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IL GIARDINO INVOLONTARIO

Adesso tutti non fanno altro che parlare del nuovo giardino della Zisa, ma non è questa l'unica iniziativa del Comune, nel settore del verde pubblico. Un altro giardino sta sorgendo, per esempio, all'incrocio fra via Castelforte e via dell'Olimpo - Via Venere. Qui si trova un sistema di transenne che delimita uno spazio di carreggiata proprio al centro dell'incrocio. Una sorta di mini-rotonda attorno alla quale gli automobilisti sono tenuti a girare. E' un transennamento del tutto provvisorio, che difatti dura solo da una decina d'anni. Al centro del triangolo di transenne c'è un tombino che ha la simpatica abitudine, ogni volta che piove, di trasformarsi in un geyser. Un geyser di liquami, per l'esattezza. I tecnici dell'acquedotto si interrogano da un decennio su come risolvere la questione, e a quanto pare non c'è niente da fare: si tratta di un problema strutturale, che riguarda la rete fognaria nel suo complesso. Nei secoli dei secoli, quel tombino è destinato a saltare ogni volta che pioverà. Il fatto però è che nella piana alluvionale che si è venuta a creare attorno a questo soffione boracifero stagionale, la vegetazione cresce meravigliosamente bene. La merda, si sa, è un ottimo fertilizzante. Per cui adesso all'interno delle transenne, grazie all'asfalto dissodato, si è creato un vero e proprio giardinetto pubblico. Piccolo, due metri quadrati, ma molto decorativo. Negli ultimi mesi, addirittura, all'interno del giardino pubblico involontario di via Castelforte, sta crescendo un albero. Pare una conifera. Forse un abete. Un evento sorprendente, come il fungo di Marcovaldo, che mette allegria a chi si trova a passare. Nel degrado della città, l'abete accidentale di via Castelforte è, a suo modo, una piccola consolazione. Di cosa, non si sa. Ma consolazione.

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Roberto Alajmo | 29/07/2005

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