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REMIX: IL PRINCIPIO DI PETER E LA GERARCHIA FAMILISTICA (SECONDA PARTE)

...La questione diventa completamente diversa in una gerarchia basata sulla raccomandazione e il nepotismo. Qui succede che al rispettivo livello di incompetenza il dipendente può arrivarci subito, fin dal primo incarico dopo l’assunzione. Il figlio del consigliere comunale, il semplice galoppino elettorale, piazzati a casaccio in una scala gerarchica, sono destinati a bloccare l’istituzione fin dall’esordio. Rappresentano una strozzatura nei confronti degli altri dipendenti, e salvo eccezioni, ognuno di essi rappresenta un punto di potenziale infarto del sistema.
In quest’ottica, è devastante ogni iniezione pre-elettorale di personale in una società a partecipazione statale. Ogni assunzione fuori dalle regole si configura come un ostacolo al regolare funzionamento della struttura, destinata a collassare in un giro di tempo variabile, a seconda pure della quantità di personale raccomandato immesso in servizio.
In queste condizioni il Principio di Peter risulta inapplicabile. Secondo uno schema gerarchico a gestione familistica, gli automatismi di carriera non sono affatto gestiti secondo il merito. Il dipendente non avrà bisogno di dimostrare competenza sul lavoro per essere promosso. Vale a dire che non saranno solo i vertici a risultare intasati di soggetti incapaci di svolgere le proprie mansioni. Già fra i quadri intermedi gli incompetenti saranno maggioranza.
Ciò manda in crash anche il terzo dei punti su cui si articola il Principio di Peter: i dipendenti di grado inferiore non saranno in grado di sopperire alle mancanze dei loro superiori. E questo non solo per il motivo che non compete loro (“Non è di mia competenza”, la formula dirimente di ogni burocrazia familistica), ma anche perché non si trovano materialmente nelle condizioni di surrogare. I quadri inferiori non hanno competenza manco per il proprio ruolo, figurarsi per quello superiore.
Stabilito quindi che nel sistema Italia il Principio di Peter sarebbe in assoluto un obbiettivo di inefficienza desiderabile, rimane da stabilire solo un ultimo punto.
Come è possibile che in queste condizioni tutto sia ancora in piedi?

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Roberto Alajmo | 24/02/2015

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