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CONTRORDINE COMPAGNI

(Riassunto della puntata precedente: Si definisce Minchata Esplorativa la proposta eclatante avanzata da un esponente politico di maggioranza, cui fa seguito la smentita da parte di un alleato di governo. È un espediente che negli ultimi anni è stato adoperato di frequente come diversivo. Un peone la spara grossa, l’alleato smentisce, l’opposizione tira un sospiro di sollievo, e nel frattempo, sotto copertura, in Parlamento passa una norma ripugnante. Non ripugnante quanto la prima, ma quasi).
Il meccanismo è molto raffinato, e ancora va raffinandosi col passare del tempo. Adesso, per esempio, s’è scoperto che la Minchiata Esplorativa può essere sputtanata da un membro dello stesso partito che l’ha lanciata. Cioè: non più Alleanza Nazionale che smentisce la Lega, ma direttamente la Lega che smentisce la Lega.
È il caso di Salvini, che fissando negli occhi il suo elettorato di riferimento ha minacciato rastrellamenti di extracomunitari casa per casa. Nel giro di ventiquattr’ore è arrivato il mavadaviaelcù direttamente dal suo capo, il Bossi, che a quanto pare punta a un elettorato di tendenze più moderate (!). Prossimamente sapremo quale altro ombrello sta per essere introdotto e aperto nelle viscere del Paese, sotto la copertura di questa cortina fumogena.
A margine di questa polemica, già di per sé parecchio meneghina, va segnalata la proposta sempre della Lega, di impedire per legge la vendita delle case agli stranieri.
Ora, a parte la notizia che i migranti extracomunitari possono permettersi di comprare una casa a Milano, fa scalpore la risposta del sindaco Moratti. Testualmente: “Siamo in una società fatta di libero mercato”. Degna risposta del sindaco di una città pragmatica come Milano. Cioè: non è che la norma sia eticamente ributtante. È solo che se un tizio viene coi dané, figa, se non sei un pirla la casa ti conviene vendergliela.
(In collborazione con http://www.giudiziouniversale.it)

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Roberto Alajmo | 16/02/2010

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