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REMIX: UNA VITA, TROPPE VITE

La mia amica Gilda mi suggerisce di scrivere un “Repertorio delle ‘Nciurie”, quei soprannomi che nei piccoli centri della Sicilia ancora oggi si tramandano per indicare un ceppo familiare, passando da padre in figlio.
Lei stessa fa un piccolo censimento di quelli raccolti a Bisacquino: Centogamme, Cianfe Lorde, Cucchia, Cunigghio, Cane Morto, Cuppulune, Cricchite, Crivara, Creddo, Frazzatune, Frittizzo, Firetto, Framagghia, Mezza Bifara, Mascarune, Musulinu, Muscidda, Munsù, Munachicchio, Santalafia, Scupavecchi, SenzaPaise, Suscia Capiddi, Spizzutatu, Stidda, Tacchiceddu, Testa di Barruna, Tranchino, Tinniredda, Tuppiddu.
Dietro ognuna di queste ‘Nciurie c’è un capostipite, una storia spesso oramai perduta, inghiottita dagli anni.
Tutte storie che meriterebbero di essere raccontate, se non fosse che una vita non basta a redigere il catasto degli uomini.
Vivere, e scrivere, significa almeno provarci, però.

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Roberto Alajmo | 09/04/2015

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