REMIX: ARTERIOSCLEROSI NAZIONALE
Esiste solo una categoria peggiore dei cosiddetti “politici”: quelli che dicono “i politici”.
L’immobilismo della politica trova riscontro nell’immobilismo dell’intera societŕ italiana. Anche di quell’intelligenza nazionale che avrebbe il compito morale di guidare ogni cambiamento.
Sul Venerdě - magazine di Repubblica, il quotidiano che rappresenta la linea Maginot contro l’omologazione – ogni settimana Achille Bonito Oliva sforna aforismi di deprimente banalitŕ. E non si trova un direttore, un parente, qualcuno che faccia posare la penna al decano dei critici d’arte e lo accompagni fino alla sua poltrona preferita, davanti al televisore, rimboccandogli il plaid e svegliandolo quando arriva ora di cena.
Cosě funziona ovunque. Se esce un nuovo modello d’automobile si chiama come un modello precedente, con l’accorgimento di premettere l’aggettivo “nuovo/nuova”, ma solo su pressione dell’ufficio marketing. In ogni trasmissione televisiva si invitano sempre le stesse persone a parlare delle stesse cose adoperando ogni volta le stesse idee, persino le stesse parole.
No, non sono “i politici” il problema della sclerosi italiana. “I politici” sono lo specchio di quel che siamo: uno specchio che noi stessi abbiamo piazzato sulla parete di fronte a noi.

Roberto Alajmo | 12/08/2017
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