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MIRRI: L'ECCEZIONE ALLA REGOLA

(A parziale integrazione di quanto scritto nel remix di Palermo è una Cipolla, a proposito della passione calcistica e dello zamparinismo).
Scrivendo che nessun imprenditore locale era abbastanza forte e coraggioso per intestarsi la squadra di calcio di Palermo non immaginavo che il precipizio fosse tale da sprofondare il calcio cittadino in serie D.
L’impazzimento della maionese calcistica è derivato dal fatto che una città con una economia da serie D pretendesse di giocare in A - e lamentandosi persino di non vincere lo scudetto, in certi anni.
Abbiamo vissuto per almeno una quindicina d’anni clamorosamente al di sopra delle nostre possibilità, e a questa consapevolezza si deve la sostanziale rassegnazione con la quale, dopo aver vissuto per anni in una bolla speculativa, abbiamo constatato che le bolle alla fine scoppiano.
Non dico che Palermo sia in assoluto una città di serie D: ma economicamente lo è senz’altro. Da qui la necessità di affidarsi ogni volta a un uomo dei miracoli (nel libro si sottolineano analogie e discrepanze fra le due grandi bolle palermitane dell’ultimo ventennio: orlandismo e zamparinismo).
Raccolto il titolo calcistico dalla polvere, Dario Mirri e i suoi soci potranno ben rappresentare l’occasione per dimostrare che i miracoli non esistono: esiste il lavoro quotidiano.
E smentire persino l’altra regola alla quale c’eravamo ormai assuefatti: che bisogna essere almeno un po’ mascalzoni, per muoversi in certi ambienti.

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Roberto Alajmo | 25/07/2019

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