Insomma, se ti entusiasmi sei un cretino. Non si offendano i lettori e amici siciliani, ma ho l'impressione che quel tipo di scetticismo e di diffidenza siciliano si sia esteso a tutta Italia.

antonia | 28/05/2014 ore 15:11:07

 

Ciao a tutti

Da Parigi fresca di nero rileggo due mesi di commenti ; ci siamo lasciati in serie B e ci ritroviamo in A ; ci siamo lasciati critico-ironici nei confronti di Renzi e gioiamo della sua improvvisa e inaspettata statura europea.

Ho letto alcune cose interessanti nei post precedenti su Francia, giovani e formazione professionale , argomenti che ho a cuore, come voi tutti.

Ci ritornero' quanto prima .... adesso vado a Lardy.

A presto

gippe | 28/05/2014 ore 08:00:46

 

La Bagarella no?

roberto alajmo | 26/05/2014 ore 11:02:53

 

Roberto, mi pare che la Sig.ra Matacena non sia solo accusata di favoreggiamento nei confronti del marito. Da quanto ho letto pare abbia avuto un ruolo attivo nell'occultamento di capitali ecc ecc

antonia | 26/05/2014 ore 10:56:59

 

Non sono minimamente d’accordo...guardi che il dibattito fra estimatori e spregiatori della, cosiddetta, “arte moderna” esiste da quando esiste tale “arte”, ed è feroce... è anche possibile che qualcuno (che però non si è mai interessato molto di certi argomenti) sia stato chiamato, in questa occasione specifica, a farsi delle domande ma l’operazione di questo signore è, comunque e in ogni caso, (oltre che inutile) banale, stravecchia, funzionale, esclusivamente, al suo desiderio di farsi notare ...quindi, se stimolo alla discussione c’è mai stato, è stato solo a un basso livello, fra persone che poco, o nulla, si sono interessate a certi argomenti, chi si interessa da una vita di determinati argomenti, di questo signore e delle sue operazioni, non sa proprio che cosa farsene, quindi, dove è il capolavoro ? Il capolavoro si valuta sempre ad altissimo livello, non certo a basso livello, se così non fosse dovremmo allora considerare capolavoro un libro solo in base alle sue vendite, ne conviene ?

Antonio | 24/05/2014 ore 05:58:45

 

...e tutti sono rimasti oltre confine: dal lato della stronzata.

roberto alajmo | 23/05/2014 ore 16:39:44

 

Forse sbaglierò ma credo che il confine lo abbia tracciato nel 1961 Pietro Manzoni con la sua provocatoria "merda d'artista" venduta , letteralmente, a peso d'oro

fara | 23/05/2014 ore 11:17:29

 

Costringendo i cervelli ad aprire la finestra della discussione e facendo circolare aria, come dimostra il dibattito a cui stiamo partecipando.
Ha fatto un capolavoro, sì: ma di comunicazione.
Per dargli torto, dovremmo smettere di parlarne subito.

roberto alajmo | 23/05/2014 ore 06:52:01

 

La frase é:
"L’equivoco, quindi, nasce dal fatto che si definiscono, purtroppo, cose inconciliabilmente diverse con la stessa parola."

Antonio | 23/05/2014 ore 00:11:08

 

Il problema non è minimamente spiegare “dove passa il crinale fra capolavoro e semplice stronzata”, il problema è infinitamente più profondo, sostanziale e sta a monte : cosa è arte ? Se lei chiedesse ad un estimatore della, cosiddetta, “arte moderna” di darle una definizione dettagliata, precisa, esaustiva del concetto di arte, tale estimatore, sicuramente, o si rifiuterebbe di esprimere tale concetto o inizierebbe ad arrampicarsi sugli specchi per dire, nella sostanza, che è impossibile dare tale definizione...ciò non toglie che si faccia, poi, la storia di tale “arte”, si fa, insomma, la storia di una cosa che non si definisce...mi dica lei se non penserebbe che io sono un pazzo o un buffone se volessi fare la storia di fxfertgzhg...
Il signore che lei ha tirato in ballo fa “arte concettuale”, cioè il punto d’arrivo ultimo della furia distruttiva delle avanguardie del novecento...in tale contesto il modo di intendere la parola “arte” non ha nulla a che spartire né col modo tradizionale di intendere tale termine né con quei signori che, a tutt’oggi, fanno i pittori, gli scultori. L’equivoco, quindi, nasce dal fatto che si definiscono, purtroppo, cose, inconciliabilmente diverse con la stessa parola.
Lei parla di confronto...spero riconoscerà, però, che è assai arduo confrontarsi se non si riesce a decifrare il senso di ciò che l’altro dice...io sto ancora aspettando che lei mi spieghi come, in quale modo, il signore da lei citato, avrebbe “ossigenato” i cervelli altrui.

