PER-DARE-UNA-PACCA-SULLA-SPALLA,-QUANTO-MENO

Ho conosciuto Massimo e Francesca Valsecchi. Più lui che lei, veramente, per cui parlo di lui: l'uomo che scoccati i settant'anni, dopo aver vissuto ovunque nel mondo e avere collezionato opere d'arte e molto denaro, ha deciso di comprare un edificio nobiliare a Palermo, palazzo Butera, restaurarlo e farne un polo di cultura come non ce n'è.
Non ce n'è, nel senso che di contenitori d'arte e cultura ce ne sono diversi anche qui, ma che oltre a contenere qualcosa (non sempre) risultino anche organismi viventi, a Palermo ancora non se ne conoscono.
Potrei farci un numero monografico del Repertorio dei Pazzi, su Massimo Valsecchi. Ma il format non renderebbe giustizia alla sua forma di placida follia. Placida, ma follia. Follia, ma placida. E felice.
A parlarci, non si riscontra nessun sintomo dell'esaltazione che è tipica dei grandi visionari. Nessun fanatismo. Non si entusiasma e nemmeno trasmette entusiasmo a prima vista. La sua è semmai una forma di visionarietà a lenta combustione. Un visionario diesel.
Sembra, è una bella persona: bello accorgersi che ne esistono e apprezzarle prima che il contesto riesca a neutralizzarle.



Roberto Alajmo | 18/05/2017 | Letto [3898] volte

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