UN-COLOSSAL-SENZA-GARANZIA-DI-SCAMPO

Solo adesso – e non tutti, e non del tutto – stiamo capendo che questo frangente ci riguarda personalmente.
Leggiamo con sorpresa della morte di qualcuno che ha meno anni di noi e riteniamo che sia l’eccezione che conferma la regola, espressione che serve a cavarsela quando si è spalle al muro da un punto di vista strettamente logico.
C’è, soprattutto, una convinzione dura da sradicare, che deriva dal nostro immaginario letterario e cinematografico.
Inconsciamente siamo convinti che sia un film, o che almeno funzioni come un film. Nei film si individua il protagonista anche sulla base della caratura dell’attore chiamato a interpretare il ruolo, e sappiamo per convenzione che questi non morirà se non, forse, alla fine della storia.
Siccome nella nostra percezione i protagonisti della storia siamo noi stessi, nemmeno ci sfiora l’idea di poter morire a metà pellicola – quella che noi consideriamo metà pellicola.
La brutta notizia è che questo è uno di quei colossal con grandi scene di massa e un cast formato da un’infinità attori di primo piano.
Ergo: nessuna garanzia di arrivare incolumi alla fine del film.



Roberto Alajmo | 01/04/2020 | Letto [1113] volte

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