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REPERTORIO DEI PAZZI DELLA CITTA' DI PALERMO


SPERARE AL DI SOPRA DEI PROPRI MEZZI

A proposito della l’inconsulta presunzione dei palermitani, convinti di possedere un blasone che non hanno mai conosciuto. Una nobiltà sia pure decaduta, con relativi diritti tutti da dimostrare. Non esiste traguardo intermedio che il (tifoso) palermitano consideri sufficiente.
Questa infondata presunzione è ben rappresentata da un aneddoto. In una delle annate belle il Palermo si trovava a una sola lunghezza dall’Inter capolista. Si era a inizio campionato, e capitò che proprio a quel punto l’Inter dovesse venire a giocare alla Favorita. C’era grande aspettativa in città. Biglietti esauriti, bandiere rosanero in esposizione sui balconi e persino qualche carosello stradale preventivo. Finché venne il giorno della partita, che si svolse secondo la classica spartizione dei ruoli: il Palermo attaccò, e l’Inter vinse.
L’indomani, gran delusione nei negozi di barbiere e nei caffè. Il cameriere di uno di questi si rivolse a un avventore abituale con tono disilluso, sottintendendo che il sogno dello scudetto era ormai sfumato. La frase esemplare fu: “Dutture, oramai chi ‘nni resta? ‘A Chempion Lig…”.
Gli pareva poco: e, beninteso, a fine campionato non arrivò neppure un piazzamento d’onore.

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Roberto Alajmo | 03/01/2016

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