"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono, poi vinci"
(Gandhi)
Intervenire sempre meno, prendere la parola solo quando si immagina di avere di avere davvero qualcosa di originale da dire.
Non è una scelta dettata solo dal frastuono circostante, nel quale anche la voce di uno Sciascia o di un Pasolini rischierebbe di essere subissata da rumore e invettive.
È, anche, il desiderio di non ammorbare il mondo col proprio pessimismo, che rischia di diventare manieristico. Esistono i professionisti del pessimismo, che godono di una rendita di posizione tanto più in periodi del genere, in cui le cose sembrano davvero pessime. Scavare una trincea di pessimismo e infilarcisi dentro garantisce sopravvivenza e appagamento. Esiste pure una voluttà, del pessimismo.
Il pessimismo è contagioso, e chi sa di averlo contratto, oltre i cinquantanni, dovrebbe avere il buon gusto di osservare lisolamento volontario tacendo il più possibile, lasciando ai giovani il piacere e il dovere di sperimentare la propria ragionevole dotazione di ottimismo.
Personalmente, ho sempre meno voglia di immischiarmi in qualsiasi discussione perché il pessimismo a una certa età rischia di configurarsi come una forma di spoiling nei confronti di chi ancora deve vedere come va a finire la Storia. Fermo restando che la Storia non si ferma, ci sono tuttavia periodi di speranza che si presentano mediamente ogni quindici anni. Realisticamente, non riuscirò a godermi la prossima fase di speranza generalizzata.
Dubito di riuscire vedere una rinascita della mia Città, della mia Regione, del mio Paese. Sicuramente prima o poi arriverà un altro periodo di felici aspettative, ma considerati i tempi tecnici è probabile che io non ci sarò. Non sarò soggetto di cittadinanza attiva, perlomeno.
La soluzione, per quanto mi riguarda, è coltivare sul balcone di casa una piantina di pessimismo da cui ricavare una modica dose quotidiana di cattivi pensieri, da destinare strettamente allautoconsumo. Se qualcuno venisse a perquisire casa mia potrei sempre giustificarmi dicendo che il mio pessimismo non lo spaccio: è destinato solo ad uso personale.