LE-TRAGEDIE-SUCCEDONO

Il dramma di Giada, la ragazza campana che si è tolta la vita il giorno della sua laurea inesistente, ha subito lasciato il sentiero del lutto per intraprendere l’autostrada del senso di colpa collettivo.
“Il mondo, l’università sono troppo competitivi”.
La vicenda ricorda quella, altrettanto autentica, che Emmanuel Carrére racconta ne L’Avversario. Rispetto a Jean-Claude Romand, Giada muore poco dopo aver lasciato deragliare la propria esistenza. A ucciderla è bastata l'invenzione del curriculum universitario.
La compassione nei confronti della vittima tuttavia non deve aizzare l’opinione pubblica nei confronti del sistema educativo nazionale, già messo duramente alla prova in questi giorni, con le diverse aggressioni nei confronti di professori da parte di genitori e alunni.
Non è sempre colpa di qualcuno. Non è sempre colpa “della società”.
La verità è che la fragilità di una persona è un movente tragico più che sufficiente. Le tragedie, semplicemente, di tanto in tanto, capitano. Malgrado tutta la nostra modernità, non s’è ancora trovato il modo di neutralizzare il destino.



Roberto Alajmo | 11/04/2018 | Letto [2339] volte

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