DONALD-TRUMP-E-I-BUCHI-NERI

Io un po' lo capisco, Donald Trump.
Non lo condivido per niente, ma un pochino lo capisco.
Lo capisco perché ho avuto il rischioso privilegio, per alcuni anni, di osservare l’effetto che il Potere esercita sulle persone. Ho guardato nell'abisso, come diceva Nietzsche, e l'abisso ha guardato me.
Il potere altera. Altera le persone e la realtà che le circonda. Altera la loro percezione del mondo. Finiscono per credere alle stesse bugie che raccontano pur sapendo, in teoria, che si tratta di bugie.
L’esposizione prolungata alle radiazioni del Potere crea delle distorsioni simili a quelle che i buchi neri, secondo gli astrofisici, creano man mano che ci si avvicina ad essi, fin quando ogni dato reale non ne viene totalmente inghiottito.
Coprendo un ruolo di potere la realtà intorno a te si trasforma in quello che tu vorresti che fosse.
Né le persone che ti circondano si azzardano a dirti come stanno le cose. Un po’ perché almeno in parte sono anche loro vittime di una percezione alterata, un po’ perché non osano contraddire il Grande Capo.
Ci vorrebbe un coniuge, un antico maestro, un compagno di scuola: e non è detto che bastino, non è detto che anche loro non vengano neutralizzati e inghiottiti dal buco nero.
Questo vale persino per le persone che in partenza, quando si erano affacciate alla soglia del Potere, erano animate dalle migliori intenzioni.
Quindi figuriamoci Donald Trump.



Roberto Alajmo | 06/11/2020 | Letto [5500] volte

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