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REMIX: ORA CI DOVETE DIRE QUAL È LA MUNNIZZA

Questa storia è avvenuta a metà degli anni novanta a Vendicari, in provincia di Siracusa. Il sito era stato da poco dichiarato riserva naturale, e per l’occasione era stata organizzata una mostra d’arte contemporanea a cielo aperto.
Al tempo stesso, però, si procedeva per sgombrare la spiaggia dai rifiuti che si erano accumulati negli anni. Gli operai della ditta incaricata lavoravano di fretta, perché si avvicinava il momento dell’inaugurazione della mostra, quando tutto doveva essere pronto. Il litorale era pieno di carcasse di elettrodomestici, pneumatici, plastica. I detriti erano troppi, il tempo poco, e per di più a un certo punto cominciarono ad arrivare le opere d’arte.
Nella concitazione gli operai fecero confusione, e un paio di capolavori finirono nel camion della spazzatura. Ne seguì un piccolo scandalo che venne messo a tacere. Ma a quel punto furono gli operai che incrociarono le braccia e si rifiutarono di andare avanti:
- Ora ci dovete dire quali sono le opere d’arte e qual è la munnizza.
Che è, a ben pensarci, la domanda chiave di tutta la cultura contemporanea. È l’irrigidimento degli operai la differenza fra le tante storielle dalla morale simile, nelle quali si racconta di quadri appesi sottosopra alle pareti dei musei. Gli operai pongono la domanda che bisognerebbe porre con determinazione ogni volta che qualcuno cerca di intorbidare le acque imponendo una servitù di passaggio fra grande pubblico e opera d’arte, lucrando pesantemente sul lavoro di mediazione culturale.
Il Quesito di Vendicari rappresenta un modello per un pubblico assuefatto e rassegnato, che accetta qualsiasi imposizione critica senza trovare la forza di chiedere spiegazioni.

(La foto è di Matilde Incorpora)

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Roberto Alajmo | 27/11/2015

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