"Quand s'eri giuin spustavi i mudand per truà i ciapp, adess che sunt vecc, sposti i ciapp per truà i mudand"
(Proverbio lombardo)
Il conflitto di interessi in campo televisivo è uno scandalo quotidiano che grida vendetta.
Assodato questo, sbaglia chi pensa che la Rai verrà distrutta dallorda berlusconiana.
In realtà alla concorrenza privata, in regime di duopolio, serve un concorrente pubblico che sia flebile, non morto. Perché dovrebbero distruggere un interlocutore ormai sottomesso? Meglio tenere la tv pubblica in uno stato di coma non troppo vigile, e simulare di tanto in tanto un duello di ascolti che legittimi lo stato delle cose che si è venuto a cristallizzare.
Serve una gestione paragonabile a quella dei governi fantoccio che gli invasori si premurano di instaurare nei paesi colonizzati, prima di simulare un ritiro delle truppe.
I dipendenti Rai possono stare tranquilli: il loro posto di lavoro è comunque salvo.
Quanto al lavoro in sè, è un discorso a parte.
(Illustrazione di Gianni Allegra)