Era bello I parte
Fino a metà degli anni 60, molte scuole dalle elementari fino al liceo erano organizzate in maniera tale che i ragazzi erano separati dalle ragazze. La campanella suonava prima per le ragazze e poi per i ragazzi, viceversa alluscita. Mai ci si doveva incontrare. Noi ragazze portavamo il grembiule, nero. Una palandrana insopportabile. I maschi potevano fare la ricreazione in cortile e abbuffarsi di pane e panelle e sfincionelli che, per quanto grondanti un olio piuttosto sospetto, rimanevano per noi ragazze un oggetto di concupiscenza perché le femmine non potevano scendere, dovevano restare in classe a consumare la sana ma insulsa colazione portata da casa, e infagottate nel grembiule nero, anche in maggio, quando il caldo ormai diventava insopportabile. Per non parlare delle lezioni di economia domestica. Tortura dedicata esclusivamente a noi ragazze. Di solito era il sabato, due ore. I maschi uscivano alle 11 e noi all'una. La ventata di rinnovamento che cominciava a soffiare per noi, o meglio per alcune di noi, consisteva nellosare la minigonna e nel partecipare alle feste in casa. Rigorosamente di pomeriggio. Fara Misuraca
Daniela Vaccaro | 14/06/2008
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