Antonio | 23/05/2014 ore 00:04:45

 

Gli intellettualini dell'ultim'ora considerano il gesto una bella trovata provocatoria. Colpa del Sindaco, ovviamente, se queste perle di saggezza vengono propalate come scorreggie dai cittadini (col 'c' volutamente minuscolo)

Signor Alajmo, in merito agli elogi da Lei rivolti all'artista della fontana alla Vucciria, perché non tesse le lodi anche di questo grandissimo artista? [LINK]

Gabriele | 21/05/2014 ore 12:31:37 | @

 

Naturalmente, erano MATTOLE di polvere. Il correttore automatico rompe, eccome rompe.....

antonia | 21/05/2014 ore 12:30:08

 

Io ho fatto dei corsi di storia dell'arte, recentemente . l'insegnante ci porta spesso a visitare mostre di artisti contemporanei. E se la prende benevolmente con me perché tendo a smontare con le mie domande tutti gli arzigogoli intellettuali ricamati intorno a quelle opere.
In fondo, dopo i capolavori di Michelangelo, Leonardo, Manet.... cos'altro potevano fare gli artisti? Un'arte più concettuale che visiva. Nell'arte concettuale, in fondo, puoi arrivare a dire tutto ed il contrario di tutto. E su quest'arte si può dire tutto ed il contrario di tutto. Si gioca molto sulla contrapposizione della piccola élite che dice di capirla e di saperla interpretare e la persona-spettatore che spesso rimane interdetta difronte all'opera come, per esempio, "la famiglia" composta praticamente da due paia di scarpe allineate (credo fosse un'opera di Yoko Ono). Io ho visto delle opere di Warhol e sinceramente plaudo alla sua maestria nella scelta dei colori: sembra banale ma non lo è. Però una volta siamo stati ad una mostra e in una sala c'erano dei sassi messi uno dietro all'atro, posati in fila sul pavimento. L'insegnante spiegava l'importanza dell'autore, americano, che creava delle opere spontaneamente con i materiali che trovava in loco. Io, naturalmente, ho detto che i sassi non appartenevano certo a quell'ambiente. Avrebbe dovuto mettere delle mattone di polvere in fila o rompere qualche piastrella del pavimento e mettere i cocci in fila. Quelle pietre portate da fuori non erano credibili. Punto. Giuro, né l'insegnante né il curatore hanno saputo rispondere.
Non conosco quell'Uwe, ma credo sia sbarcato in Sicilia perché in Austria quelle cose lì non gliele lasciano fare di certo. Se la scritta ha rovinato il marmo penso debba pagare per quello che ha fatto. Come dovrebbero pagare quelli che a Pisa hanno rovinato il marmo del Battistero con delle scritte rosse. L'arte è uno dei nostri patrimoni. E quella che c'è per strada non ha meno valore e dignità di quella che è chiusa nei musei

antonia | 21/05/2014 ore 12:28:01

 

A Palermo, chi imbratta di vernice una fontana che poi saranno gli impiegati comunali a pulire, al costo di 600 euro, è coperto di elogi. È più chiaro adesso perché Palermo è una città piena di munizza?

Gabriele | 21/05/2014 ore 12:20:39 | @

 

Ma non era meglio se si metteva lui, nudo, con un cartello con su scritto SI VENDE (o eventuale vernice sul corpo) vicino alla fontana? Deve essere colpa della mia educazione, ma uno che scrive sui monumenti io lo timpulierei e basta.

Daniela | 21/05/2014 ore 08:58:53

 

C’è una bellissima fiaba di Hans Christian Andersen “I vestiti nuovi dell’imperatore” che rappresenta, benissimo, un tipico meccanismo psicologico della stragrande maggioranza degli uomini...appena si parla di “arte” quasi tutti hanno, immediatamente, un moto di soggezione, si vuole forse rischiare di essere giudicati stupidi o incolti o volgari o insensibili o retrogradi ? “Arte” è, oramai, il Paese dei balocchi per truffatori, buffoni e ciarlatani. “Arte”, in realtà, è una parola che, oggi, non significa più nulla...non vuol dire nulla ma tutti, ovviamente, vogliono accaparrarsela...
Questo signore di cui si parla nell’ultimo articolo, nello specifico, cosa sa fare ? Sa forse dipingere come Raffaello ? Scolpire come Gian Lorenzo Bernini ? Il suo talento quale è ? Quello di farsi notare ? Se è questo ha veramente un gran talento. Faccio comunque notare che la fontana del Garraffello fu costruita da abili, onestissimi, serissimi artigiani della fine del 500, che avevano studiato molto e faticavano molto duramente per realizzare le loro opere, non da inqualificabili buffoni, ciarlatani, in cerca di facile notorietà. Ho però una domanda da porre : in che modo questo signore avrebbe “ossigenato” i cervelli altrui ? Sinceramente non capisco...

