PIANGIAMO-NOI-STESSI

È normale l’ondata di commozione che accompagna la morte di Rita Borsellino? In vita sua non aveva mai ricoperto ruoli istituzionali, men che meno di potere. Anzi: quando ha provato a candidarsi il voto popolare l’ha sempre voluta castigare, persino all’interno dello schieramento di sinistra, quando si presentò alle primarie comunali.
Eppure in queste ore la sua morte sta sollevando uno tsunami di lacrime che difficilmente in futuro verrà tributato a chiunque dei suoi competitori.
Era una persona buona. Di più: era una persona tenace che non rinunciava ad essere buona dolce e sorridente, capace di nascondere il suo carisma dietro la mitezza. Ma neanche questo basta a spiegare tanta commozione.
Forse, ecco: con la sua morte alcuni siciliani – magari non la maggioranza, ma nemmeno tanto pochi - riconoscono come definitivamente perduta l’occasione migliore che quest’Isola ha avuto per riscattarsi almeno un po’.
Erano le elezioni regionali del 2006, la lista di Rita Borsellino si chiamava “Un’Altra Storia”, e in effetti sì: poteva essere un’altra storia. Era il bivio decisivo, e abbiamo sbagliato strada. Le sliding doors ci hanno detto male.
Piangendo lei, piangiamo noi stessi.



Roberto Alajmo | 16/08/2018 | Letto [7356] volte

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