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JOVANOTTI NON C'ENTRA, MA SAREBBE MEGLIO SE C'ENTRASSE

Non è ora il caso di colpevolizzare Jovanotti per la morte di un operaio giovane e sottopagato rimasto sotto le macerie del suo palco, a Trieste.
Ma forse la fine di questo mischinazzo, che si chiamava Francesco Pinna e aveva vent’anni, può servire a scoperchiare una pentola e aprire un nuovo fronte di consumo critico.
Nel senso: se io, persona civile, vado al concerto di un musicista che amo, mi piacerebbe sapere che l’evento produce meno inquinamento possibile. E non parlo di emissioni di CO2. Parlo di inquinamento sociale.
Mi piacerebbe che il mio idolo musicale si facesse garante anche delle imprese che lavorano nell’indotto dei suoi concerti.
Per sessanta euro, quanto mediamente costa il biglietto di un concerto rock, posso pretendere che anche l’ultimo degli operai sia messo in regola.
E magari pagato un po’ più di cinque euro l’ora.

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Roberto Alajmo | 13/12/2011

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