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ENCICLOPEDIA DEGLI EQUIVOCI LESSICALI DELLA CANZONE ITALIANA

Ho scavato nella memoria (senza trovare niente) e su internet (trovando subito) chi aveva scritto qualcosa sugli equivoci lessicali della canzone italiana. Naturalmente, era Luca Sofri, che se dipendesse da me sarebbe giŕ al posto di Veltroni. Insomma, ve ne segnalo altre tre: “La luce dell’Est”: “…e poi seduti accanto in un’osteria, bevendo un brodo caldo che bollěa”, intendendo bollia come licenza dantesca di per bolliva. Insomma: era caldo, ‘sto brodo, o no? “La mia banda suona il rock”: “ci vedrete in prima linea come brutte ballerine”. Infine, “I giardini di marzo”: “…In fondo all’anima c’č l’immensi - e immenso amor”, anziché il molto piů ovvio cieli immensi. Ma secondo me il mio: “Motocicletta / riesci a capir” rimane insuperato. (Foto www.giulioriotta.com)

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Roberto Alajmo | 29/11/2008

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