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CI VORREBBE LA PENA DI MORTE

Nel generoso tentativo di scoraggiare la discarica davanti casa del sottoscritto, l’azienda per l’igiene ambientale ha affiancato al bimestrale intervento delle ruspe anche il potere deterrente del cartello che potete vedere qui sotto.
Nella sua autorevolezza, il divieto si presta ad alcune riflessioni. Intanto, a fronte dell’aggettivo “assoluto”, lascia immaginare che altrove, in ogni altro sito, il divieto di abbandono dei rifiuti sia “relativo”. Altrove, cioè, qualcosina si può pure abbandonare.
Ma insomma: il legislatore ha per la zona in questione decretato un divieto assoluto. Il che, dal punto di vista del cittadino, è consolante. C’è chi ci pensa, e pensa ai singoli casi.
In effetti, da qualche tempo per chi abbandona rifiuti ingombranti esiste nel sud Italia una legislazione a parte, che prevede l’arresto per chi venga sorpreso in flagranza. L’arresto, nientemeno. Il tipico riflesso di uno Stato consapevole di saper solo abbaiare, e mai veramente mordere.
Senza arrivare a tanto, in quanto parte lesa, il sottoscritto cittadino si accontenterebbe di veder spiccare una semplice denuncia, e vederla portare fino in fondo all’iter giudiziario. Come deterrente sarebbe più che sufficiente, visto che non è la gravità della pena a scoraggiare il reato, ma la ragionevole certezza della sua applicazione.

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Roberto Alajmo | 21/08/2010

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