NON SIAMO SOLI (O ALMENO SPERO)
(L'articolo di oggi sull'Unità) Leggere anche solo i titoli della stampa straniera suscita in questi mesi un duplice sentimento. Innanzi tutto sardonico sollievo: non siamo soli, esistono ancora forme di intelligenza fuori dal pianeta Italia. Poi però, specie in certi soggetti, può subentrare pian piano una specie di sordo risentimento: ma come si permettono di criticare sulla base dei luoghi comuni? Fermo restando che il signor B. potrebbe smettere di incarnare i peggiori luoghi comuni sullItalia e anche su se stesso, questo secondo sentimento può essere un problema. Può provocare larroccamento nazionalistico di quegli italiani di mezzo che prima o poi faranno mancare il consenso a questo governo. Si sa che il patriottismo è sempre stato un ottimo rifugio per le peggiori canaglie: aspettiamoci quindi unimpennata dellamor di patria, prossimamente. Sarà una piena che passerà sopra le teste delle persone ragionevoli, rendendo ponderosi anche i soggetti che conoscevamo come più dotati di leggerezza. Durante il minuto di silenzio il nostro vicino ci accuserà di rimanere zitti, senza unirci allapplauso generale. In questo senso lapproccio al post-terremoto è a suo modo rivelatorio: dietro i giusti appelli allunità nazionale si maschera a malapena linsofferenza per qualsiasi forma di critica. E il cannone delle figure istituzionali viene adoperato per sparare ai passeri dellinformazione. Con questi presupposti fanno bene gli stranieri a ridere di noi. Dallo strillo davanti alla regina alla telefonata mentre la signora Merkel lo stava aspettando, è difficile non pensare che gli italiani hanno il leader che si meritano. Ma le intelligenze fuori dal pianeta Italia farebbero bene a non liquidare il Caso B. con troppo superficiale sarcasmo. Non lasciateci soli. Se pensate che tutti somigliamo a lui, tutti finiremo per somigliargli.

Roberto Alajmo | 15/04/2009
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