EFFETTO-EMULAZIONE

Una scritta antisemita su un muro è una scritta antisemita sul muro.
Due scritte sono due scritte.
Ma un numero in crescita esponenziale di scritte antisemite è un’ondata di razzismo, argomento di cui giornali, tv e internet si sentono in dovere di parlare e stigmatizzare a più non posso.
Il problema nasce dal fatto che più se ne parla più si dà visibilità a queste persone, che vanno esattamente in cerca di visibilità a buon mercato.
Finire in apertura sul TG1 al costo di una bomboletta di vernice è il sogno di ogni cretino esibizionista, per il quale essere razzista è una dote accessoria quasi ovvia, come dare fuoco a un bosco o lanciare sassi dal cavalcavia.
Che fare, allora? Non parlarne per non aizzare l’effetto emulazione? Manco sarebbe giusto. Né io possiedo una formula risolutiva.
Lo dicevo solo per spiegare che essere antirazzisti è doveroso. Invece fronteggiare il fenomeno, assodato che la nostra indignazione alimenta la loro idiozia, è una di quelle cose più complicate di quanto potrebbero sembrare a prima vista.



Roberto Alajmo | 14/02/2020 | Letto [2381] volte

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