LE-BRUTTE-STORIE-SONO-BELLISSIME

Jean-Claude Romand vive una vita parallela: la mattina esce di casa e dice che va a lavorare, invece passeggia nei boschi.
Inganna tutti - amici, familiari, mondo - per diciotto anni.
Poi, quando è sul punto di essere scoperto, uccide padre, madre, moglie, due figli e il cane.
Dio mi perdoni per aver riassunto tanto malamente la storia contenuta ne L'avversario, di Emmanuel Carrére.
Una storia tanto brutta da essere bellissima, da raccontare. Le brutte storie sono sempre belle per chi ne scrive.
Carrére riporta in questo suo nuovo Propizio è avere ove recarsi il nocciolo della storia di Romand, abbozzando la fascinazione che il Male è in grado di esercitare in chi lo guarda, guardandolo a sua volta.
Sostenere lo sguardo del Male. Capirne le impossibili ragioni. Questa è la sfida di Carrére, e anche dei suoi lettori: non solo capire l'abisso che si può nascondere in una persona come Romand, che lo stesso Romand non è in grado di capire. Ma guardarlo e capirlo senza lasciarsene inghiottire. Senza che l'abisso, guardandoti, capisca te.



Roberto Alajmo | 02/04/2017 | Letto [2482] volte

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