REMIX: LO SDOGANAMENTO DELLA PEDAGOGIA (E DELLA CACCA)
In effetti, chi lha stabilito che un quotidiano abbia il dovere di essere migliore dei suoi lettori?
Forse potrebbe solo la coscienza civile di un Paese che ha deciso, da una ventina danni a questa parte, di fare a meno di sé: quindi, nessuno.
Da quando ha cominciato a inseguire i privati, la televisione pubblica ha abdicato al proprio ruolo. Perché mai il Giornale o Libero dovrebbero svolgere un lavoro pedagogico?
Ho scritto la parola pedagogico fra molte incertezze, con la tentazione di mettere due virgolette per mitigare lazzardo linguistico. Eppure la pedagogia non merita il ruolo di scienza sfigata cui sembra essere stata relegata nei recenti anni di palta.
Persino il Giornale di Montanelli sentiva il dovere di essere migliore dei lettori che infestavano la rubrica della posta con i loro umori pestilenziali.
Caduto Montanelli, è venuto giù tutto. Il Giornale è diventato lo specchio disposto parallelamente al proprio pubblico: luno si riflette allinfinito nellaltro. In mezzo una cacca, anchessa moltiplicata allinfinito.
Personalmente non ho alcun senso di colpa a chiamare pedagogia la pedagogia.
E tanto meno cacca la cacca, quando di cacca si tratta.

Roberto Alajmo | 01/07/2017
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