MUSUMECI,-IL-SABATO-DEL-VILLAGGIO

Sembrerebbe di intravedere – anche a sinistra, soprattutto a sinistra, fra i singoli individui – , qualcosa che somiglia a una disperata apertura di credito nei confronti del nuovo presidente della regione, Nello Musumeci.
Un po’ è l’effetto delle disillusioni recenti, ma forse di più conta la nomea che Musumeci possiede, di fascista “in purezza”, come si direbbe in ambito vitivinicolo.
In questo suo Sabato del Villaggio è possibile immaginare che veramente ha e terrà la schiena diritta, come i suoi amici sostengono sappia fare.
Un supporto morale gli può venire dalla constatazione che i componenti dell’assemblea regionale non lo sfiduceranno maii, perché segherebbero il ramo su cui sono seduti anche loro.
Specialmente nei primi cento giorni sarà in condizione di dare i segnali della sterzata di cui la Sicilia ha bisogno, se veramente sa darli.
Un luogo comune, per giustificare questa disperata apertura di credito nei confronti di Musumeci si ritrova nella formula “tanto, peggio di quelli che l’hanno preceduto non potrà fare”. Ma qui ci addentriamo in un terreno ancora più disperato, perché “peggio di quelli che l’hanno preceduto non potrà fare” l’abbiamo pensato di tutti quelli che l’hanno preceduto.



Roberto Alajmo | 19/11/2017 | Letto [2226] volte

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