Antonio | 21/05/2014 ore 05:36:23

 


Mi limito a ricordare solo una cosa: più si perfeziona e si diffonde la tecnologia più diminuisce la necessità di lavoratori umani.

Anche il pane si fa con le macchine. Basta un uomo solo

fara | 20/05/2014 ore 23:11:47

 

Secondo me chi ha talento e coraggio dovrebbe andare avanti, crearsi qualcosa e non stare "parcheggiato" in qualche posto in cui magari potrebbe lavorare chi ha meno talento, meno coraggio.
Lo so benissimo che la formazione professionale in Sicilia, e non solo lì, è 99% truffa. Infatti ho scritto che lo stato "dovrebbe" dare delle formazioni professionali serie seguendo le necessità del mercato del lavoro.
Cos'altro si può fare? Lo sappiamo come vanno le cose ma Utopia non esiste e neanche Fantasyland. Le cose le dobbiamo cambiare anche noi. Ieri ascoltavo Farinetti, il patron di eataly, in TV. Diceva che non riescono ad aprire a Monaco perché non trovano personale: nel loro settore c'è occupazione piena e probabilmente porteranno personale dall'Italia. Perché qui chi ha un'idea riesce al 70% a renderla una realtà di cui può vivere. E lascia, per esempio, il posto di commesso a chi ha meno inventiva e coraggio. Certo, la realtà italiana e soprattutto siciliana è totalmente diversa.....ma non per una maledizione o la cattiveria dello Spirito Santo..... Lo so, Daniela, c'è un sacco di gente che non ha colpa, che combatte contro questo stato di cose. Ma sono una piccola percentuale. E le cose lì sono davvero molto difficili. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare

antonia | 20/05/2014 ore 13:16:55

 

Anch’io, Daniela, condivido quello che tu scrivi...non sono iscritto a Facebook ma puoi tranquillamente postare il mio commento, anzi, ti ringrazio perché lo vuoi fare.

Antonio | 20/05/2014 ore 05:29:04

 

Condivido quello che dice Antonio, al 100%. Anzi, Antonio, posso postare il tuo commento su facebook?
Antonia, scusa, ma vero dici? Lo sai cos'è la formazione professionale in Sicilia, nel 99% dei casi? Una truffa. Restante 1%: un parcheggio, un limbo in cui si infilano le persone per poi risputarle nel mondo della disoccupazione. Non homai conosciuto qualcuno che abbia fatto un corso professionale qui e poi abbia trovato lavoro grazie a quello. Aspetto di essere smentita, lo spero. Quanto all'aiuto ai giovani qui non esiste, non siamo in Francia. Io credo di essere una persona mediamente creativa, eppure le idee che vengono ame- a mio modesto parere bellissime - creano sogni, non soldi. C'èda dire anche questo. C'è una parte di queste persone normaliche delle idee magari ce l'hanno, ma sono idee che hanno la forza imprenditoriale di una bolla. A me piacciono delle cose che, al 95% delle altre persone non piacciono. A me piacciono i libri, apro una libreria? Mi viene da ridere. Per fortuna a me il lavoro lo hanno dato: dopo anni di sudato studio di sacrifici immensi, da parte mia e dei miei genitori. Conosco persone più brave di me, che questi stessi sacrifici hanno fatto nel mio settore, e che a 45 anni sono ancora a spasso, magari per una scelta sbagliata o preché quella scelta - fare il corso per diventare insegnante di sostegno, per esempio - non hanno potuto farla, perché avevano una famiglia o difficoltà economiche. Cosa diciamo, a queste persone, a 45 anni? Di fare un corso di panificazione? Francamente, non credo sia la soluzione. Il mondo che ci circonda non mi piace. A me non piace un mondo che dà spazio solo a chi è bravissimo o a chi non sa fare niente e, per questo, imbroglia. E poi, come ha dettouna mia ex alunna, bravissima, 29enne e precarissima, c'è chi nell'ossessione di diventare il primo, per farcela, si rovina la vita.

Daniela | 19/05/2014 ore 10:16:44

 

Scusami antonia, io penso che Daniela abbia ragione...guarda che anche la fantasia è un dono, anche la capacità organizzativa è un dono, anche il coraggio, l’intelligenza, la lucidità, il talento manageriale, ecc...ecc...sono doni. Il lavoro dato da altri è, per alcuni, una necessità ineludibile; dire che oggi una persona si deve inventare il lavoro è, secondo me, eludere il problema, voler credere che sia aggirabile con un po’ di buona volontà, certe persone hanno un bisogno ineludibile di qualcuno che pensi, scelga, organizzi, per loro, loro possono solo essere degli esecutori, niente altro. Ripeto : cosa ne facciamo dei più deboli ? Io penso, banalmente, che se dobbiamo tornare alla legge della giungla, nella giungla potevamo benissimo rimanerci...torniamo quindi nella giungla, non è però detto che, a quel punto, un debole moralmente non sia capace di fracassarci il cranio con una clava.

