IL RACCONTO DELLE ANCELLE
Faccio mio il pudore e i dubbi della scrittrice canadese Margaret Atwood (“Il Racconto dell’Ancella”) [LINK] , sperando che ancora esistano margini per non essere arruolati di forza nello schieramento di uno dei due opposti integralismi.
Ne approfitto per rilevare che da quando č scoppiato a livello planetario il caso Weinstein ormai sono passati diversi mesi. Nel frattempo si sono moltiplicate le denunzie che hanno coinvolto moltissimi esponenti del mondo del cinema e non solo. Un fatto č che si tratta di tutte accuse retroattive, che risalgono a venti, certe volte trent’anni prima.
Puň darsi che mi sia sfuggita qualche notizia, ma non devono comunque essere state tante, per essermi sfuggite: notizie di molestie avvenute di recente, che abbiano possibile riscontro e rilevanza penale.
Qualcosa avvenuto ieri, l’altroieri, la settimana scorsa, il mese scorso.
Tutto sembra essere successo molto tempo fa, come se per le molestie sessuali fosse in vigore una specie di prescrizione al contrario: possono essere denunciate solo dopo che sono trascorsi moltissimi anni.
Ora i casi sono due.
O l’esplosione del caso Weinstein ha funzionato da bromuro per tutti i maschi predatori del pianeta, e finalmente il problema č risolto.
Oppure no: e allora c’č qualcosa che non mi torna.

Roberto Alajmo | 18/01/2018
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