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DEBOLI COI FORTI E FORTI COI MORTI

L’accanimento nei confronti del cadavere di Erich Priebke ha qualcosa di fortemente sospetto, se non proprio vile. Non è solo la ubrys di impedire la sepoltura di un nemico, che dopo Antigone pareva una barbarie solo ancestrale.
È curioso che ci si accanisca sui corpi – come avvenne per quello di Mussolini e Claretta Petacci – dopo che in vita le persone sono state tollerate, se non adorate.
Erich Priebke ha vissuto per lunghi anni in Italia, il paese dove aveva commesso le sue atrocità. E non risulta che in passato, quando era vivo, avesse subito aggressioni o soprassalti di violenza. Ora che è morto, invece, c’è chi vorrebbe fare a pezzi il cadavere.
Una casa sì, poteva averla, una tomba no.
Strano paese, questo.

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Roberto Alajmo | 17/10/2013

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