Antonio | 19/05/2014 ore 05:01:21

 

Daniela, lo Stato dovrebbe dare supporto economico a chi vuole crearsi un lavoro. Vicino dove stavo io, a Lione, c'era un "incubatore di progetti" per i giovani. Li aiutavano a sviluppare il progetto, a chiedere i finanziamenti (la tanto vituperata Europa ha fondi speciali per le imprese giovanili, da decenni), due anni di consulenza amministrativa gratuita. La città poi dava locali con affitto agevolato per un certo periodo di tempo. Io penso che si debba davvero cominciare pensare in modo diverso al lavoro. Non a come qualcosa che viene dato da altri. In certi contesti è sicuramente più difficile. Le persone "normali" possono sempre fare un corso professionale, per esempio, di panificazione, e magari specializzarsi in prodotti senza glutine o altri che non siano la solita rosetta che trovi ovunque. La Regione, nel vostro caso, dovrebbe articolare meglio l'offerta di corsi di qualificazione, a seconda della necessità sul territorio. Fantasia e organizzazione. E coraggio.

antonia | 18/05/2014 ore 13:15:45

 

Ah, aggiungo. Queste persone non hanno neanche i soldi per crearselo da sole, un lavoro.

Daniela | 18/05/2014 ore 12:24:55

 

Scusate se torno un po' indietro all'argomento lavoro e giovani. Come dice mio padre - giovanotto di 82 anni - anche le persone normali hanno diritto di lavorare. Ci sono persone che non hanno avuto l'opportunità di studiare le lingue, di viaggiare in mezza Europa e di studiare nelle migliori scuole. Queste persone - ribadisco - hanno il diritto di lavorare. Certo, non come astronauta. Ma qui nessuno li assume neanche come commessi al supermercato.

Daniela | 18/05/2014 ore 12:23:49

 

Capisco la spia rossa che ti si accende, Roberto, ma non vedo pericolo per Floris o per altri giornalisti. Non mi sembra che Renzi sia così scemo da fare epurazioni

antonia | 15/05/2014 ore 17:09:45

 

A me pare che il tweet di Renzi si configuri come una minaccia esplicita - e per di più subdola: sorridente - nei confronti di un giornalista. E quando un uomo di potere si esprime così mi si accende una spia rossa: pericolo.

roberto alajmo | 15/05/2014 ore 12:23:29

 

Roberto, perché parli di ritorsione contro Floris?

antonia | 15/05/2014 ore 11:03:17

 

Anch'io concordo con Angelo

antonia | 15/05/2014 ore 11:01:58

 

Infatti, Angelo. Gli unici giovani (ossia, in Italia, gli under 40) che conosco e possono essere soddisfatti sono quelli che hanno deragliato, rispetto al binario consueto per la generazione precedente.

roberto alajmo | 14/05/2014 ore 13:08:36

 

Anche se i commenti sono passati ad un argomento molto più importante, il cancro, vorrei tornare alla questione giovani vs call center. Credo che la mia generazione (io ho 38 anni) avrebbe dovuto già da tempo reagire e non credere più alle fiabe sull'importanza della laurea, del posto fisso, del politico che lavora per il bene degli elettori,ecc. Non dico che avremo dovuto fare un colpo di stato, ma almeno potevamo reagire applicando le nostre forze attivamente e aspettando il posto fisso che era normale per i nostri genitori ma non per noi, cioè non alimentando il sistema. Certo, ognuno con le proprie forze e il proprio coraggio, ma che si manifestino. Voglio precisare che gli investimenti che ho fatto li ho fatti col sudore della fronte. Non sono un fortunato ereditiero.

Angelo | 14/05/2014 ore 09:40:13 | @

 

Per roberto alajmo
Non avevo mai letto il suo libro “Arriva la fine del mondo e ancora non sai cosa mettere”, non l’ho letto tutto ma dubito già fortemente che le mie idee e le sue possano mai coincidere sull’argomento...al contrario di quello che lei sostiene.

Antonio | 14/05/2014 ore 05:26:11

 

Non è bello né giusto togliere la speranza. Scusatemi se dico la verità

fara | 14/05/2014 ore 01:18:09

 

chiedo scusa

fara | 14/05/2014 ore 01:16:34

 

Io sono nota per essere cinica.
Tutti i malati di cancro muoiono.
Il cancro non è altro che la raggiunta immortalità di alcune cellule grazie ad una mutazione in uno delle migliaia di geni regolatori o in un solo gene d'espressione .
Una fatica sprecata :raggiungere l'immortalità in un ospite mortale non è vantaggioso.
Ho la speranza che il cancro, col tempo, si autoeliminerà
Ma non gioite troppo: ne verrà un'altra di malattia letale. Fa parte del gioco della sopravvivenza e dell'adattamento. Le capre, ad esempio , si sono "adattate" al cancro, ma sono vittime dei prioni! .

fara | 14/05/2014 ore 01:14:00

 

Caro roberto, se lei condivide quello che ho scritto allora sono io che ho interpretato male il suo pensiero...avevo già premesso che non capivo molto bene il senso di questi discorsi sui giovani d’oggi.

