I DILETTANTI DELL'ANTIMAFIA
Capita ancora e sempre di sentire riferimenti al famoso articolo di Sciascia sul Corriere della Sera intitolato "I professionisti dell'antimafia". Un articolo sbagliato per i tempi e gli obiettivi immediati, ma che oggi si dimostra attualissimo.
Rimane affollata la categoria dei personaggi che cercano i riflettori della lotta alla mafia e ci si piazzano sotto respingendo ogni incursione altrui. Io sono l'antimafia, l'antimafia sono io. Quindi chi è contro di me è oggettivamente un mafioso.
Fin qui, la storia.
La maggiore tentazione dei giorni nostri, tuttavia, sarebbe di parafrasare quel famoso articolo per additare una nuova categoria che s'avanza. Una categoria opposta e però correlata a quella dei professionisti: i dilettanti dell'antimafia.
Una pletora soprattutto di artisti - cantanti, comici, pittori, registi, attori, scrittori, poeti - che salgono sul piedistallo della legalità. E già solo per questo considerano il talento, se non il genio, come un riconoscimento che si deve riconoscere loro per la forza stessa del piedistallo su cui si sono piazzati.
Non contano l'intonazione, i tempi comici, il gusto del colore, il senso della narrazione, lo stile: conta l'impegno civile. Provate voi a stroncare una carriera costruita sulla base dell'impegno civile.

Roberto Alajmo | 12/02/2019
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