REMIX: NON POSSO CONTINUARE. CONTINUERO'
Cè qualcosa di terribile e definitivo, terribilmente definitivo, nella spiegazione di Philip Roth, quando dichiara che non scriverà mai più: Un altro libro non cambierebbe niente.
Terribile, definitivo, e anche universale. Perché, compresi quelli di Roth, non esiste un libro in grado di cambiare il mondo. Nessun libro ha mai davvero cambiato niente, se non a livello personale e individuale.
Persino dopo il Nuovo Testamento gli uomini hanno continuato come prima, a darsele di santa ragione. Se i libri si valutassero sulla base del cambiamento che producono nella società degli uomini, basterebbe questo a dichiarare le Sacre Scritture il più colossale fallimento della storia della letteratura, in relazione alle ambizioni e al numero di copie vendute.
In realtà, alla prova dei fatti, non funziona per niente così. Cioè: veramente i libri sono inutili a cambiare il mondo. Ma questo non è un buon motivo per rinunciare a scriverne.
La vita - è vero, quel che dice Roth - viene comunque prima.
Ma la vita per certuni consiste anche in questa fatica di Sisifo che è scrivere libri pur sapendo che è inutile scriverne.

Roberto Alajmo | 05/03/2017
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