"Piuttosto che doverci lasciare, allora tanto vale lasciarci"
(anonimo innamorato che preferisce non soffrire)
Superata la prima fase del lutto per leliminazione dellItalia dai mondiali di calcio, in attesa della seconda, quando vedremo gli altri che si divertono e noi niente, forse vale la pena di isolare uno spunto educativo che vale anche in ambito extracalcistico.
Quella della Nazionale di Ventura è stata la smentita più cocente della convinzione molto italiana che tanto alla fine le cose si aggiustano. Per la sicumera tricolore è inutile prepararsi in tempo. Inutile prevenire. Inutile affrettarsi e lavorare danticipo, perché in extremis cè sempre qualche mano santa che ci toglie dai guai.
Se dovessimo isolare un carattere nazionale forse questo è il più significativo: lultimominutismo.
Lidea di riuscire a farla franca sempre e comunque per il rotto della cuffia.
Quindi forse un solo insegnamento si può trarre da questa eliminazione così imprevista e pure prevedibile, improvvisa eppure annunciata nel corso di lunghi mesi dinsipienza caratteriale.
Linsegnamento che no: non tutte le cose si aggiustano, alla fine.