IL-VOTO-(DI-MANCANZA)-D'OPINIONE

C'era una volta il voto d'opinione. Residuale quanto si vuole, minoritario fino a risultare fantasmatico, tendenzialmente di sinistra.
Poi c'era il voto di scambio o di semplice interesse. Mainstream, maggioritario, tendenzialmente di centro destra.
Da un paio di elezioni a questa parte, e massimamente alle prossime consultazioni siciliane, s'avanza una terza tipologia di voto.
Il voto di mancanza d'opinione.
In sostanza si tratta di questo: siccome nessuno ti piace e nessuno si fa avanti per comprare il tuo consenso, tu voti per sfasciare tutto. Individui il candidato più devastante e decidi di votarlo programmaticamente, anche se non ti convince. Anzi, proprio perché non ti convince.
Non la pensi come lui, e lo appoggi perché non hai nessuna opinione plausibile, se non un generico "tanto peggio tanto meglio".
Una vertigine, una forma di cupio dissolvi che ti spinge a lanciare un sasso dentro l'abisso, se non altro per capire, dai rimbalzi, quanto profondo sarà mai, quest'abisso.
Io stesso devo ammettere che sempre più spesso mi capita di coltivare idee che non condivido affatto.



Roberto Alajmo | 03/09/2017 | Letto [3550] volte

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