Cara antonia, condivido anch’io quello che tu dici...certo, non c’è, non ci può essere, altra strada che quella di confrontarsi con la situazione odierna...il discorso è però partito da un criticare solo i figli...questi giovani, invece, andrebbero aiutati, prima di tutto dalla famiglia, che come tu stessa sottolinei ha delle precise responsabilità e, in secondo luogo, dalla società, dalla cultura, dalla politica; siamo, invece, non solo alla legge del più forte ma anche ad un preciso tentativo “culturale” di far sentire i più deboli anche colpevoli, è questo che non accetto minimamente.

Antonio | 13/05/2014 ore 05:37:00

 

Antonio, siamo coetanei e condivido quello che tu dici e cioè che il mondo ora forse è più ossessionato dal denaro, ecc. Però ora il mondo dà più opportunità. Diverse però. Non esiste più il "studio, mi diplomo, mi laureo, mi cerco un lavoro alla Regione o in Banca", non esiste più il "posticeddu2 magari non pagato benissimo ma sicuro, non troppo lontano da casa della mamma. Ed è sbagliatissimo che ancora oggi tanti genitori abbiano ancora in testa questo schema ed influenzino i figli. Sì, perché, caro Antonio, è anche così. I deboli, i fragili, gli insicuri, i confusi spesso, dico SPESSO, sono vittime di questo tipo di educazione. Io penso che se si dà a un debole la possibilità di fare qualcosa che gli piace, che gli interessa, si batterà per questo. Se aiuti un confuso a trovare la sua strada invece di dirgli "mischino, certo, e che si può fare..." si lancerà. Abbiamo uno stato che non aiuta per nulla ma oramai mobilità, precarietà sono termini e situazioni con cui dobbiamo confrontarci sempre di più. Oppure, rivoluzione. ma, come diceva bene Roberto, finché ci saranno i soldi per la ricarica del cellulare, nessuno farà una rivoluzione.

antonia | 12/05/2014 ore 11:03:43

 

Grazie Manù. Anche io sono stato bene da voi. Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto ognuno lo vede a modo suo, ed è giusto così.
Caro Antonio, lo capisco. Ma io facevo un ragionamento in dieci righe, non un saggio di 300 pagine. Altrove ("Arriva la fine del mondo e ancora non sai cosa mettere") il mio ragionamento è più ampio e condivide quello che fai tu.

roberto alajmo | 12/05/2014 ore 08:59:44

 

Prima di tutto penso sia opportuno precisare una cosa : io non sono giovane, ho 58 anni.

Per roberto alajmo
Io non solo non generalizzo minimamente ma neanche giudico (l’ho già detto chiaramente); ognuno, secondo me, fa, ha fatto, quello che può, ha potuto. Mi sembra però che, ultimamente, sia diventato quasi uno sport tirare pietre sui giovani, giudicarli severamente...ci potranno anche essere delle incapacità da parte di alcuni giovani, non lo nego certo, io ho solo sottolineato che le incapacità (fatte salve le ovvie eccezioni, che ci sono però anche fra i giovani) ci sono, ci sono state, anche in molti padri. Ripeto : secondo me, parlare solo delle incapacità dei giovani significa, automaticamente, finire per colpevolizzarli oltre misura, come se la responsabilità di ciò che vivono fosse, solo ed esclusivamente, loro.

Per antonia
Mi sembra che tu (ci diamo del tu, no ?) voglia vedere solo alcune cose e non altre.
Non tutti hanno un carattere forte, non tutti hanno coraggio, lucidità, determinazione, intraprendenza, ecc...ecc...esistono anche i deboli, i fragili, gli insicuri, i confusi, ecc...ecc...secondo te, cosa ne dovremmo fare di questi ? Cercare di farli sentire in colpa in quanto deboli ? Il mondo, secondo te, è migliore oggi ? Migliore per chi ? Per i più forti, perché per i deboli sicuramente non è così...è ovvio poi che i più forti se la caveranno, sempre e comunque, ma non è questo il punto. Il nostro mondo, 30, 40 anni fa, era molto più ricco ma molto meno ossessionato dal danaro, oggi tutto ruota attorno al danaro, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri ed è stato creato un sistema finanziario semplicemente folle che ha creato una crisi economica senza precedenti, prima la vita era meno feroce, meno disumana, meno competitiva, c’erano minori diseguaglianze sociali, un’attenzione maggiore ai diritti, un’attenzione maggiore agli ultimi, ora viviamo in un’orgia consumistica, in un feroce individualismo, con una disoccupazione alle stelle, con un senso di precarietà diffusissimo, prima c’era molta più cultura, il senso della decenza, una scuola migliore, una televisione migliore, politici migliori, c’erano ideali, prospettive, ricerca di senso, oggi viviamo in un vuoto pneumatico, in un mondo smemorato, volgare, becero...in un mondo sempre più inquinato, sempre più prossimo alla catastrofe ecologica...questo è un mondo migliore ? Dimmi tu...Non si può, comunque, secondo me, estrapolare nessun comportamento né dalle caratteristiche personali né dai dati anagrafici (è troppo facile parlare con la maturità dei 50 anni) né da un contesto storico, sociale, culturale.

