LE PERSONE SI CONOSCONO NEL MOMENTO DELLA DISGRAZIA
24 dicembre 2005 L'altro giorno hanno messo l'attak nei lucchetti del bar dove vado ogni mattina a prendere il caffè. La novità non è tanto questa dell'attak, che rientra nelle consuetudini cittadine, ma sta nel fatto che la notizia è finita sul giornale. L'indomani mi sono passato una mano sulla coscienza di consumatore politicamente corretto e sono andato a dare una ideale pacca sulla spalla al proprietario. Era lì, col fabbro che stava armeggiando per aprire le saracinesche del negozio. Visibilmente affranto, ha accettato la mia solidale stretta di mano e si è sfogato. Per farla breve: il suo dispiacere non era tanto per l'intimidazione, e il conseguente danno economico, quanto per la pubblicità che era stata data al fatto. Pure sbuttanato sul giornale Era successo questo: mentre lui sacramentava davanti alla saracinesca bloccata, era passata una volante della polizia. Persino con me, semplice cliente, il povero commerciante ha tenuto a precisare: Praticamente mi hanno costretto a fare denuncia. Questo nel caso io potessi pensare che lui era tipo da denunciare spontaneamente un attentato intimidatorio. Morale della favola, ecco un altro posto dove non andare più a prendere il caffè. A proposito: quand'è che i ragazzi di Addiopizzo renderanno pubblico l'elenco dei locali di provata affidabilità antiracket? Da quando è stata lanciata l'iniziativa sono passati mesi e mesi. Poveri loro e poveri noi: tanto difficile è stilare una lista di venti locali in una città da un milione di abitanti?
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Roberto Alajmo | 06/01/2006
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