Questo sito utilizza cookie personalizzare la tua esperienza di navigazione del sito.
Per maggiori informazioni su come utilizzare e gestire i cookie, consulta l'Informativa sui cookie.
Chiudendo questa notifica o interagendo con questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.


OK  INFORMATIVA  



Vai ai COMMENTI...

Ultimi commenti

Gentile Dottor Alajmo, avrei il piacere di...
.:GAETANO ROBERTO BUCCOLA | @:.
.:22/01/2025 | 11:32:09:.

Grazie Barbara. Vengo poco su questo sito,...
.:Roberto Alajmo | @:.
.:25/08/2021 | 19:27:29:.

È così:
“prima o poi ci si addormenta...

.:Barbara | @:.
.:22/08/2021 | 21:45:51:.

Immaginando fortemente
ho chiesto e...

.:Rosi | @:.
.:22/12/2020 | 11:27:18:.

La paura si inerpica tra di noi, sotto le...
.:Guglielmo | @:.
.:27/10/2020 | 12:20:26:.

Vai ai COMMENTI...



Menu riservato:

il forum di Roberto Alajmo, scrittore



Cuore di madre


APPUNTI DI VIAGGIO: LITTLE ITALY

Bisogna vedere quello che i figli degli immigrati si aspettano di conoscere, o forse ri-conoscere, dell’Italia. La vogliono raccontata allo stesso modo in cui già credono di conoscerla. Come gliel’hanno tramandata.
Sono come i bambini, che vogliono le favole identiche a quelle che hanno avuto raccontate da piccoli, e non accettano la benché minima interpolazione.
Per questo Vincent Schiavelli - che parlava il dialetto dei suoi nonni, cristallizzato a cento anni prima - risultava più polizzano dei suoi compaesani di oggi.
Nella loro stragrante maggioranza, però, i figli dei figli degli immigrati non ne vogliono sapere, di questo paese arcaico che viene proposto loro dai nonni, o del folklore che arriva dall’Italia in confezione per l’estero.
Il problema è: che idea della Sicilia dobbiamo portare agli italo-americani? Dobbiamo raccontargliela come loro la vogliono raccontata, o abbiamo piuttosto il dovere di spostare un po’ più in là la posta in palio raccontando le mutazioni, le contraddizioni? E se è così: può bastare a recuperare i giovani, suscitando in loro il richiamo delle origini?
Certo è che oggi ai campeggi organizzati in Italia per i nipoti degli emigrati non vuole andare quasi più nessuno. Nel giro di vent’anni, quando saranno scomparsi i sessantenni che soli frequentano ormai i circoli italo-americani, le radici saranno perdute per sempre.

Condividi su:Condividi su: 
 Facebook  Twitter  Myspace  Google  Delicious  Digg  Linkedin  Reddit
Ok Notizie  Blinklist  Zic Zac  Technorati  Live  Yahoo  Segnalo  Up News

Roberto Alajmo | 15/01/2012

Letto [1997] volte | permaLINK | PENULTIM'ORA  



  << IL PREDATORE DEL PACCO PERDUTO

UN PENSIERO DA NON CONDIVIDERE >>