Antonio | 12/05/2014 ore 05:32:44

 

Buonasera Roberto,
ho apprezzato veramente tanto la presentazione del suo libro ieri alla libreria ubik di voghera. Tutto ciò che riguarda palermo mi interessa. Sono innamorata della sicilia in modo abbastanza inspiegabile. Radici lombarde antenati lombardi cognome ligure. Eppure, messo piede all'aeroporto di lampedusa tantisssssimi anni fa, mi sono immediatamente sentita a casa. Occhi e capelli neri tradiscono un'origine non padana! Scambio in culla? Non credo....tutto documentato da foto: ho controllato. Vabbè che importa. Quando vado in sicilia mi illumino. palermo è come new york quindi se la batte per essere la città più bella del mondo. Come gli innamorati non sono obiettiva, lo so e non mi interessa. Seguirò però il suo consiglio e continuerò a venirci per un mese all'anno. Poi tornerò a voghera chiedendomi, per i restanti 11 mesi, perché non sono nata palermitana. Credo, dopo essere stato un giorno qui, che anche Lei la penserà come me. Ora leggerò i suoi libri. Anzi li porterò con me in Siclia e li leggerò lì dove anche i presbiti possono leggere senza occhiali. Non è poco. grazie per ieri
manù

manù | 11/05/2014 ore 20:52:31 | @

 

E poi, Antonio, sono io che ho citato la frase di Churchill. Semplicemente per dire che, a parte naturalmente i casi particolari, c'è troppo pessimismo in giro. Un pessimismo paralizzante. Si guardano le cose che non vanno, si protesta, si mugugna e si resta lì fermi e scocciati. Un amico di Palermo tempo fa ha raccontato del fatto che dove vive c'è sempre sporcizia, l'AMIU (si chiama così aPalermo?), non pulisce. Ok, è un diritto avere la strada pulita, però loro si sono tassati e pagano un extracomunitario per per pulire.
Voglio dire che sì ci sono diritti ma a volte (spesso) bisogna che cominciamo noi stessi a smuovere le acque.

antonia | 11/05/2014 ore 17:11:18

 

Antonio, mio figlio ha 21 anni e penso abbia più opportunità di lavoro di quante non ne abbia avute io alla sua età, a Palermo. Perché esiste internet, perché si viaggia più facilmente, trasferirsi in un altro Paese non è difficile come prima.
Quando ho finito l'Università, a Palermo, io ho trovato solo lavori in nero, lavori gratis (per il punteggio) o lavori retribuiti con trattamento da schifo.
Lui ha giá due alberghi pronti ad assumerlo. Certo, non dietro l'angolo di casa.
Dimmi tu.....

antonia | 11/05/2014 ore 16:48:00

 

Ti seguo con attenzione ed interesse.
Sei diventato il mio "quotidiano"
Grazie. Maria Lipari

Maria Lipari | 11/05/2014 ore 14:47:35 | @

 

Benvenuto Angelo.
Caro Antonio, io ho premesso che non voglio generalizzare sui giovani. Ma nemmeno vorrei che si generalizzasse sui vecchi: io ho fatto sempre del mio meglio per migliorare il mondo. Sarò minoranza, ma esisto.

RA | 11/05/2014 ore 11:02:07

 

Scusate ma sinceramente non capisco bene il senso di questi discorsi sui giovani di oggi, mi sbaglierò ma a me sembra di percepire del moralismo...quale è mai la colpa peculiare di questi ragazzi ? Quella di essere nati in un mondo, in un paese, peggiore rispetto a quello che hanno conosciuto, da giovani, i loro padri ? Mi sembra che si pretenda da questi ragazzi un coraggio, una forza, una determinazione, una intraprendenza, una lucidità che i loro padri, nella stragrande maggioranza dei casi, neanche si sono sognati di avere...spesso i ragazzi di oggi non sanno fare certe cose ? Perché i loro padri cosa sono stati capaci di fare ? Il mondo, il paese, e lo dovrebbero sapere bene proprio quelli che hanno una certa età, è diventato molto più feroce, si stava meglio molti anni fa...se dobbiamo allora proprio cercare colpe (secondo me è molto ingeneroso) lo dobbiamo però fare per tutti e fino in fondo, dove erano allora i padri mentre il mondo, il paese, si imbarbariva ? Se un ragazzo riesce a fare di una difficoltà un’opportunità, buon per lui, se però non ci riesce sarebbe meglio, secondo me, di evitare di giudicare.

