I DUE GRADI DEL CRETINISMO NAZIONALE
La vicenda dei sacchetti biodegradabili a 1 centesimo di euro, così come è stata affrontata in questi giorni, è a suo modo esemplare.
A prima vista siamo di fronte a un fenomeno di cretinismo soufflé, quello di chi solleva la questione e ne fa una crociata. Si può definire un cretinismo di primo grado, e comporta alcuni effetti collaterali, fra i quali il più dannoso è un cretinismo di secondo grado, che con qualche indulgenza possiamo considerare involontario e benintenzionato.
Il problema nasce dal fatto che nella tempesta di parole generata dalla questione, la percentuale di polvere sollevata dai cretini di primo grado è tutto sommato minoritaria. La maggior parte del polverone consiste nelle confutazioni di segno opposto, di chi si sente in dovere di spiegare per filo e per segno ai cretini di primo grado quanto siano idiote le tesi complottistiche.
Il cretinismo di secondo grado si genera proprio nel tentativo di inseguire i cretini sul loro terreno, con una perdita di tempo ed energie mentali che si dovrebbe sentire il dovere di destinare a questioni di maggiore consistenza.
Non è benaltrismo: è economia delle sinapsi.
Per capirci: negli sketch dei fratelli De Rege, poi riproposti da Carlo Campanini e Walter Chiari, cretino di primo grado è Chiari, cretino di secondo grado è Campanini, che cerca di farlo ragionare.

Roberto Alajmo | 05/01/2018
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