"Non posso vivere con una persona che non può vivere senza di me"
(Nadine Gordimer)
Anche volendo fare un'abbondante tara alla maggioranza delle cronache di parte, sembra evidente che nella galassia grillina si stia consumando un travaglio notevole, che ha un epicentro a Roma e uno a Palermo, dove le cinque stelle rischiano di essere inghiottite da un unico buco nero.
Dopo aver ripetuto che le istanze da cui nasceva il movimento erano più che reali e più che giustificate, dopo aver ripetuto che però molte sono le contraddizioni e le distorsioni verificate nella prassi, comincia a delinearsi un epilogo che magari non vedremo domani, ma dopodomani sì.
A forza di non allearsi e non mescolarsi, i cinque stelle sono rimasti prigionieri dell'acquario che loro stessi si sono costruito, e hanno cominciato a divorarsi fra loro.
Come i leader rivoluzionari francesi che instaurarono il terrore e ne furono annientati. Come piranha lasciati senza cibo per troppo tempo.
Invano gli avversari cercano di contrastarli politicamente: quelli stanno consumando il meglio di sé assieme al peggio, in preda a una forma di cannibalismo.