"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
Quando alla mensa aziendale o militare la conversazione finisce sul piatto, sempre tutto viene omologato al peggio. Non cè verso di sradicare le opinioni dalla cieca avversione per ciò che si è costretti a mangiare. Ogni minimo distinguo (forse il minestrone è almeno passabile) viene subissato dalle critiche. Tutto è pessimo. Le categorie di cattivo e discreto vengono abolite dalla dittatura della maggioranza. Ogni teorizzazione del meno peggio è considerata roba da culattoni. Esercizio per casa: volgere in politica la suddetta fenomenologia.