Antonio | 11/05/2014 ore 07:15:46

 

Sono d'accordo a pieno con te Roberto. Ho una laurea sudatissima e, pur di non finire in un call center, sono orgoglioso di continuare a installare tendaggi o fare l'elettricista o pulire le camere del b&b che abbiamo dovuto fare a casa nostra per cercare di sopravvivere. Non mi avranno mai!

Angelo | 10/05/2014 ore 22:50:57 | @

 

Sicuramente, Daniela. Sai quanto ho lavorato gratis io, già tanti tanti anni fa? Gli artisti , poi, erano e sono trattati malissimo. In fondo fanno qualcosa di superfluo, no?

antonia | 10/05/2014 ore 12:39:05

 

Poi ci sono però i casi di giovani o semi tali che accettano di spaccarsi la schiena per mettere a posto il locale del loro ex datore di lavoro e non vengono pagati.

Daniela | 10/05/2014 ore 00:05:42

 

Certo, Roberto, anche il mio era un discorso generale, però insisto su questa mentalità del preferire essere il committente-cliente piuttosto di quello che fornisce un servizio. L'ho notato soprattutto venendo a contatto con mentalità diverse

antonia | 09/05/2014 ore 14:42:20

 

Ovviamente il mio discorso è generale, e dietro l'impasse occupazionale ci sono casi drammatici sui quali sarebbe ingiusto generalizzare. Ma è vero che la cultura del "pezzo di carta" ha provocato un innalzamento incontrollato delle aspettative, cui non corrisponde un mercato del lavoro lontanamente paragonabile.

roberto alajmo | 09/05/2014 ore 12:51:30

 

Una mia amica su fb ha pubblicato una frase di Churchill:

Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità. Un ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà

antonia | 09/05/2014 ore 11:46:47

 

Caro Roberto, le persone che vengono da questi Paesi ex o non-ex poveri hanno un coraggio che purtroppo tanti ragazzi e tante persone, in generale, in Italia non hanno o non hanno più. La voglia di lanciarsi, di fare qualcosa anche se non è esattamente all'altezza di quello che hanno studiato. Penso che la famiglia abbia un po' di colpa in questo essere "fermi", anche. Certo, l'Italia è piena di burocrazia, le idee non rendono come le raccomandazioni, ma è anche vero che spessissimo ci si ferma, ci si blocca davanti a cose tipo "se vado a Milano poi mi tocca stare in una stanzetta quando io ho a casa la mia stanza, la mamma, mangio bene...." Qualcuno scriverà che non è vero..... ma io penso di sì. E poi c'è la mancanza di concezione che qualsiasi lavoro onesto sia degno di rispetto. Fare il cameriere? Il commesso? Noooooo. Si vuole sempre stare più dalla parte del cliente, del committente che da quella di chi dà un servizio

antonia | 09/05/2014 ore 10:48:29

 

Sull'infelice uscita della Bacchiddu sono d'accordo con Antonia. Ci si spacca in quattro per volantinare, discutere, spiegare in cosa siamo (dovremmo essere) diversi, e poi spunta un culo e si è immediatamente assimilati agli altri. Mostrare il lato b e scrivere che per la lista si è pronti ad usare qualunque mezzo non appartiene, né apparterrà mai alla mia cultura politica. Detto ciò, è indicativo come dopo un silenzio più meno pesante sulla lista, il bikini della responsabile della comunicazione sia da due giorni sulla stampa nazionale... E questo mi conferma una volta di più, se ancora se ce fosse bisogno, quanto siano messe male l'informazione e la politica oggi in Italia.
Sulla Penultima: proprio qualche giorno fa leggevo dell'aspro dibattito tra Pasolini e Andreotti sulle colonne del Corriere della Sera. Oggi abbiamo Pelù e Genny 'a Carogna.
Non si sa se stiamo per toccare il fondo o se abbiamo già iniziato a scavare...

