L'EVOLUZIONE-DEL-CRETINO

Molto in breve, la storia è questa: l'attrice Sarah Silverman decide di trovare la pazienza per discutere con un hater, farlo ragionare e redimerlo.
Tutto è bene quel che finisce bene, con un solo neo. L'odiatore dilettante, una volta disinnescato, si scusa sostenendo di essere diventato così perché abusato da piccolo.
Il che sarà anche vero, nella fattispecie. Ma suscita pure nostalgia per i cretini di una volta, che non avevano bisogno di moventi freudiani per essere i cretini che erano.
Il cretino moderno, se messo con le spalle al muro e costretto ad ammettere di essere tale, si sente moralmente obbligato a trovare un movente alle proprie minchiate, scaricando sempre su qualcun altro la responsabilità (Cit: "ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per il taxi, la tintoria non mi aveva portato il tight, c'era il funerale di mia madre, c'è stato un terremoto, era crollata la casa, una tremenda inondazione, le cavallette").
Si è estinto il cretino "in purezza". Quello che avrebbe fatto sospirare Geltrude Stein come di fronte a una rosa: un cretino è un cretino è un cretino.



Roberto Alajmo | 08/01/2018 | Letto [2640] volte

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