ELOGIO DI GASPARRI
Altroché: bisognerebbe ringraziarlo, Maurizio Gasparri. Se non fosse per lui e per quelli come lui, si rischierebbe di dimenticare quanto la commedia italiana tenda a confinare sempre con la tragedia.
Senza la sua uscita sugli arresti preventivi saremmo tutti scivolati impercettibilmente e inesorabilmente verso la narcosi del ridicolo. Per fortuna ecco Gasparri, a ricordarci quanto poco ci sia da ridere: il buonumore non esime dal disastro.
Un po' alla volta nell'ultimo periodo ci stavamo convincendo che il proprietario d'Italia e la sua corte circense fosse formata solo da clown, e che quindi non restasse altro che ridere. Al limite la scelta sembrava fra ridere con loro o di loro. Il labile confine fra consenso e dissenso.
E invece no: nel circo italiano mentre i clown sono ancora in pista già i trapezisti si lanciano nel vuoto.

Roberto Alajmo | 20/12/2010
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