Eliana | 06/05/2014 ore 12:56:48

 

Non voglio più tornare sulla questione del "bikini per la lista Tsipras", se n'è parlato già troppo ieri e purtroppo temo che non porterà nessun voto in più e forse qualcuno meno alla lista.
Comunque, la riflessione che ho fatto stamattina, con tristezza, è che, per quanto riguarda la sinistra o cosiddetta tale, purtroppo ancora siamo nella stessa situazione di 40 anni fa, quando la politica la facevo attivamente.
Tanto lavoro, organizzazione, discorsi, confronti, dibattiti e poi arriva il/la fricchettone/a di turno con i suoi "cccioè capiiiisci...", i suoi "flash mob", le sue sottigliezze provocatorio-testa in aria e BUM..... tutti non vedono che questo, non ti rimproverano che questo. E ti dicono che, in fondo, non sei meglio degli altri e con la realtà vera, quella sofferta di ogni giorno, non c'entri niente.
Ieri ho espresso la mia opinione sul caso di cui sopra e sono rimasta sbalordita nel leggere tanti sostenitori della lista Tsipras tirare in ballo Femen a giustificazione del gesto della loro addetta alla comunicazione. Ma come si fa?? Agli occhi di tante persone una lista che proponeva qualcosa di diverso ha svelato di colpo il suo lato intellettuale-modaiolo-design-creativo. Deludente. Molto deludente.
Quello che io vorrei dire a questi "gggiovani" è che è finito il tempo di giocare, che con lo scherzo non si va da nessuna parte. Che c'è un momento per scherzare, ridere e ballare ed un momento per lavorare e fare le cose con serietà. Temo che in Italia, in generale, questi due momenti non siano più distinti, che tutto sia diventato una massa informe in cui diritto-violenza-rivendicazione-teppismo-"alternativa"-protesta, happenings e bla bla si fondono. Dalle votazioni solo via web ai bikini per attirare voti ai vecchi coi ceroni e ai giovani alla Mr Bean io non so davvero a chi un disoccupato, un precario, un pensionato, uno studente, un malato, un senza casa possano affidarsi. Non vedo da nessuna parte la lucidità, il pragmatismo, la lungimiranza per cambiare le cose davvero. E la cosa mi rattrista moltissimo

antonia | 06/05/2014 ore 11:14:37

 

Fara,
sul ruolo degli intellettuali non mi sfruculiare.
Sai quando arrivi a una festa e gli amici sono andati tutti via, ti aprono i padroni di casa in pigiama, e dicono "ma resta, vediamo se in frigo rimane un'orzata"...
Ecco.

roberto alajmo | 06/05/2014 ore 06:35:17

 

Hai ragione, Antonia.
La patina di ironia è talmente sottile che fra due giorni sarà andata via, e il mondo avrà un'altra prova che "tanto sono tutti uguali".

roberto alajmo | 06/05/2014 ore 06:33:26

 

Che dire? io non sono Pelù e neanche Genni . Non valgo niente. Non sono intellettuale ma non serve , ma neanche gli intellettuali valgono qualcosa.
Cosa vale?

fara | 05/05/2014 ore 19:05:26

 

Allora, la giornalista addetta alla comunicazione della lista Tsipras ha pubblicato una sua foto in bikini a quanto pare per "attirare l'attenzione". Naturalmente, vespaio di conseguenza: la donna è libera o no di mostrare il suo corpo come vuole, no, è un tornare alla visione della donna-oggetto, no è un superamento....." insomma, le solite starnazzate.
Ora, la sig.na Bacchiddu è liberissima di pubblicare una sua foto in bikini su FB, ma il fatto che come didascalia alla foto abbia scritto "E' iniziata la campagna elettorale e io uso qualsiasi mezzo. Votate l'altra Europa con Tsipras" non mi è piaciuto per niente. A parte il fatto che mi è sembrata un po' la stessa filosofia della bonazza seminuda che reclamizza il "silicone sigillante", cioè quella del "cavolo a merenda", io ho pensato a tutti quei militanti e simpatizzanti che in questi mesi si sono fatti in quattro per spiegare, diffondere il programma della lista, che sono andati dai precari, dai disoccupati, dai senza casa per discutere con loro sul cosa fare..... e poi arriva questa qui che sorride mettendo a disposizione il suo lato B per la giusta causa. No, scusate, peggio del radical-chic, del gauche-champagne. Sarò vecchia, ma questa arguzia dell'arguzia dello spirito del controspirito non la capisco. Mi sembra solo una scemata. Non dico che chi fa politica debba presentarsi col pullover a collo alto e le calze doppie, ma semplicemente vorrei che chi si presenta per rappresentarmi o quanto meno cura i rapporti fra il suo partito-movimento e la gente si presentasse come una persona seria. Affidabile. Lei no, mi spiace, non mi dà questa sensazione.
Forse in Italia davvero tutto è diventato solo spettacolo, spiritosaggine, uno spingersi continuo e strafottente sempre più avanti giusto per il gusto di farlo.
Spero che almeno ai disoccupati, incapienti, senza casa, studenti, precari, giusti, onesti, intellettuali, persone serie che avevano deciso di votare per quella lista questa comunicazione sia piaciuta.
A me no. E ho il sentore che Tsipras si sia incavolato.

antonia | 05/05/2014 ore 17:55:17

 

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