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DUE SECONDI DI CELEBRITÀ

In ogni concerto rock arriva sempre il momento.
Il musicista annuncia il titolo di una canzone e si prende due secondi per trovare la concentrazione prima di attaccare il pezzo. È sempre precisamente in quei due secondi che dalla platea uno spettatore infila il suo grido. Può essere semplicemente un:
- Sei grande!
Oppure il titolo di un'altra canzone che lo sconosciuto vorrebbe ascoltare come bis. Oppure semplicemente un urlo belluino che risuona nel silenzio.
Spesso il pubblico asseconda l'esibizionista facendo partire un applauso che manda definitivamente a puttane la concentrazione.
Tant'è. Dai quindici minuti di celebrità pro capite pronosticati a suo tempo da Andy Warhol si è scesi a due secondi, oppure il tempo di un applauso all'uscita della bara dalla chiesa, o di una interruzione del minuto di silenzio allo stadio. Tutti fenomeni che spostano idealmente i riflettori dall'artista per puntarli sul semplice spettatore che possiede l'unico talento di aspettare il momento giusto per piazzare il suo urlo.
Amico che urli nel silenzio, con tutto il rispetto che si deve all'uomo comune, è ora che anche tu lo sappia: sei patetico.

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Roberto Alajmo | 19/12/2015

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