STOCCOLMA
Quando succedono queste cose, quando succedono con questa cadenza seriale, si finisce per tacere. Vengono a mancare parole che non siano banali, ripetitive, narcotizzanti.
Per non cedere al silenzio, conviene aggrapparsi alle varianti anche minime.
Dopo quel che è successo a Stoccolma una bella notizia sarebbe se il colpevole dell'attentato fosse assicurato alla giustizia da vivo.
Se davvero la polizia svedese riuscisse nella notevole impresa di non ammazzarlo, saremmo di fronte a una variante, e non sembri di poco conto.
Sarebbe bello poterlo interrogare. Cercare di capire quale meccanismo, quanto perverso, porti una persona a lanciare un camion sulla folla.
Cercare di capire è esattamente quel che differenzia la civiltà dalla barbarie. L'unica riconoscibile differenza fra Noi e Loro.
(A parte che negare il martirio a un aspirante martire omicida è la miglior vendetta che uno stato civile possa concepire. Niente paradiso, sorry: in galera, sine die).

Roberto Alajmo | 07/04/2017
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