BUONISTA UN CAZZO
Escludendo che l'eccesso di bontà sia un disvalore, forse il senso originario del termine "buonismo" era ostentazione di bontà. E si può facilmente ammettere che la bontà ostentata possa risultare sgradevole o stucchevole.
Come si può allora, analogamente, classificare l'ostentazione di cattiveria, se non con l'espressione "cattivismo"? Cattivismo è, per esempio, utilizzare il termine buonismo per stigmatizzare ogni migliore intenzione. Ergo: barricarsi dietro lo scetticismo per giustificare l'immobilismo.
Anche ammettendo, come sostengono i cattivisti, che aiutare il prossimo sia sempre una manifestazione "radical chic", praticata dai frequentatori dei "salotti buoni", l'ostentazione della cattiveria è di gran lunga peggio.
Forse la sintesi migliore degli opposti l'ha trovata Luca Bottura, che quando si sente dare del buonista risponde inferocito: "buonista un cazzo".

Roberto Alajmo | 14/09/2015
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