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REPERTORIO DEI PAZZI DELLA CITTA' DI PALERMO


L'AGGRAVANTE LETTERARIA

La storia pare finta, a cominciare dal nome del protagonista: Daniele Ughetto Pianpaschet. Dove non si capisce se Ughetto sia il secondo nome o la prima parte del cognome che culmina in Pianpaschet.
In sintesi [LINK] , lo scrittore racconta un delitto e poi lo esegue sul serio.
Lei è una prostituta e lui vuole redimerla. Lei non ne vuole sapere e lui l’ammazza. Lo spunto originale sta, starebbe, nel raccontare il tutto in un libro, e poi fare in modo che sia la realtà a copiare la letteratura, e non viceversa, come molti credono.
Se la ricostruzione dei carabinieri è affidabile, ci troviamo di fronte a un estremo esempio dei guasti provocati dalla convinzione che il talento sia democraticamente distribuito. L’assassino-scrittore, per dare consistenza alla propria storia, ha pensato di metterla in scena sul serio.
La ragazza assassinata ha pagato una malintesa idea di superomismo, secondo la quale la vita di una persona vale meno della carta che serve per raccontarla in un romanzo.
Il “libro” di cui parlano le cronache del delitto, in realtà è un manoscritto inedito, ciclostilato dall’autore, come ne circolano tanti. Non si sa se qualche editore ne abbia già rifiutato la pubblicazione, come probabilmente è cosa giusta.
C’è da temere, viceversa, che adesso il manoscritto diventi appetitoso e trovi la strada delle librerie, avallando l’idea che una stronzata sia una stronzata, ma che una stronzata cui si somma un’altra stronzata ancora più grossa si possa configurare come capolavoro.

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Roberto Alajmo | 22/08/2012

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