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AUTOLAVAGGIO

“Leonardo martoriato in casa a 20 mesi”, dalla madre neanche una lacrima.
Il titolo del Corriere.it si riferisce all’uccisione di un bambino da parte della madre e del suo compagno.
Ma a leggerla così, le due parti del titolo sembrano pesare alla stessa maniera. Grave è che l’abbiano massacrato, e altrettanto grave che la madre poi non abbia pianto.
È un tipico retaggio italiano che trasuda cattolicesimo: l’idea che se adesso lei piangesse, il peccato di avere ucciso il figlio potrebbe esserle perdonato almeno in parte. Che col pentimento possa comunque arrivare una forma almeno parziale di assoluzione.
Mettendo sullo stesso piano di due fatti, l’infanticidio e il mancato pentimento, non solo si enfatizza il pentimento, ma soprattutto si ottiene il risultato di derubricare l’infanticidio.
Bello sarebbe vivere in un paese dove massacrare un bambino è un pubblico reato, e pentirsene o meno rimane una questione privata.

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Roberto Alajmo | 26/05/2019

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