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REMIX: UN PONTE FATTO DI SOLE CHIACCHIERE

(Per la serie: "Ve l'avevo detto, io", ecco a voi una paginetta de "L'arte di Annacarsi" dedicata al ponte sullo stretto di Messina)
...Niente, nemmeno le cifre aiutano a immaginare questo ponte. Eppure c’è una società che esiste dal 1971, e dal 1971 draga quattrini allo scopo di produrre studi di fattibilità e dosi industriali di ottimismo. Da allora dà lavoro a una trentina di dirigenti, più i semplici impiegati, per cui qualcosa di concreto ci sarà.
Sicuramente è un problema del viaggiatore, visto che, tranne lui, tutti hanno le idee molto chiare in proposito, e litigano per partito preso, grossomodo secondo gli schieramenti di destra (a favore) e sinistra (contro). Ma è anche vero che in passato, a un certo punto, fu un governo di sinistra a dare il via libera alla costruzione del ponte. O perlomeno: uno dei molti via libera che da anni si susseguono e si alternano a concorsi, gare, valutazioni, sondaggi, relazioni, aggiornamenti, perizie e controperizie.
Può darsi che l’accecamento del terzo occhio del viaggiatore e questa avvilente mancanza di fantasia vadano attribuiti al classico e deleterio pessimismo siciliano. Forse è questo: il fatto di conoscere gli uomini e le cose, le cose degli uomini, con tutti i loro limiti. Di sicuro, l’unico sfocato orizzonte che la miopia del terzo occhio consente di vedere è costituito da ancora molti anni di progetti, altri progetti, gare, altre gare, perizie, altre perizie, e polemiche, altre polemiche. Perché tanto basterà ad appagare l’animo pirandelliano di noi che viviamo da questa sponda dello stretto. Noi che ci appaghiamo non delle cose, ma del ragionamento intorno alle cose. Ecco la prospettiva: un ponte fatto interamente di parole.
E forse, tutto sommato, è meno peggio così.

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Roberto Alajmo | 08/06/2020

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