L'ANTICA-SUPERSTIZIONE-DEI-PALI-DI-PALERMO

(Appunti per una prossima edizione di “Palermo è una Cipolla”).
Quando poi gli archeologi del futuro scaveranno nel sito dell'antica capitale di Sicilia, la civiltà degli anni duemila ai loro occhi apparirà enigmatica e indecifrabile come quella degli antichi etruschi o ittiti.
Si chiederanno, per esempio, per quale motivo i marciapiedi della capitale dell’Isola fossero così intensamente palificati. Dagli scavi risulterà che c’erano pali ovunque. Migliaia, milioni di pali. Nessun’altra antica città del mondo era così fittamente palificata. Addirittura si pensa che il nome stesso della città derivi da questa usanza di piantumare i marciapiedi con pertiche di metallo: Pali, Palermo.
Pali che probabilmente in origine servivano a sostenere segnaletica stradale o illuminazioni pubbliche, ma anche solo cartellonistica pubblicitaria. Secondo gli studi più avanzati molti di questi pali col passare dei secoli avevano perduto la loro funzione originaria, oppure della loro funzione si era persa la memoria.
Tuttavia la religione praticata dagli abitanti della Città attribuiva a questi pali una funzione sacrale. Difatti anche molti decenni dopo che avevano perso la loro funzione venivano lasciati sul posto e nessuno osava toccarli.
Solo per completezza si riporta qui la tesi scientificamente screditata secondo cui tutti i misteriosi pali servissero esclusivamente a incatenarci il motorino per non farselo fregare.



Roberto Alajmo | 09/08/2019 | Letto [2120] volte

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