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REPERTORIO DEI PAZZI DELLA CITTA' DI PALERMO


REMIX: REPERTORIO ANNI SESSANTA

Pur avendoli pienamente vissuti, non è che degli anni Sessanta io riesca a ricordare molto. Per dire: quando mi sono accorto dei Beatles già non esistevano più. Quel fatidico decennio, per quanto mi riguarda, è più Popoff e Quarantaquattro gatti che Help e Ticket to Ride (e Lady Jane, e Yesterday). Almeno al sottoscritto, i Beatles arriveranno con tutto comodo, addirittura nei primi anni settanta, attraverso l'interessamento di una fanciulla aggiornata, di quelle che ti costringono ad aggiornarti a tua volta.Se fosse dipeso da me, avrei rinviato la consapevolezza, e sarei rimasto ancora un bel pezzo a collezionare bisvalide e trisvalide.
Quel che segue è un elenco incompleto di altre cose che per quanto mi riguarda contavano di gran lunga più dei Beatles:
- Respirare l'odore dei calzoni fritti di Alagna, a Valdesi.
- Non perdere nemmeno una lezione del pittore Buendia, a Giocagiò.
- Giocare con il pupazzo Amico Jackson. (Imitazione di Big Jim, ma più piccolo, fabbricato dalla ditta Baravelli).
- Mangiare ogni giorno almeno un ascaretto pralinato Moreno dell'Eldorado, la cui pubblicità televisiva era un cartone animato di Cocco Bill.
- Convincere i miei genitori a comprarmi ogni anno scolastico un nuovo astuccio sagomato di forma ameboidale, per contenere penne e matite. (Quelli di marca Regis erano: Provolino, BC, Tarzan, Zorro, Pinocchio, Walt Disney e Motocross).
- Possedere una pista Polistil con relative macchinette Policar, pubblicizzate su Topolino da Paola Pitagora ("Capita a chi Policar").
- Convincere gli amici a sostituire le biglie di plastica per le competizioni ciclistiche da spiaggia con quelle sfere misteriose e perfette che si trovavano sulla sabbia, fatte di posidonia seccata.
- Dopo ogni gita, tornare a casa la domenica pomeriggio in tempo per rispondere all'appello del Braccobaldo Show ("Ci siete tutti?").
- Evitare i calendarietti profumati che regalavano i barbieri, e facevano venire il mal di testa.
- Giocare coi chiodini marca Coloredo, con relativa lavagnetta.
- Aggiudicarmi una Cicocca, casetta di cartone in regalo coi punti del Brioss Ferrero (testimonial: Sandro Mazzola).
- Evitare che il Corriere dei Piccoli, tramite referendum fra i lettori si trasformasse in Corriere dei Ragazzi (cosa che puntualmente avvenne).
- Non perdere neppure un numero delle Fiabe Sonore: 45 giri più opuscolo illustrato, lire 480. ("A mille ce n'è / nel mio cuore di fiabe da narrar…).
- Non andare a scuola e rimanere in casa la mattina degli ultimi giorni di maggio, quando c'era la Fiera del Mediterraneo: in quel periodo, solo per la zona di Palermo, trasmettevano dei film che cominciavano alle 10 di mattina.
- Restare sveglio abbastanza per vedere Giochi senza Frontiere.
- Collezionare le medaglie Volistoria Shell, dai fratelli Wright all'Apollo 11.
- Raccogliere il maggior numero possibile di paracadutini pubblicitari Galbani lanciati la domenica pomeriggio sulla spiaggia da un aereo che passava e ripassava trascinando uno striscione.
- Trovare con ogni mezzo i mattoncini lunghi della Plastic City, di gran lunga migliori di quelli della Lego, almeno per costruire la canna delle pistoline finte.
- Collezionare i pupazzetti adesivi sagomati che si trovavano nelle confezioni da quattro del formaggino Mio.
- Riuscire a fare prima o poi una rovesciata perfettissima come quella di Tanino Troja contro il Genoa.
- Ricordarmi ogni volta se Salgari si dice Sàlgari o Salgàri.
- Comprare di nascosto gli occhiali a raggi x per vedere attraverso i muri e le gonne femminili, pubblicizzati dalla ditta Same sulle pagine dell'Intrepido.
- Riuscire a far funzionare il razzetto Superbum, che si lanciava e ricadeva sulla punta. Toccando terra avrebbe dovuto fare il botto, ma non succedeva quasi mai.
- Distinguere Lina Volonghi da Anna Campori, interprete di Giovanna, la nonna del Corsaro Nero.
- Possedere una trottola Wizzler, per metà trasparente e per metà colorata, in grado di rimanere in equilibrio sugli spigoli o su un filo.
Infine, ma proprio al confine con l'adolescenza:
- Convincere Sylvie Vartan a lasciare Johnny Halliday per mettersi con me.

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Roberto Alajmo | 24/08/2017

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